Oggigiorno, il progresso scientifico, tecnologico e industriale ha raggiunto uno sviluppo senza eguali causando un cambiamento sostanziale nello stile di vita di ogni singolo individuo, migliorando la qualità della stessa, ma d'altro canto alterando quello che era, prima di questo, l'equilibrio naturale delle cose. Le innumerevoli richieste di prodotti legate al sempre crescente bisogno di benessere della popolazione, la grande ampiezza dei materiali prodotti in ogni settore e il numero esponenziale di disastri ambientali nonché di vittime dovute all'utilizzo scorretto dei materiali e alla nocività degli stessi, hanno innalzato l'asticella dell'attenzione sull' importanza nella realizzazione di una cornice di sicurezza atta a mitigare i rischi di infortuni alle persone e danni rilevanti alle cose. In tale contesto si inserisce perfettamente la gestione, l'organizzazione e il trasporto delle merci pericolose. In queste poche pagine, il mio intento sarà discutere sull'evoluzione dei trasporti pericolosi soffermandomi principalmente sulla loro gestione e organizzazione sia in ambito militare che civile. Nell'ambito militare, tale relazione è volta ad informare ciascun membro delle Forze Armate circa l'argomento in modo che tutti, non solo gli esperti del settore (i nostri logisti dell'area tramat) ,sappiano riconoscere e ridurre i rischi, propri e quelli dell'unità stessa, qualora entrino in contatto con merci pericolose o col trasporto di esse. Ciò nasce da una mia considerazione personale secondo cui ogni militare, in particolare un ufficiale, deve conoscere quanto più possibile al fine di preservare la salute dei propri uomini e limitarne i loro rischi. Nell'ambito civile invece, il mio lavoro è stato incentrato sulle differenze, ove esse ci siano, sulle cautele e sulle norme che regolano l'impiego di merci pericolose. Questo per creare un perfetto parallelismo tra i due mondi che, seppure tanto diversi, molte volte mostrano interessi comuni in particolar modo nella ricerca della totale sicurezza delle persone. Non da meno, oggetto di particolare interesse riguarderà l'analisi di alcuni casi pratici di cronaca culminati il più delle volte in tragedie (del tutto evitabili) per far capire al lettore l'importanza dell'argomento. Al riguardo, ho voluto dedicare uno spazio per le prospettive future. Dove siamo rivolti nel prossimo futuro? C'è la possibilità di ridurre al minimo l'impatto ambientale e al tempo stesso incrementare il flusso sicuro di tali merci?. Queste sono solo alcune delle poche domande che mi sono posto e a cui ho cercato di dare una risposta plausibile e pertinente con le esigenze nazionali e non. Inoltre, ho deciso di ritagliare una parentesi importante che tratti dei trasporti di sistemi d'arma complessi. Mi riferirò in particolar modo ai mezzi pesanti utilizzati dall'Esercito Italiano come i MBT (MAIN BATTLE TANK) C1 ARIETE e i blindati CENTAURO. Si capisce dunque la globalità dell'argomento e la necessità di regolare e disciplinare i trasporti “pericolosi”. Questo spiega anche la voluta generalità sulla scelta del titolo. Non è mio interesse limitarmi ad una specifica sfera, bensì ampliare le vedute. La pericolosità di tale trasporti è relativa a quanto sia fatto nel voler ridurre la stessa. Essa non deve essere mitigata, bensì deve essere prevenuta. Bisogna ridurre gli incidenti, agendo praticamente e limitando al tempo stesso eccessive pratiche burocratiche.
I TRASPORTI PERICOLOSI: EVOLUZIONE, GESTIONE, ORGANIZZAZIONE, PROBLEMATICHE E PROSPETTIVE FUTURE IN AMBITO CIVILE E MILITARE
SIMONETTI, GIUSEPPE
2019/2020
Abstract
Oggigiorno, il progresso scientifico, tecnologico e industriale ha raggiunto uno sviluppo senza eguali causando un cambiamento sostanziale nello stile di vita di ogni singolo individuo, migliorando la qualità della stessa, ma d'altro canto alterando quello che era, prima di questo, l'equilibrio naturale delle cose. Le innumerevoli richieste di prodotti legate al sempre crescente bisogno di benessere della popolazione, la grande ampiezza dei materiali prodotti in ogni settore e il numero esponenziale di disastri ambientali nonché di vittime dovute all'utilizzo scorretto dei materiali e alla nocività degli stessi, hanno innalzato l'asticella dell'attenzione sull' importanza nella realizzazione di una cornice di sicurezza atta a mitigare i rischi di infortuni alle persone e danni rilevanti alle cose. In tale contesto si inserisce perfettamente la gestione, l'organizzazione e il trasporto delle merci pericolose. In queste poche pagine, il mio intento sarà discutere sull'evoluzione dei trasporti pericolosi soffermandomi principalmente sulla loro gestione e organizzazione sia in ambito militare che civile. Nell'ambito militare, tale relazione è volta ad informare ciascun membro delle Forze Armate circa l'argomento in modo che tutti, non solo gli esperti del settore (i nostri logisti dell'area tramat) ,sappiano riconoscere e ridurre i rischi, propri e quelli dell'unità stessa, qualora entrino in contatto con merci pericolose o col trasporto di esse. Ciò nasce da una mia considerazione personale secondo cui ogni militare, in particolare un ufficiale, deve conoscere quanto più possibile al fine di preservare la salute dei propri uomini e limitarne i loro rischi. Nell'ambito civile invece, il mio lavoro è stato incentrato sulle differenze, ove esse ci siano, sulle cautele e sulle norme che regolano l'impiego di merci pericolose. Questo per creare un perfetto parallelismo tra i due mondi che, seppure tanto diversi, molte volte mostrano interessi comuni in particolar modo nella ricerca della totale sicurezza delle persone. Non da meno, oggetto di particolare interesse riguarderà l'analisi di alcuni casi pratici di cronaca culminati il più delle volte in tragedie (del tutto evitabili) per far capire al lettore l'importanza dell'argomento. Al riguardo, ho voluto dedicare uno spazio per le prospettive future. Dove siamo rivolti nel prossimo futuro? C'è la possibilità di ridurre al minimo l'impatto ambientale e al tempo stesso incrementare il flusso sicuro di tali merci?. Queste sono solo alcune delle poche domande che mi sono posto e a cui ho cercato di dare una risposta plausibile e pertinente con le esigenze nazionali e non. Inoltre, ho deciso di ritagliare una parentesi importante che tratti dei trasporti di sistemi d'arma complessi. Mi riferirò in particolar modo ai mezzi pesanti utilizzati dall'Esercito Italiano come i MBT (MAIN BATTLE TANK) C1 ARIETE e i blindati CENTAURO. Si capisce dunque la globalità dell'argomento e la necessità di regolare e disciplinare i trasporti “pericolosi”. Questo spiega anche la voluta generalità sulla scelta del titolo. Non è mio interesse limitarmi ad una specifica sfera, bensì ampliare le vedute. La pericolosità di tale trasporti è relativa a quanto sia fatto nel voler ridurre la stessa. Essa non deve essere mitigata, bensì deve essere prevenuta. Bisogna ridurre gli incidenti, agendo praticamente e limitando al tempo stesso eccessive pratiche burocratiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/155557