The research focuses on the study and the cataloging of the work Album of the ancient drawings by the Turin-based sculptor Ignazio Collino (1724-1793), which is now preserved at the Royal Library of Turin. The thesis is structured in two large chapters, accompained by an appendix. The first chapter opens with a paragraph that introduces the figure of the artist and his training experiences in Turin and Rome, which are useful for a better understanding of the sculptor’s entire production; the second paragraph present an analysis of Collino’s critical fortune, especially the eighteen and nineteen century Piedmontese ones, with particular attention to the Elogio of Collino (1793), written by Baron Giuseppe Vernazza of Frasney. The second chapter is dedicated to the analysis of the Album, the main object of reflection of the thesis. After giving some information about the composition of the Fondo Varia of the Royal Library, where the volume is located, an overall analysis of its composition and of the seventy-five drawings preserved in it is presented. The third paragraph analyses the copies from the ancient marbles the Album includes and Collino’s approach to the eighteen-century graphic sensitivity; the fourth one examines the copies from modern models, analysing the peculiarities of the subjects copied by the artist. Finally, the fifth paragraph analyses the numerous nude academies which are preserved in the volume, comparing them to the ones drawn by Claudio Francesco Beaumont, Pompeo Batoni and Domenico Corvi. The final appendix consist of the filing of the seventy-five drawings of the Album includes, identifying the reference models, graphic influences, graphic characteristics and state of conservation. The aim of the research was to analyse the graphic production of the sculptor within the complex context of the eighteen-century figurative culture. In fact, Collino’s papers can be compared with the personal sculptural production of the artist; he was not a passive observer of Rome’s happening in the second-half of the eighteen century, but a conscious interpreter, through a personal reflection about the analysed models, of the intense debate between people who supported the ancient and the adherence to the copied model, and people who, on the other hand, understood the positive function of the interpretation, embledded with a new concept of antiquity.

La ricerca ha come oggetto lo studio e la schedatura dell’Album di antichi disegni dello scultore torinese Ignazio Collino (1724-1793) conservato presso la Biblioteca Reale di Torino. La tesi è strutturata in due grandi capitoli, corredati da un’appendice. Il primo si apre con un paragrafo introduttivo alla figura dell’artista e alle esperienze formative a Torino e a Roma, utili per comprendere tutta la produzione dello scultore; il secondo paragrafo presenta un’analisi della fortuna critica di Collino, specialmente quella settecentesca e ottocentesca di ambito piemontese, con una particolare attenzione per l’Elogio del Collino (1793) scritto dal barone Giuseppe Vernazza di Frasney. Il secondo capitolo è dedicato all’analisi dell’Album, principale oggetto di riflessione della tesi. Dopo alcune indicazioni sulla composizione del Fondo Varia della Biblioteca Reale di Torino, dove si trova collocato il volume, si prosegue con un’analisi complessiva della sua composizione e dei settantacinque disegni in esso conservati. Il terzo paragrafo analizza i fogli di copia dall’antico presenti nell’Album e l’adesione del Collino alla sensibilità grafica settecentesca, il quarto esamina le copie dai modelli moderni, analizzando le peculiarità dei soggetti copiati dall’artista. Infine, il quinto paragrafo analizza le numerose accademie di nudo conservate nel volume confrontandole con quelle disegnate da Claudio Francesco Beaumont, Pompeo Batoni e Domenico Corvi. L’appendice finale è costituita dalla schedatura dei settantacinque disegni dell’Album, identificandone i modelli di riferimento, le influenze grafiche, le caratteristiche grafiche e lo stato di conservazione. L’obbiettivo del lavoro di ricerca è stato quello di analizzare la produzione grafica dello scultore nell’articolato contesto della cultura figurativa settecentesca. I fogli disegnati da Collino, infatti, possono essere messi a confronto con le personali sperimentazioni scultoree; l’artista non fu osservatore passivo di quanto accadeva a Roma nella seconda metà del XVIII secolo, ma interprete consapevole, attraverso una personale riflessione sui modelli studiati, dell’acceso dibattito tra i sostenitori dell’antico e dell’aderenza al modello copiato e coloro che, al contrario, comprendevano la funzione positiva dell’interpretazione, calata all’interno di una nuova idea di antichità.

