Great adaptability to different habitats has always characterized the wolf (Canis lupus). Like all large carnivores, the need to occupy large territories makes this mammal prone to natural dispersion. Almost completely disappeared in the Italian Alps until the 1970s due to the persecution by humans, the species began to recolonize the Western Alps spontaneously. Today these areas are densely populated by wolves, which are slowly expanding towards the Alps settling new packs. The return of the wolf in the Italian Alps led to a series of actions for the conservation of the species, funded by some local and European projects, such as the LIFE WolfAlps. Knowing the distribution of the species is of key importance to better optimize and coordinate management and conservation actions carried out by the Italian Regions. This research is based on the analysis of presence data collected for the first time at the Italian scale in the framework of the LIFE WolfAlps Project. I built two occupancy models, a single-season, and a multi-season, taking into account the years 2014-15, 2015-16 and 2017-18 and tested the hypotheses formulated on the basis of the knowledge on the behavioural ecology of the species. From the multi-season dynamic model it emerged that the colonization process of new territories, as well as the extinction, have not yet reached an equilibrium, since the year is an important variable in modeling these probabilities. In addition, an area with poor deciduous and coniferous forests, as well as open areas such as pastures and shrubs, could increase the probability that the wolf will become locally extinct and are therefore of key importance for the species. Finally, the detectability varies annually and monthly and increases with sampling effort, while a consistent snow cover often hinders it, possibly because it makes the field monitoring activities difficult to carry out. It is therefore important to model the occupancy on the basis of these variables, in order to be able to make accurate predictions and focus the conservation actions of this species properly.
Il lupo (Canis lupus) è un animale dalle spiccate capacità adattative. Come tutti i grandi carnivori, la necessità di occupare grandi territori rende questo mammifero propenso alla dispersione. Quasi del tutto scomparso sulle Alpi italiane fino agli anni Settanta a causa della persecuzione incombente dell'uomo, ha ripopolato spontaneamente dapprima le Alpi occidentali, che ad oggi risultano densamente popolate dalla specie e pian piano sta espandendosi verso i territori alpini orientali, con la formazione di nuovi branchi. Il ritorno del lupo sulle Alpi italiane ha avviato una serie di azioni volte alla conservazione della specie, finanziate da alcuni progetti sia a livello locale che europeo, come il LIFE WolfAlps. Conoscere la distribuzione della specie sul territorio è utile per poter ottimizzare e coordinare meglio tutte le azioni di gestione e conservazione che vengono portate avanti dalle regioni italiane. La presente ricerca si basa sull'analisi di dati di monitoraggio della presenza della specie raccolti per la prima volta su scala italiana nell'ambito del Progetto LIFE WolfAlps e prevede la costruzione di due modelli di occupancy, l'uno single-season, l'altro multi-season, riferiti ai tre anni-lupo 2014-15, 2015-16 e 2017-18, che vadano a testare le ipotesi formulate in base alle conoscenze sull'eto-ecologia della specie. Dall'analisi del modello dinamico multi-season emerge che il processo di colonizzazione di nuovi territori, così come quello di estinzione, non hanno ancora raggiunto una condizione di equilibrio, poiché l'anno-lupo risulta una variabile importante nel modellizzare queste probabilità. Inoltre, un'area povera di boschi di latifoglie e conifere, così come di zone aperte come pascoli ed arbusteti, aumenta la probabilità di estinzione e risultano perciò di fondamentale importanza per la specie. Infine, la probabilità di rilevare la specie quando presente varia annualmente e mensilmente e laddove lo sforzo di campionamento è maggiore, mentre una copertura nevosa consistente spesso la ostacola, probabilmente perché rende difficoltose le operazioni di monitoraggio sul campo. È quindi importante modellizzare la probabilità di presenza sulla base di queste variabili, per poter fare delle predizioni più accurate e direzionare al meglio le azioni di conservazione di questa specie.
Analisi della distribuzione e della dinamica spaziale della popolazione di lupo (Canis lupus) sulle Alpi italiane attraverso modelli di occupancy
ARGIRÒ, CRISTINA
2019/2020
Abstract
Il lupo (Canis lupus) è un animale dalle spiccate capacità adattative. Come tutti i grandi carnivori, la necessità di occupare grandi territori rende questo mammifero propenso alla dispersione. Quasi del tutto scomparso sulle Alpi italiane fino agli anni Settanta a causa della persecuzione incombente dell'uomo, ha ripopolato spontaneamente dapprima le Alpi occidentali, che ad oggi risultano densamente popolate dalla specie e pian piano sta espandendosi verso i territori alpini orientali, con la formazione di nuovi branchi. Il ritorno del lupo sulle Alpi italiane ha avviato una serie di azioni volte alla conservazione della specie, finanziate da alcuni progetti sia a livello locale che europeo, come il LIFE WolfAlps. Conoscere la distribuzione della specie sul territorio è utile per poter ottimizzare e coordinare meglio tutte le azioni di gestione e conservazione che vengono portate avanti dalle regioni italiane. La presente ricerca si basa sull'analisi di dati di monitoraggio della presenza della specie raccolti per la prima volta su scala italiana nell'ambito del Progetto LIFE WolfAlps e prevede la costruzione di due modelli di occupancy, l'uno single-season, l'altro multi-season, riferiti ai tre anni-lupo 2014-15, 2015-16 e 2017-18, che vadano a testare le ipotesi formulate in base alle conoscenze sull'eto-ecologia della specie. Dall'analisi del modello dinamico multi-season emerge che il processo di colonizzazione di nuovi territori, così come quello di estinzione, non hanno ancora raggiunto una condizione di equilibrio, poiché l'anno-lupo risulta una variabile importante nel modellizzare queste probabilità. Inoltre, un'area povera di boschi di latifoglie e conifere, così come di zone aperte come pascoli ed arbusteti, aumenta la probabilità di estinzione e risultano perciò di fondamentale importanza per la specie. Infine, la probabilità di rilevare la specie quando presente varia annualmente e mensilmente e laddove lo sforzo di campionamento è maggiore, mentre una copertura nevosa consistente spesso la ostacola, probabilmente perché rende difficoltose le operazioni di monitoraggio sul campo. È quindi importante modellizzare la probabilità di presenza sulla base di queste variabili, per poter fare delle predizioni più accurate e direzionare al meglio le azioni di conservazione di questa specie.File | Dimensione | Formato | |
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