Object of this thesis is the study of two major illustrated catalogues: the Museum Florentinum (1731-1762) and the Museo Capitolino (1741-1782). The first one of this works, which is divided in ten volumes, reproduces the Medici’s collection of antiques – formed by medals, gems and sculptures – and the collection of artists’ self-portraits, both kept in the Galleria degli Uffizi. The second one, instead is focused on the collection of antiques forming the founding core of the Museo Capitolino in Rome. This two monumental works were a multi-handed effort, which involved artists who worked on the illustration with drawings and engravings, scholars who wrote the description and erudite content about the manufacts, the patrons who designed and financed the catalogues. This thesis is divided in five chapters. The first one has its focus on the historical and cultural context where this projects were created, with an insight on the principal figures involved. Firstly, the Corsini family, with their modern patronage which had important implication in the central decades of the XVIII century. A leading role was also the one played by Giovanni Gaetano Bottari, who was tied more or less directly with both catalogues. Although he followed an historiographic culture that preferred written sources, he showed great innovation in the use of prints as necessary tools for the study of art history. The third protagonist analyzed is Giovanni Domenico Campiglia, who made almost all the preliminary drawings for the engravings of the two catalogues and who become known as draughtsman and expert of antiques in Rome and among important collectors. The following chapters are divided in two specular parts, one dedicated to the Florentine context, the other dedicated to the Roman context. The second chapter is focused on the history of the Galleria degli Uffizi in the XVIII century, during the succession issues dominating the first half of the Tuscan century and determinating the cultural environment in which the Museum Florentinum project was born. The third chapter is dedicated to the illustrated catalogue study, the event of which it was protagonist and that caused the long and difficult publication process, and it focuses on the analysis of every volumes and their fortune. The Capitoline work is the center of the fourth chapter, which focuses on the roman context of the XVIII century and on the circumstances that led to the birth of the Museum of antiquities in the Campidoglio and to the realization of his illustrated catalogue, which is analyzed in the fifth chapter, volume by volume, along with a mention about their future re-editions and reprints.
Oggetto di questa tesi è lo studio di due grandi cataloghi illustrati: il Museum Florentinum (1731-1762) e il Museo Capitolino (1741-1782). La prima di queste opere, suddivisa in dieci volumi, riproduce la collezione medicea di antichità – costituita da medaglie, gemme e sculture - e la raccolta di autoritratti di artisti, entrambe conservate nella Galleria degli Uffizi. La seconda invece è incentrata sulla collezione di antichità che costituì il nucleo fondante del Museo Capitolino a Roma. Queste due monumentali imprese furono il risultato di un lavoro a più mani, che vide coinvolti gli artisti che ne curarono la parte illustrata con disegni e incisioni, gli intellettuali che si impegnarono a redigere schede descrittive ed erudite delle opere, i mecenati che ne progettarono e finanziarono la realizzazione. La tesi si struttura complessivamente in cinque capitoli. Il primo si concentra sul contesto storico e culturale nel quale presero vita questi importanti progetti, con un approfondimento dei principali protagonisti coinvolti. In primo luogo la famiglia Corsini, il cui moderno mecenatismo ebbe risvolti importanti nei decenni centrali del Settecento. Un ruolo di primo piano fu ricoperto da Giovanni Gaetano Bottari, che fu legato più o meno direttamente a entrambi i cataloghi. Sebbene egli appartenesse a una cultura storiografica che prediligeva le fonti scritte, dimostrò una grande innovazione nell’uso delle stampe come mezzo imprescindibile per lo studio della storia dell’arte. Terzo protagonista preso in considerazione è Giovanni Domenico Campiglia, che si occupò di realizzare la quasi totalità dei disegni preparatori delle stampe dei due cataloghi e che si affermò come disegnatore dall’antico ed esperto di antichità a Roma e presso importanti collezionisti. I capitoli seguenti si dividono in due grandi parti montate a specchio, una dedicata al contesto fiorentino, l’altra a quello romano. Il secondo capitolo mette a fuoco la storia settecentesca della Galleria degli Uffizi, alla luce delle questioni successorie che dominarono tutta la prima metà del Settecento toscano e che determinarono il clima culturale in cui si elabora il progetto del Museum Florentinum. Il terzo capitolo è dedicato allo studio del catalogo illustrato, alle vicende che lo videro protagonista e che ne determinarono il lungo e difficile processo di pubblicazione, e all’analisi dei singoli volumi e alla loro fortuna. All’impresa capitolina è dedicato il capitolo quarto, che affronta il contesto settecentesco romano e le circostanze che portarono alla nascita del Museo di antichità in Campidoglio e quindi della realizzazione del catalogo illustrato, analizzato nel quinto capitolo, attraverso un esame dei volumi, accompagnato da un approfondimento sulle riedizione e le ristampe successive.