«Con toccar di matita e lumeggiar di gesso»: l’Album di antichi disegni dello scultore Ignazio Collino (Biblioteca Reale di Torino, ms. Varia 197)

TOSETTI, CAROLINA
2020/2021

Abstract

La ricerca ha come oggetto lo studio e la schedatura dell’Album di antichi disegni dello scultore torinese Ignazio Collino (1724-1793) conservato presso la Biblioteca Reale di Torino. La tesi è strutturata in due grandi capitoli, corredati da un’appendice. Il primo si apre con un paragrafo introduttivo alla figura dell’artista e alle esperienze formative a Torino e a Roma, utili per comprendere tutta la produzione dello scultore; il secondo paragrafo presenta un’analisi della fortuna critica di Collino, specialmente quella settecentesca e ottocentesca di ambito piemontese, con una particolare attenzione per l’Elogio del Collino (1793) scritto dal barone Giuseppe Vernazza di Frasney. Il secondo capitolo è dedicato all’analisi dell’Album, principale oggetto di riflessione della tesi. Dopo alcune indicazioni sulla composizione del Fondo Varia della Biblioteca Reale di Torino, dove si trova collocato il volume, si prosegue con un’analisi complessiva della sua composizione e dei settantacinque disegni in esso conservati. Il terzo paragrafo analizza i fogli di copia dall’antico presenti nell’Album e l’adesione del Collino alla sensibilità grafica settecentesca, il quarto esamina le copie dai modelli moderni, analizzando le peculiarità dei soggetti copiati dall’artista. Infine, il quinto paragrafo analizza le numerose accademie di nudo conservate nel volume confrontandole con quelle disegnate da Claudio Francesco Beaumont, Pompeo Batoni e Domenico Corvi. L’appendice finale è costituita dalla schedatura dei settantacinque disegni dell’Album, identificandone i modelli di riferimento, le influenze grafiche, le caratteristiche grafiche e lo stato di conservazione. L’obbiettivo del lavoro di ricerca è stato quello di analizzare la produzione grafica dello scultore nell’articolato contesto della cultura figurativa settecentesca. I fogli disegnati da Collino, infatti, possono essere messi a confronto con le personali sperimentazioni scultoree; l’artista non fu osservatore passivo di quanto accadeva a Roma nella seconda metà del XVIII secolo, ma interprete consapevole, attraverso una personale riflessione sui modelli studiati, dell’acceso dibattito tra i sostenitori dell’antico e dell’aderenza al modello copiato e coloro che, al contrario, comprendevano la funzione positiva dell’interpretazione, calata all’interno di una nuova idea di antichità.
ITA
The research focuses on the study and the cataloging of the work Album of the ancient drawings by the Turin-based sculptor Ignazio Collino (1724-1793), which is now preserved at the Royal Library of Turin. The thesis is structured in two large chapters, accompained by an appendix. The first chapter opens with a paragraph that introduces the figure of the artist and his training experiences in Turin and Rome, which are useful for a better understanding of the sculptor’s entire production; the second paragraph present an analysis of Collino’s critical fortune, especially the eighteen and nineteen century Piedmontese ones, with particular attention to the Elogio of Collino (1793), written by Baron Giuseppe Vernazza of Frasney. The second chapter is dedicated to the analysis of the Album, the main object of reflection of the thesis. After giving some information about the composition of the Fondo Varia of the Royal Library, where the volume is located, an overall analysis of its composition and of the seventy-five drawings preserved in it is presented. The third paragraph analyses the copies from the ancient marbles the Album includes and Collino’s approach to the eighteen-century graphic sensitivity; the fourth one examines the copies from modern models, analysing the peculiarities of the subjects copied by the artist. Finally, the fifth paragraph analyses the numerous nude academies which are preserved in the volume, comparing them to the ones drawn by Claudio Francesco Beaumont, Pompeo Batoni and Domenico Corvi. The final appendix consist of the filing of the seventy-five drawings of the Album includes, identifying the reference models, graphic influences, graphic characteristics and state of conservation. The aim of the research was to analyse the graphic production of the sculptor within the complex context of the eighteen-century figurative culture. In fact, Collino’s papers can be compared with the personal sculptural production of the artist; he was not a passive observer of Rome’s happening in the second-half of the eighteen century, but a conscious interpreter, through a personal reflection about the analysed models, of the intense debate between people who supported the ancient and the adherence to the copied model, and people who, on the other hand, understood the positive function of the interpretation, embledded with a new concept of antiquity.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/156097