The aim of this work is to propose a reconstruction of the complex relationships that the successors of Alexander the Great and their epigones had with the sanctuary of Samothrace, relationships that plunge their roots in the common Macedonian heritage of all preeminent figures of Hellenism. In conducting the research, based on the cross-analysis of the literary, epigraphic, archaeological and numismatic testimonies available, it was decided to follow a double criterion: chronological as it was considered that the possibility of following diachronically the building development of the sanctuary in regard to the relationships with the Hellenistic kings is of fundamental importance for understanding its entity and nature; dynastic as it was decided to articulate the discussion by dedicating each chapter to a specific lineage (in order: the Argeads, Lysimachus and Arsinoe, the Ptolemies, the Seleucids and the Antigonids), believing that this "family frameworks" approach can encourage the emergence of broader reflections on the interaction between the Samothracian cult centre and the individual dynasties of sovereigns within an eventful historical period that spans almost two centuries of Greek history. The overall picture that emerges is that of an almost constant presence of Samothrace and its sanctuary in the political events of the protagonists of the first two centuries of Hellenistic history. The strong interest shown by these towards the cult centre, while presenting the traditional traits of sacred evergetism and religious devotion, shows all the political potential that the sanctuary could offer to the diadochi and their followers to build their political projects and their fortune in the Northern Aegean context.

L’intento del presente lavoro è quello di proporre una ricostruzione dei complessi rapporti che i successori di Alessandro Magno e i loro epigoni intrattennero con il santuario misterico di Samotracia, rapporti che a ben vedere affondano le proprie radici nella comune “eredità” macedone di tutti i grandi protagonisti dell’Ellenismo. Nel condurre la ricerca, fondata sull’analisi incrociata delle testimonianze letterarie, epigrafiche, archeologiche e numismatiche disponibili, si è scelto di seguire un duplice criterio, che vuol essere cronologico e dinastico insieme: cronologico in quanto si è ritenuto che la possibilità di seguire diacronicamente lo sviluppo edilizio del santuario in relazione ai rapporti con i re ellenistici sia di fondamentale importanza per comprenderne l’entità e la natura; dinastico in quanto si è deciso di articolare la trattazione dedicando ciascun capitolo a una specifica stirpe (nell’ordine: Argeadi, Lisimaco e Arsinoe, Tolemei, Seleucidi e Antigonidi), ritenendo che questo tipo di impostazione a “quadri famigliari” possa favorire l’emergere di riflessioni di carattere allargato sull’interazione tra il centro cultuale samotracio e le singole dinastie dei sovrani all’interno di un periodo storico ricco di avvenimenti che abbraccia quasi due secoli di storia greca. Il quadro complessivo che ne emerge è quello di una presenza pressoché costante di Samotracia e del suo santuario nelle vicende politiche dei protagonisti dei primi due secoli di storia ellenistica. Il forte interesse mostrato da costoro nei confronti del centro cultuale, pur presentando i tratti tradizionali dell’evergetismo sacro e della devozione religiosa, manifesta tutte le potenzialità politiche che il santuario poteva offrire ai diadochi e ai loro epigoni per costruire i loro progetti politici e la loro fortuna nel contesto dell’Egeo settentrionale.

Diadochi ed Epigoni a Samotracia. Politica e Religione nel santuario dei Grandi Dei.

BUGNANO, MAURIZIO
2019/2020

Abstract

L’intento del presente lavoro è quello di proporre una ricostruzione dei complessi rapporti che i successori di Alessandro Magno e i loro epigoni intrattennero con il santuario misterico di Samotracia, rapporti che a ben vedere affondano le proprie radici nella comune “eredità” macedone di tutti i grandi protagonisti dell’Ellenismo. Nel condurre la ricerca, fondata sull’analisi incrociata delle testimonianze letterarie, epigrafiche, archeologiche e numismatiche disponibili, si è scelto di seguire un duplice criterio, che vuol essere cronologico e dinastico insieme: cronologico in quanto si è ritenuto che la possibilità di seguire diacronicamente lo sviluppo edilizio del santuario in relazione ai rapporti con i re ellenistici sia di fondamentale importanza per comprenderne l’entità e la natura; dinastico in quanto si è deciso di articolare la trattazione dedicando ciascun capitolo a una specifica stirpe (nell’ordine: Argeadi, Lisimaco e Arsinoe, Tolemei, Seleucidi e Antigonidi), ritenendo che questo tipo di impostazione a “quadri famigliari” possa favorire l’emergere di riflessioni di carattere allargato sull’interazione tra il centro cultuale samotracio e le singole dinastie dei sovrani all’interno di un periodo storico ricco di avvenimenti che abbraccia quasi due secoli di storia greca. Il quadro complessivo che ne emerge è quello di una presenza pressoché costante di Samotracia e del suo santuario nelle vicende politiche dei protagonisti dei primi due secoli di storia ellenistica. Il forte interesse mostrato da costoro nei confronti del centro cultuale, pur presentando i tratti tradizionali dell’evergetismo sacro e della devozione religiosa, manifesta tutte le potenzialità politiche che il santuario poteva offrire ai diadochi e ai loro epigoni per costruire i loro progetti politici e la loro fortuna nel contesto dell’Egeo settentrionale.
ITA
The aim of this work is to propose a reconstruction of the complex relationships that the successors of Alexander the Great and their epigones had with the sanctuary of Samothrace, relationships that plunge their roots in the common Macedonian heritage of all preeminent figures of Hellenism. In conducting the research, based on the cross-analysis of the literary, epigraphic, archaeological and numismatic testimonies available, it was decided to follow a double criterion: chronological as it was considered that the possibility of following diachronically the building development of the sanctuary in regard to the relationships with the Hellenistic kings is of fundamental importance for understanding its entity and nature; dynastic as it was decided to articulate the discussion by dedicating each chapter to a specific lineage (in order: the Argeads, Lysimachus and Arsinoe, the Ptolemies, the Seleucids and the Antigonids), believing that this "family frameworks" approach can encourage the emergence of broader reflections on the interaction between the Samothracian cult centre and the individual dynasties of sovereigns within an eventful historical period that spans almost two centuries of Greek history. The overall picture that emerges is that of an almost constant presence of Samothrace and its sanctuary in the political events of the protagonists of the first two centuries of Hellenistic history. The strong interest shown by these towards the cult centre, while presenting the traditional traits of sacred evergetism and religious devotion, shows all the political potential that the sanctuary could offer to the diadochi and their followers to build their political projects and their fortune in the Northern Aegean context.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/155584