Questa dissertazione di laurea si propone di studiare il controllo delle armi chimiche in ambito internazionale, esaminando i vigenti e passati regimi normativi, portando esempi recenti del loro utilizzo e le conseguenze sul piano internazionale. Nel primo capitolo verrà esposta la materia del disarmo, presentando i tratti più salienti del sistema normativo internazionale in tale ambito, con il fine di fornire gli strumenti necessari alla comprensione dell’evoluzione del regime convenzionale riguardante le armi chimiche. Verranno definite le caratteristiche degli accordi di disarmo, il soft law in materia, il ruolo delle Nazioni Unite e quello dell'OSCE, oltre che ad alcuni cenni riguardo al trasferimento di armi. Nonostante venga lasciato uno spazio al diritto consuetudinario in materia di disarmo, questo non sarà trattato in maniera esaustiva, a causa dello scarso numero di tali norme e della loro portata generale e non mirata all’arma chimica. Il secondo capitolo proseguirà introducendo le armi di distruzione di massa e le armi chimiche in particolare, centro di questo lavoro, procedendo poi ad elencare le principali convenzioni in materia, quali: le Convenzioni dell'Aja del 1899 e 1907; il Protocollo di Ginevra del 1925 concernente la proibizione di usare in guerra gas asfissianti, tossici o simili e mezzi batteriologici; il Primo Protocollo aggiuntivo del 1977 alle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949. Il capitolo terminerà con la Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, la produzione, l'accumulo e l'uso delle armi chimiche e sulla loro distruzione del 1993, che risulta il più attuale ed efficace strumento di regolamentazione di utilizzo di tali armamenti, insieme, si vedrà, all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. L’ultimo capitolo esporrà infine il recente caso del conflitto siriano, dove è stato provato l’uso di tali armi di distruzione di massa e ha visto il primo intervento importante dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche.
LA PROIBIZIONE DELLO SVILUPPO, PRODUZIONE, IMMAGAZZINAMENTO ED USO DELLE ARMI CHIMICHE NELL’AMBITO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE
SOARES DE SOUZA, PIETRO
2020/2021
Abstract
Questa dissertazione di laurea si propone di studiare il controllo delle armi chimiche in ambito internazionale, esaminando i vigenti e passati regimi normativi, portando esempi recenti del loro utilizzo e le conseguenze sul piano internazionale. Nel primo capitolo verrà esposta la materia del disarmo, presentando i tratti più salienti del sistema normativo internazionale in tale ambito, con il fine di fornire gli strumenti necessari alla comprensione dell’evoluzione del regime convenzionale riguardante le armi chimiche. Verranno definite le caratteristiche degli accordi di disarmo, il soft law in materia, il ruolo delle Nazioni Unite e quello dell'OSCE, oltre che ad alcuni cenni riguardo al trasferimento di armi. Nonostante venga lasciato uno spazio al diritto consuetudinario in materia di disarmo, questo non sarà trattato in maniera esaustiva, a causa dello scarso numero di tali norme e della loro portata generale e non mirata all’arma chimica. Il secondo capitolo proseguirà introducendo le armi di distruzione di massa e le armi chimiche in particolare, centro di questo lavoro, procedendo poi ad elencare le principali convenzioni in materia, quali: le Convenzioni dell'Aja del 1899 e 1907; il Protocollo di Ginevra del 1925 concernente la proibizione di usare in guerra gas asfissianti, tossici o simili e mezzi batteriologici; il Primo Protocollo aggiuntivo del 1977 alle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949. Il capitolo terminerà con la Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, la produzione, l'accumulo e l'uso delle armi chimiche e sulla loro distruzione del 1993, che risulta il più attuale ed efficace strumento di regolamentazione di utilizzo di tali armamenti, insieme, si vedrà, all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. L’ultimo capitolo esporrà infine il recente caso del conflitto siriano, dove è stato provato l’uso di tali armi di distruzione di massa e ha visto il primo intervento importante dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/156375