La tesi prende in esame il mobile ligneo da sacrestia proveniente dalla zona absidale della Chiesa di San Carlo in Borgiallo. Tale armadio di sacrestia è arrivato a Venaria nel novembre nel 2009 per urgenti interventi di restauro, in seguito all'accordo stipulato tra la provincia di Torino ed il Comune di Borgiallo. Nel seguente elaborato si è cercato di contestualizzare l'arredo all'interno della storia della Chiesa e delle sue vicende conservative che hanno influito sul degrado biotico dell'arredo della zona absidale. Si è poi cercato di inquadrarlo stilisticamente e cronologicamente. Si sono volute approfondire le analisi multispettrali confrontando i risultati, soprattutto derivanti dall'esposizione all'UV, con un lavoro di coltura in capsula petri delle possibili specie fungine presenti sul manufatto, al fine di verificare e poter eventualmente identificare le specie presenti dalla loro diversa fluorescenza. Inoltre si è ritenuto utile stipulare una mappatura riassuntiva di rilevamento, in riferimento ai dati ottenuti durante la fase di studio.

Un mobile da sacrestia proveniente da S. Carlo a Borgiallo: individuazione delle vicende costruttive dell'edificio e studio dei fenomeni di degrado finalizzato alla redazione di un progetto conservativo.

LO SARDO, FEDERICA
2009/2010

Abstract

La tesi prende in esame il mobile ligneo da sacrestia proveniente dalla zona absidale della Chiesa di San Carlo in Borgiallo. Tale armadio di sacrestia è arrivato a Venaria nel novembre nel 2009 per urgenti interventi di restauro, in seguito all'accordo stipulato tra la provincia di Torino ed il Comune di Borgiallo. Nel seguente elaborato si è cercato di contestualizzare l'arredo all'interno della storia della Chiesa e delle sue vicende conservative che hanno influito sul degrado biotico dell'arredo della zona absidale. Si è poi cercato di inquadrarlo stilisticamente e cronologicamente. Si sono volute approfondire le analisi multispettrali confrontando i risultati, soprattutto derivanti dall'esposizione all'UV, con un lavoro di coltura in capsula petri delle possibili specie fungine presenti sul manufatto, al fine di verificare e poter eventualmente identificare le specie presenti dalla loro diversa fluorescenza. Inoltre si è ritenuto utile stipulare una mappatura riassuntiva di rilevamento, in riferimento ai dati ottenuti durante la fase di studio.
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