La malattia di Parkinson (MP) è una patologia neurodegenerativa a carattere progressivo, caratterizzata da sintomi motori quali bradicinesia, rigidità, tremore a riposo ed instabilità posturale. Accanto alla sintomatologia motoria,durante il decorso della malattia è possibile riscontrare l'insorgenza di sintomi non motori legati alla sfera neurovegetativa, neuropsichiatrica e cognitiva.Nello specifico, le alterazioni cognitive si possono osservare in tutte le fasi della malattia.Nonostante l'eterogeneità relativa ai sintomi cognitivi associati alla MP, frequentemente i deficit riguardano le funzioni esecutive, l'attenzione e la memoria di lavoro. Attualmente, pochi studi, perlopiù longitudinali, hanno approfondito la relazione esistente tra disfunzione esecutiva e progressione della MP. Il presente studio si pone l'obiettivo di indagare la presenza di una relazione temporale tra l'evoluzione della malattia di Parkinson e l'insorgenza di deficit cognitivi, ponendo particolare attenzione alle funzioni esecutive-frontali.A tal fine, i 45 pazienti presi in esame, suddivisi in tre gruppi in rapporto alla fase di malattia (iniziale, intermedia ed avanzata),sono stati sottoposti ad un esame neurologico e ad una valutazione comportamentale e cognitiva attraverso l'uso di questionari psicologici e test neuropsicologici.Considerando complessivamente il profilo neuropsicologico,i risultati dello studio mostrano una maggiore compromissione cognitiva con l'avanzare della malattia di Parkinson.I dati ottenuti suggeriscono la presenza di una possibile relazione temporale tra il progredire della malattia di Parkinson e la compromissione disesecutiva: si evidenzia un iniziale peggioramento di alcune capacità come l'apprendimento associativo ed il comportamento perseverativo.Nella progressione verso le fasi intermedie della patologia sembra verificarsi una flessione a carico delle abilità di shifting attentivo. Altre capacità come la flessibilità cognitiva e la categorizzazione, invece, andrebbero incontro ad un declino più tardivo. Pertanto, il presente studio rappresenta un contributo ad una migliore comprensione delle manifestazioni cognitive associate alla MP, ponendo enfasi sull'importanza di distinguere differenti pattern di disfunzione esecutiva.
Malattia di Parkinson: studio sulla disfunzione esecutiva in rapporto alle fasi di malattia.
SVEVI, BARBARA
2015/2016
Abstract
La malattia di Parkinson (MP) è una patologia neurodegenerativa a carattere progressivo, caratterizzata da sintomi motori quali bradicinesia, rigidità, tremore a riposo ed instabilità posturale. Accanto alla sintomatologia motoria,durante il decorso della malattia è possibile riscontrare l'insorgenza di sintomi non motori legati alla sfera neurovegetativa, neuropsichiatrica e cognitiva.Nello specifico, le alterazioni cognitive si possono osservare in tutte le fasi della malattia.Nonostante l'eterogeneità relativa ai sintomi cognitivi associati alla MP, frequentemente i deficit riguardano le funzioni esecutive, l'attenzione e la memoria di lavoro. Attualmente, pochi studi, perlopiù longitudinali, hanno approfondito la relazione esistente tra disfunzione esecutiva e progressione della MP. Il presente studio si pone l'obiettivo di indagare la presenza di una relazione temporale tra l'evoluzione della malattia di Parkinson e l'insorgenza di deficit cognitivi, ponendo particolare attenzione alle funzioni esecutive-frontali.A tal fine, i 45 pazienti presi in esame, suddivisi in tre gruppi in rapporto alla fase di malattia (iniziale, intermedia ed avanzata),sono stati sottoposti ad un esame neurologico e ad una valutazione comportamentale e cognitiva attraverso l'uso di questionari psicologici e test neuropsicologici.Considerando complessivamente il profilo neuropsicologico,i risultati dello studio mostrano una maggiore compromissione cognitiva con l'avanzare della malattia di Parkinson.I dati ottenuti suggeriscono la presenza di una possibile relazione temporale tra il progredire della malattia di Parkinson e la compromissione disesecutiva: si evidenzia un iniziale peggioramento di alcune capacità come l'apprendimento associativo ed il comportamento perseverativo.Nella progressione verso le fasi intermedie della patologia sembra verificarsi una flessione a carico delle abilità di shifting attentivo. Altre capacità come la flessibilità cognitiva e la categorizzazione, invece, andrebbero incontro ad un declino più tardivo. Pertanto, il presente studio rappresenta un contributo ad una migliore comprensione delle manifestazioni cognitive associate alla MP, ponendo enfasi sull'importanza di distinguere differenti pattern di disfunzione esecutiva.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/156443