Warming up before the competition is the last chance for coaches to enhance athlete’s performance. Many studies examined the elements that define a good warm up. However nobody proposed a practical protocol able to combine the factors that can be used by coaches for a performance enhancement. Judo has particular physical needs that must be activated before the competition, in order to allow an optimal performance. In this thesis an analysis of literature regarding both the performance model of judo and the physiological mechanisms of warm up was carried out. Then a practical protocol has been proposed with regard to the real pre competition conditions of judo. The aim of this work is to determine if two different warm up protocols can induce different effects on performance. National level judokas were tested twice: in the fist session they performed a 40 minutes warm up at a low intensity. In the second session an high intensity exercise and a contrast method exercise (to induce PAP) were added. Results indicate differences between the two protocols. In particular the second warm up induced an enhancement of the performance compared to the first session. Although the mechanism of this improvement is not clear, it con be sentenced that an higher intensity warm up can lead to an enhancement of interval performance of judokas. Literature suggests that this improvement can be attributed to a reduction of the slow component of VO2 kinetics to a better motor unit recruitment.

Il riscaldamento pre gara è l’ultimo momento a disposizione dell’allenatore per ottimizzare la performance dei propri atleti. Molte ricerche hanno indagato i fattori che determinano un warm up ideale senza tuttavia costruire un vero e proprio protocollo che mettesse assieme i diversi elementi utili a determinare un incremento prestativo. Il judo, in particolare, possiede specifiche richieste fisiologiche che devono essere opportunamente preparate prima della gara, in modo permettere una prestazione di alto livello. All’interno di questo lavoro è stata effettuata un’analisi della letteratura riguardante sia il modello prestativo del judo che i vari meccanismi fisiologici alla base del riscaldamento. É stato quindi creato un protocollo di warm up che rispecchiasse le reali condizioni pre gara del judo. L’obiettivo di questo lavoro è quindi quello di testare due differenti tipologie di riscaldamento in modo da valutare se priming ad alta intensità ed effetto PAP possano innalzare i livelli di performance. Sono stati testati judoka di alto livello in due differenti occasioni: nella prima hanno svolto un riscaldamento di circa 40 minuti a bassa intensità mentre nella seconda oltre allo stesso protocollo hanno sostenuto un’attivazione ad alta intensità ed un’esercizio a contrasto. I risultati ottenuti sembrano evidenziare differenze significative tra i due protocolli ed in particolare la seconda sessione ha prodotto prestazioni migliori rispetto alla prima. Nonostante non siano ancora chiari i meccanismi alla base di tale miglioramento si può concludere che un riscaldamento con un’attivazione ad alta intensità può apportare benefici alla prestazione intervallata dei judoka. I meccanismi implicati potrebbero essere legati ad una maggior efficacia nell’utilizzo di ossigeno e ad un miglior reclutamento delle fibre muscolari.

Riscaldamento e attivazione pre gara nel judo: effetti di due differenti protocolli sulla prestazione

AIMAR, FEDERICO
2019/2020

Abstract

Il riscaldamento pre gara è l’ultimo momento a disposizione dell’allenatore per ottimizzare la performance dei propri atleti. Molte ricerche hanno indagato i fattori che determinano un warm up ideale senza tuttavia costruire un vero e proprio protocollo che mettesse assieme i diversi elementi utili a determinare un incremento prestativo. Il judo, in particolare, possiede specifiche richieste fisiologiche che devono essere opportunamente preparate prima della gara, in modo permettere una prestazione di alto livello. All’interno di questo lavoro è stata effettuata un’analisi della letteratura riguardante sia il modello prestativo del judo che i vari meccanismi fisiologici alla base del riscaldamento. É stato quindi creato un protocollo di warm up che rispecchiasse le reali condizioni pre gara del judo. L’obiettivo di questo lavoro è quindi quello di testare due differenti tipologie di riscaldamento in modo da valutare se priming ad alta intensità ed effetto PAP possano innalzare i livelli di performance. Sono stati testati judoka di alto livello in due differenti occasioni: nella prima hanno svolto un riscaldamento di circa 40 minuti a bassa intensità mentre nella seconda oltre allo stesso protocollo hanno sostenuto un’attivazione ad alta intensità ed un’esercizio a contrasto. I risultati ottenuti sembrano evidenziare differenze significative tra i due protocolli ed in particolare la seconda sessione ha prodotto prestazioni migliori rispetto alla prima. Nonostante non siano ancora chiari i meccanismi alla base di tale miglioramento si può concludere che un riscaldamento con un’attivazione ad alta intensità può apportare benefici alla prestazione intervallata dei judoka. I meccanismi implicati potrebbero essere legati ad una maggior efficacia nell’utilizzo di ossigeno e ad un miglior reclutamento delle fibre muscolari.
ITA
Warming up before the competition is the last chance for coaches to enhance athlete’s performance. Many studies examined the elements that define a good warm up. However nobody proposed a practical protocol able to combine the factors that can be used by coaches for a performance enhancement. Judo has particular physical needs that must be activated before the competition, in order to allow an optimal performance. In this thesis an analysis of literature regarding both the performance model of judo and the physiological mechanisms of warm up was carried out. Then a practical protocol has been proposed with regard to the real pre competition conditions of judo. The aim of this work is to determine if two different warm up protocols can induce different effects on performance. National level judokas were tested twice: in the fist session they performed a 40 minutes warm up at a low intensity. In the second session an high intensity exercise and a contrast method exercise (to induce PAP) were added. Results indicate differences between the two protocols. In particular the second warm up induced an enhancement of the performance compared to the first session. Although the mechanism of this improvement is not clear, it con be sentenced that an higher intensity warm up can lead to an enhancement of interval performance of judokas. Literature suggests that this improvement can be attributed to a reduction of the slow component of VO2 kinetics to a better motor unit recruitment.
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
820111_federicoaimarriscaldamentoedattivazionepregaraneljudo-effettididuedifferentiprotocollisullaprestazione.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 2.51 MB
Formato Adobe PDF
2.51 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/155374