Il presente lavoro di tesi è volto allo studio di malte storiche campionate nei due castelli medievali valdostani di Villeneuve (Châtel Argent) e di Quart, che negli ultimi anni sono soggetti a progetti di restauro. Tutti i campioni sono stati sottoposti ad un'analisi petrografica con microscopio ottico, con la quale sono stati riconosciuti i minerali costituenti i principali aggregati presenti. L'analisi petrografica può dare importanti indizi riguardo alle aree di approvvigionamento dei materiali, se comparata con uno studio delle formazioni geologiche circostanti le aree in cui sorgono i castelli, ed è importante al fine di ricreare una malta da restauro il più simile possibile a quella originaria. Una diversa composizione oppure l'utilizzo di aggregati di litologia e dimensioni diverse, infatti, possono intaccare ulteriormente la malta preesistente oppure compromettere una corretta interazione tra le due malte. Per ogni castello sono stati analizzati quattro campioni di malta con il microscopio elettronico a scansione (SEM-EDS). Questo procedimento permette di conoscere la composizione del legante (non distinguibile sulla base di un'analisi petrografica al microscopio ottico), di calcolare indici correlati alla composizione del legante, di analizzare la composizione dei minerali principali presenti nei campioni e di accertare oppure di identificare la composizione di alcuni aggregati difficilmente riconoscibili al microscopio ottico. Per alcuni campioni, infine, è stato possibile ottenere una serie di mappe composizionali, sempre grazie al SEM-EDS, con le quali si possono analizzare le abbondanze relative dei diversi elementi e calcolare altre importanti informazioni delle malte, come la porosità e l'abbondanza di aggregato rispetto al legante. Dall'analisi petrografia e dalle analisi ottenute con la microscopia elettronica a scansione e microsonda, si riesce a definire oltre che le caratteristiche delle singole malte analizzate, anche i bacini di origine delle materie prime utilizzate per la realizzazione delle stesse, guidando la scelta dei materiali migliori per le future operazioni di restauro. ​

Analisi petrografica di malte storiche: esempi di due castelli medievali valdostani. ​

MILANESIO, ELEONORA
2019/2020

Abstract

Il presente lavoro di tesi è volto allo studio di malte storiche campionate nei due castelli medievali valdostani di Villeneuve (Châtel Argent) e di Quart, che negli ultimi anni sono soggetti a progetti di restauro. Tutti i campioni sono stati sottoposti ad un'analisi petrografica con microscopio ottico, con la quale sono stati riconosciuti i minerali costituenti i principali aggregati presenti. L'analisi petrografica può dare importanti indizi riguardo alle aree di approvvigionamento dei materiali, se comparata con uno studio delle formazioni geologiche circostanti le aree in cui sorgono i castelli, ed è importante al fine di ricreare una malta da restauro il più simile possibile a quella originaria. Una diversa composizione oppure l'utilizzo di aggregati di litologia e dimensioni diverse, infatti, possono intaccare ulteriormente la malta preesistente oppure compromettere una corretta interazione tra le due malte. Per ogni castello sono stati analizzati quattro campioni di malta con il microscopio elettronico a scansione (SEM-EDS). Questo procedimento permette di conoscere la composizione del legante (non distinguibile sulla base di un'analisi petrografica al microscopio ottico), di calcolare indici correlati alla composizione del legante, di analizzare la composizione dei minerali principali presenti nei campioni e di accertare oppure di identificare la composizione di alcuni aggregati difficilmente riconoscibili al microscopio ottico. Per alcuni campioni, infine, è stato possibile ottenere una serie di mappe composizionali, sempre grazie al SEM-EDS, con le quali si possono analizzare le abbondanze relative dei diversi elementi e calcolare altre importanti informazioni delle malte, come la porosità e l'abbondanza di aggregato rispetto al legante. Dall'analisi petrografia e dalle analisi ottenute con la microscopia elettronica a scansione e microsonda, si riesce a definire oltre che le caratteristiche delle singole malte analizzate, anche i bacini di origine delle materie prime utilizzate per la realizzazione delle stesse, guidando la scelta dei materiali migliori per le future operazioni di restauro. ​
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