In this paper we will examine the possible factors that could influence the innocence or guilt judgment proposed by the popular components of the jury of the Court of Appeal. Popular judges, starting from the Court of Appeal, work alongside the regular judges in evaluating the cases and converging on their outcome, guilty or innocent. Popular judges don’t have any legal training so it’s common to wonder if any personal factors become relevant and influence the final judge. The first chapter will be dedicated to the explanation of the legal part, with a particular focus on the role of the popular judges. After an introduction to the Italian legal system, its organization and functioning, the popular jury, will be described, along with its role and composition. The decision-making processes section will follow, describing what they are, how they work, and the approaches that have provided explanations for them (such as the normative approach with the expected utility hypothesis or the descriptive approach with the prospect theory). Decision-making styles and the neural bases that drive decisions will then be presented. Chapter 3 will clarify the question of influence and conditioning that can affect decision-making: the main heuristic approaches- "mental shortcuts that make up the processes of rational thought" (Simon, 1957)- and the conditioning that can arise from emotions will be described. Finally, we will present the research work to investigate the decision-making behavior of possible popular judges to see if there is any relationship between the judgments given and some social aspects such as empathy, prejudice, or political inclination. A questionnaire formed by three sections has been used to reach this aim: in the first we collect registry information; the second contains the 4 short crime tales that participants are required to read and to judge the suspect as “guilty” or “innocent”; and the last contains tests analyzing the psychosocial factors. Using the software Statistica we have analyzed the data obtained by performing analysis of variance (ANOVA) and other statistical tests aiming at identifying correlations (Duncan test). Firstly, these analyses clarify the “order effect”, a limit emerged from the first study: here we notice that the sequence in which offences are presented doesn’t influence the judges’ assessment. The crimes presented were intentional crime (women who murders husbands or companions), and second-degree murder, such as a filicide committed by father: the latter is the type that obtained more guilty judgments (especially in the case of foreign defendants); most likely, the fact that it is committed on children, vulnerable subjects without any fault, makes that more intolerable to popular judgement. Another evidence emerged from the study is that the defendant’s genre does not seem to be an influencing factor for the ultimate judgment. Lastly, the prejudice seems not to interfere with the decision: except in the case of males. In fact, these subjects tend to differ in the judgement of Italians or foreigners, with a greater propensity to condemn offence from members of the former group.
In questa tesi verranno presi in esami i possibili fattori che potrebbero influenzare i giudizi di innocenza o colpevolezza proposti dalla componente popolare della giuria della Corte d’Appello. I giudici popolari, a partire dalla Corte d’appello, affiancano i giudici togati nella valutazione dei casi. Va ricordato che questi non hanno una formazione giuridica, e ci si può chiedere se nel deliberare possano entrare in gioco dei fattori personali che contribuiscono a influenzare il giudizio finale. Per chiarire il perché della loro presenza nella giuria, il primo capitolo sarà dedicato alla parte giuridica: verrà presentato il sistema penale italiano, la sua organizzazione e funzionamento; si passerà poi alla descrizione della giuria popolare, la sua funzione e composizione nel contesto italiano. Seguirà la sezione sui processi decisionali: cosa sono, come avvengono e gli approcci che ne hanno dato delle spiegazioni (come l’approccio normativo con la teoria dell’utilità attesa e l’approccio descrittivo con la teoria del prospetto). Si presenteranno poi gli stili decisionali e le basi neurali che guidano le decisioni. Si chiarirà, nel capitolo 3, anche la questione delle influenze e dei condizionamenti che possono interessare la presa di decisioni: si descriveranno quindi le principali euristiche- “scorciatoie mentali che suppliscono i processi di pensiero razionale” (Simon, 1957)- e le suggestioni che possono scaturire dalle emozioni e dai pregiudizi. Si presenterà, infine, il lavoro di ricerca in cui si è indagato il comportamento decisionale di possibili giudici popolari per vedere se vi fosse qualche relazione tra giudizi dati e aspetti psicosociali quali l’empatia, il pregiudizio o l’inclinazione politica. Per fare questo si è ricorso ad un questionario costituito da tre sezioni: una prima relativa alla raccolta dei dati anagrafici; una seconda contenente 4 brevi racconti di reati che i partecipanti dovevano leggere e giudicarne il sospettato come “colpevole” o “innocente”; e una terza costituita da test indaganti i fattori psicosociali sopra descritti. Servendoci del software Statistica abbiamo poi analizzato i dati ottenuti svolgendo analisi della varianza (ANOVA) e altri test indaganti le correlazioni (Duncan test). In prima battuta tali analisi hanno fatto chiarezza sull’effetto dell’ordine, limite emerso dal primo studio: qui si è notato che la sequenza di presentazione dei reati non influenza la considerazione che i giudicanti hanno degli stessi. Questi reati di cui leggevano erano reati intenzionali, uccisione del marito/compagno da parte della donna, e reati preterintenzionali, figlicidi commessi dai padri: ad ottenere più giudizi di colpevolezza erano proprio questi ultimi (in particolare se l’imputato era straniero) probabilmente perché leggere di ritorsioni nei confronti di soggetti indifesi e senza colpa rende il gesto ancor più intollerabile. Un altro risultato è il genere del sospettato che non è emerso come un possibile fattore influenzante i giudizi. Infine, il fattore pregiudizio non si è trovato intervenga grossolanamente a influenzare le decisioni: o meglio, si trova un effetto maggiore esclusivamente per i maschi; nei loro giudizi, infatti, vi è una differenza nel giudicare a seconda che il reato sia commesso da stranieri o da italiani ed essi tendono a giudicare più volte colpevoli i reati degli italiani che non quelli degli stranieri.
