Questa tesi rappresenta il prodotto finale di una lunga riflessione sul paradigma educativo adultocentrico contemporaneo, veicolato dalle istituzioni scolastiche in dialogo con il discorso antropologico. Entrando criticamente all'interno delle cornici concettuali del modello interculturale, si è cercato di delineare l'elemento che il più delle volte viene silenziato dagli sguardi adulti sull'educazione: il corpo dei bambini. Attraverso un'analisi retrospettiva delle osservazioni fatte in alcuni contesti infantili scolastici (e non), la riflessione si è sviluppata su due dimensioni. Una metodologica, che ha riguardato il ruolo dell'antropologia all'interno dei percorsi educativi e che ha coinvolto necessariamente le modalità di interazione con i più piccoli; una teorica, che ha messo a confronto modelli educativi formali e informali e che ha cercato di riconsiderare l'infanzia a partire dalla riattivazione del corpo nel processo di conoscenza e di orientamento nel mondo, all'interno di un comune orizzonte ecologico umano e non umano. Il tentativo è stato quello di restituire uno spazio di parola ai più piccoli, decostruendo lo sguardo pregiudiziale adulto e ricercando pratiche educative più inclusive attente a riattivare la presenza dei bambini. Una riflessione in divenire, presentata come percorso di crescita tanto personale quanto teorica e che lascia aperta la sfida ingoldiana ai nostri studi: possiamo ripensare l'educazione per i giovani (e per tutti, del resto) come una restituzione di attenzione per il mondo?

Abitare l'infanzia. Retrospettive critiche per un'antropologia pedagogica

PUZZUOLI, ALESSIA
2019/2020

Abstract

Questa tesi rappresenta il prodotto finale di una lunga riflessione sul paradigma educativo adultocentrico contemporaneo, veicolato dalle istituzioni scolastiche in dialogo con il discorso antropologico. Entrando criticamente all'interno delle cornici concettuali del modello interculturale, si è cercato di delineare l'elemento che il più delle volte viene silenziato dagli sguardi adulti sull'educazione: il corpo dei bambini. Attraverso un'analisi retrospettiva delle osservazioni fatte in alcuni contesti infantili scolastici (e non), la riflessione si è sviluppata su due dimensioni. Una metodologica, che ha riguardato il ruolo dell'antropologia all'interno dei percorsi educativi e che ha coinvolto necessariamente le modalità di interazione con i più piccoli; una teorica, che ha messo a confronto modelli educativi formali e informali e che ha cercato di riconsiderare l'infanzia a partire dalla riattivazione del corpo nel processo di conoscenza e di orientamento nel mondo, all'interno di un comune orizzonte ecologico umano e non umano. Il tentativo è stato quello di restituire uno spazio di parola ai più piccoli, decostruendo lo sguardo pregiudiziale adulto e ricercando pratiche educative più inclusive attente a riattivare la presenza dei bambini. Una riflessione in divenire, presentata come percorso di crescita tanto personale quanto teorica e che lascia aperta la sfida ingoldiana ai nostri studi: possiamo ripensare l'educazione per i giovani (e per tutti, del resto) come una restituzione di attenzione per il mondo?
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