Il presente lavoro ha ad oggetto lo studio dei sistemi di welfare aziendale nelle PMI italiane. Nella prima parte, viene illustrata la compenetrazione dei diversi sistemi di welfare, pubblici e privati, soffermandosi sui concetti di Primo e Secondo welfare e sullo sviluppo storico delle politiche di welfare aziendale propriamente inteso, dedicando particolare attenzione all'evoluzione del ruolo sociale dell'impresa. Dopo un chiarimento terminologico dei concetti di welfare aziendale, contrattuale ed occupazionale, si passa all'analisi della disciplina giuridica che regola i diversi istituti presi in considerazione. Nel dettaglio, dapprima viene illustrata la disciplina giuridica in cui si sono sviluppate le prime esperienze di welfare aziendale; successivamente viene analizzato l'attuale quadro normativo, rinnovato con la Legge di Stabilità del 2016 ( l. 28 dicembre 2015, n. 208). In conclusione della prima parte, sono oggetto di analisi i ruoli e le opportunità delle diverse parti sociali coinvolte nella costruzione ed implementazione dei piani di welfare: datori di lavoro, lavoratori, rappresentanze ed operatori privati (i c.d. “providers”). Nella seconda parte, lo studio si basa invece su una descrizione quantitativa del fenomeno, proponendone, in prima battuta, una nuova chiave di lettura, mediante l'illustrazione di come la diffusione del welfare aziendale tra le PMI possa divenire una leva di sviluppo per le imprese e per il territorio. In particolare, viene sottolineato come sia possibile sfruttare i servizi esistenti sul territorio, la bilateralità ed il sistema generale di welfare al fine di generare delle ricadute positive sull'intera popolazione, oltre che sui soli dipendenti che beneficiano dei piani di welfare, da un lato, tramite il ricorso ad una rete di collaborazione tra i soggetti pubblici, privati e del terzo settore e, dall'altro lato, tramite un ricorso al mercato,. In secondo luogo, lo studio si concentra sull'inclusione degli istituti di welfare aziendale nella contrattazione collettiva, sia di primo che di secondo livello, osservando in particolare i cambiamenti avvenuti a seguito della riforma normativa. Infine, l'analisi verte sull'estensione delle iniziative di welfare aziendale nelle PMI italiane, illustrando quali sono i primi risultati ottenuti ed i fattori di successo emergenti. La terza parte è invece declinata secondo una modalità di case-study. Nel dettaglio, viene illustrato il progetto di una rete di welfare aziendale promosso dall'Ente Bilaterale Veneto FVG e finanziato dalla Regione Veneto, denominato “WelfareNet”, che vede la partecipazione di soggetti privati e pubblici e delle rappresentanze delle parti nella costruzione di un sistema di welfare, il quale ha come elementi cardine le PMI e le reti di servizi presenti sul territorio. Viene poi illustrata la strategia c.d. WE.CA.RE (Welfare Cantiere Regionale) della Regione Piemonte, che consiste in una serie di misure per il welfare territoriale, l'innovazione sociale, il welfare aziendale ed il rafforzamento delle attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili, in un'ottica di rafforzamento del sistema regionale di welfare integrato. Infine, a partire dai due progetti presi in esame, vengono studiate le caratteristiche dei tessuti imprenditoriali dei diversi contesti regionali, al fine di determinare gli elementi di contesto che influenzano l'adozione di una determinata strategia di policy.

Il Welfare aziendale nelle PMI italiane: due modelli regionali di sviluppo a confronto

SACCO, MARCO MARIA
2019/2020

Abstract

Il presente lavoro ha ad oggetto lo studio dei sistemi di welfare aziendale nelle PMI italiane. Nella prima parte, viene illustrata la compenetrazione dei diversi sistemi di welfare, pubblici e privati, soffermandosi sui concetti di Primo e Secondo welfare e sullo sviluppo storico delle politiche di welfare aziendale propriamente inteso, dedicando particolare attenzione all'evoluzione del ruolo sociale dell'impresa. Dopo un chiarimento terminologico dei concetti di welfare aziendale, contrattuale ed occupazionale, si passa all'analisi della disciplina giuridica che regola i diversi istituti presi in considerazione. Nel dettaglio, dapprima viene illustrata la disciplina giuridica in cui si sono sviluppate le prime esperienze di welfare aziendale; successivamente viene analizzato l'attuale quadro normativo, rinnovato con la Legge di Stabilità del 2016 ( l. 28 dicembre 2015, n. 208). In conclusione della prima parte, sono oggetto di analisi i ruoli e le opportunità delle diverse parti sociali coinvolte nella costruzione ed implementazione dei piani di welfare: datori di lavoro, lavoratori, rappresentanze ed operatori privati (i c.d. “providers”). Nella seconda parte, lo studio si basa invece su una descrizione quantitativa del fenomeno, proponendone, in prima battuta, una nuova chiave di lettura, mediante l'illustrazione di come la diffusione del welfare aziendale tra le PMI possa divenire una leva di sviluppo per le imprese e per il territorio. In particolare, viene sottolineato come sia possibile sfruttare i servizi esistenti sul territorio, la bilateralità ed il sistema generale di welfare al fine di generare delle ricadute positive sull'intera popolazione, oltre che sui soli dipendenti che beneficiano dei piani di welfare, da un lato, tramite il ricorso ad una rete di collaborazione tra i soggetti pubblici, privati e del terzo settore e, dall'altro lato, tramite un ricorso al mercato,. In secondo luogo, lo studio si concentra sull'inclusione degli istituti di welfare aziendale nella contrattazione collettiva, sia di primo che di secondo livello, osservando in particolare i cambiamenti avvenuti a seguito della riforma normativa. Infine, l'analisi verte sull'estensione delle iniziative di welfare aziendale nelle PMI italiane, illustrando quali sono i primi risultati ottenuti ed i fattori di successo emergenti. La terza parte è invece declinata secondo una modalità di case-study. Nel dettaglio, viene illustrato il progetto di una rete di welfare aziendale promosso dall'Ente Bilaterale Veneto FVG e finanziato dalla Regione Veneto, denominato “WelfareNet”, che vede la partecipazione di soggetti privati e pubblici e delle rappresentanze delle parti nella costruzione di un sistema di welfare, il quale ha come elementi cardine le PMI e le reti di servizi presenti sul territorio. Viene poi illustrata la strategia c.d. WE.CA.RE (Welfare Cantiere Regionale) della Regione Piemonte, che consiste in una serie di misure per il welfare territoriale, l'innovazione sociale, il welfare aziendale ed il rafforzamento delle attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili, in un'ottica di rafforzamento del sistema regionale di welfare integrato. Infine, a partire dai due progetti presi in esame, vengono studiate le caratteristiche dei tessuti imprenditoriali dei diversi contesti regionali, al fine di determinare gli elementi di contesto che influenzano l'adozione di una determinata strategia di policy.
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