Il ruolo dei giudici popolari: studio sui processi decisionali e sui fattori che possono influenzare i loro giudizi di innocenza e di colpevolezza
BONANOMI, CHIARA
2020/2021
Abstract
In questa tesi verranno presi in esami i possibili fattori che potrebbero influenzare i giudizi di innocenza o colpevolezza proposti dalla componente popolare della giuria della Corte d’Appello. I giudici popolari, a partire dalla Corte d’appello, affiancano i giudici togati nella valutazione dei casi. Va ricordato che questi non hanno una formazione giuridica, e ci si può chiedere se nel deliberare possano entrare in gioco dei fattori personali che contribuiscono a influenzare il giudizio finale. Per chiarire il perché della loro presenza nella giuria, il primo capitolo sarà dedicato alla parte giuridica: verrà presentato il sistema penale italiano, la sua organizzazione e funzionamento; si passerà poi alla descrizione della giuria popolare, la sua funzione e composizione nel contesto italiano. Seguirà la sezione sui processi decisionali: cosa sono, come avvengono e gli approcci che ne hanno dato delle spiegazioni (come l’approccio normativo con la teoria dell’utilità attesa e l’approccio descrittivo con la teoria del prospetto). Si presenteranno poi gli stili decisionali e le basi neurali che guidano le decisioni. Si chiarirà, nel capitolo 3, anche la questione delle influenze e dei condizionamenti che possono interessare la presa di decisioni: si descriveranno quindi le principali euristiche- “scorciatoie mentali che suppliscono i processi di pensiero razionale” (Simon, 1957)- e le suggestioni che possono scaturire dalle emozioni e dai pregiudizi. Si presenterà, infine, il lavoro di ricerca in cui si è indagato il comportamento decisionale di possibili giudici popolari per vedere se vi fosse qualche relazione tra giudizi dati e aspetti psicosociali quali l’empatia, il pregiudizio o l’inclinazione politica. Per fare questo si è ricorso ad un questionario costituito da tre sezioni: una prima relativa alla raccolta dei dati anagrafici; una seconda contenente 4 brevi racconti di reati che i partecipanti dovevano leggere e giudicarne il sospettato come “colpevole” o “innocente”; e una terza costituita da test indaganti i fattori psicosociali sopra descritti. Servendoci del software Statistica abbiamo poi analizzato i dati ottenuti svolgendo analisi della varianza (ANOVA) e altri test indaganti le correlazioni (Duncan test). In prima battuta tali analisi hanno fatto chiarezza sull’effetto dell’ordine, limite emerso dal primo studio: qui si è notato che la sequenza di presentazione dei reati non influenza la considerazione che i giudicanti hanno degli stessi. Questi reati di cui leggevano erano reati intenzionali, uccisione del marito/compagno da parte della donna, e reati preterintenzionali, figlicidi commessi dai padri: ad ottenere più giudizi di colpevolezza erano proprio questi ultimi (in particolare se l’imputato era straniero) probabilmente perché leggere di ritorsioni nei confronti di soggetti indifesi e senza colpa rende il gesto ancor più intollerabile. Un altro risultato è il genere del sospettato che non è emerso come un possibile fattore influenzante i giudizi. Infine, il fattore pregiudizio non si è trovato intervenga grossolanamente a influenzare le decisioni: o meglio, si trova un effetto maggiore esclusivamente per i maschi; nei loro giudizi, infatti, vi è una differenza nel giudicare a seconda che il reato sia commesso da stranieri o da italiani ed essi tendono a giudicare più volte colpevoli i reati degli italiani che non quelli degli stranieri.File | Dimensione | Formato | |
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