I cataloghi illustrati del Museum Florentinum (1731-1762) e del Museo Capitolino (1741-1782). Il mecenatismo dei Corsini, l'erudizione di Anton Francesco Gori e Giovanni Gaetano Bottari, i disegni di Giovanni Domenico Campiglia.
FACCHIN, SILVIA
2020/2021
Abstract
Oggetto di questa tesi è lo studio di due grandi cataloghi illustrati: il Museum Florentinum (1731-1762) e il Museo Capitolino (1741-1782). La prima di queste opere, suddivisa in dieci volumi, riproduce la collezione medicea di antichità – costituita da medaglie, gemme e sculture - e la raccolta di autoritratti di artisti, entrambe conservate nella Galleria degli Uffizi. La seconda invece è incentrata sulla collezione di antichità che costituì il nucleo fondante del Museo Capitolino a Roma. Queste due monumentali imprese furono il risultato di un lavoro a più mani, che vide coinvolti gli artisti che ne curarono la parte illustrata con disegni e incisioni, gli intellettuali che si impegnarono a redigere schede descrittive ed erudite delle opere, i mecenati che ne progettarono e finanziarono la realizzazione. La tesi si struttura complessivamente in cinque capitoli. Il primo si concentra sul contesto storico e culturale nel quale presero vita questi importanti progetti, con un approfondimento dei principali protagonisti coinvolti. In primo luogo la famiglia Corsini, il cui moderno mecenatismo ebbe risvolti importanti nei decenni centrali del Settecento. Un ruolo di primo piano fu ricoperto da Giovanni Gaetano Bottari, che fu legato più o meno direttamente a entrambi i cataloghi. Sebbene egli appartenesse a una cultura storiografica che prediligeva le fonti scritte, dimostrò una grande innovazione nell’uso delle stampe come mezzo imprescindibile per lo studio della storia dell’arte. Terzo protagonista preso in considerazione è Giovanni Domenico Campiglia, che si occupò di realizzare la quasi totalità dei disegni preparatori delle stampe dei due cataloghi e che si affermò come disegnatore dall’antico ed esperto di antichità a Roma e presso importanti collezionisti. I capitoli seguenti si dividono in due grandi parti montate a specchio, una dedicata al contesto fiorentino, l’altra a quello romano. Il secondo capitolo mette a fuoco la storia settecentesca della Galleria degli Uffizi, alla luce delle questioni successorie che dominarono tutta la prima metà del Settecento toscano e che determinarono il clima culturale in cui si elabora il progetto del Museum Florentinum. Il terzo capitolo è dedicato allo studio del catalogo illustrato, alle vicende che lo videro protagonista e che ne determinarono il lungo e difficile processo di pubblicazione, e all’analisi dei singoli volumi e alla loro fortuna. All’impresa capitolina è dedicato il capitolo quarto, che affronta il contesto settecentesco romano e le circostanze che portarono alla nascita del Museo di antichità in Campidoglio e quindi della realizzazione del catalogo illustrato, analizzato nel quinto capitolo, attraverso un esame dei volumi, accompagnato da un approfondimento sulle riedizione e le ristampe successive.File | Dimensione | Formato | |
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