A partire dal 2008, con la comparsa dello Pseudomonas syringae pv. actinidiae (cancro batterico dell'actinidia o PSA), la kiwicoltura italiana ha subito una notevole battuta d'arresto ulteriormente aggravata a partire dal 2012 con la comparsa della "moria del kiwi". Segnalata per la prima volta nel veronese, nel corso degli anni si è diffusa in tutti i principali areali di coltivazione italiani ed attualmente circa il 12,6% della superficie nazionale ne risulta affetta. A partire dalla fine di giugno/inizi di luglio, le piante, senza apparenti motivi, mostrano un accrescimento stentato per poi disseccare completamente ed analizzando l'apparato ipogeo, questo risulta fortemente compromesso con la completa assenza del capillizio radicale. Numerosi sono stati i fattori analizzati fino a questo momento come possibili cause ma l'eccessiva irrigazione, la popolazione microbica e la struttura e la sistemazione del suolo non possono essere considerate le uniche responsabili della fisiopatia. Considerando il consistente aumento dei trattamenti rameici distribuiti annualmente a partire dalla comparsa della PSA ed essendo a conoscenza dell'effetto brachizzante del rame, con il seguente studio si è voluto indagare sul contenuto di questo microelemento nel suolo come possibile responsabile o corresponsabile di questa fisiopatia.
“Moria del kiwi”: il rame sul banco degli imputati
MANA, GIACOMO
2019/2020
Abstract
A partire dal 2008, con la comparsa dello Pseudomonas syringae pv. actinidiae (cancro batterico dell'actinidia o PSA), la kiwicoltura italiana ha subito una notevole battuta d'arresto ulteriormente aggravata a partire dal 2012 con la comparsa della "moria del kiwi". Segnalata per la prima volta nel veronese, nel corso degli anni si è diffusa in tutti i principali areali di coltivazione italiani ed attualmente circa il 12,6% della superficie nazionale ne risulta affetta. A partire dalla fine di giugno/inizi di luglio, le piante, senza apparenti motivi, mostrano un accrescimento stentato per poi disseccare completamente ed analizzando l'apparato ipogeo, questo risulta fortemente compromesso con la completa assenza del capillizio radicale. Numerosi sono stati i fattori analizzati fino a questo momento come possibili cause ma l'eccessiva irrigazione, la popolazione microbica e la struttura e la sistemazione del suolo non possono essere considerate le uniche responsabili della fisiopatia. Considerando il consistente aumento dei trattamenti rameici distribuiti annualmente a partire dalla comparsa della PSA ed essendo a conoscenza dell'effetto brachizzante del rame, con il seguente studio si è voluto indagare sul contenuto di questo microelemento nel suolo come possibile responsabile o corresponsabile di questa fisiopatia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/155502