Il presente lavoro si pone come obiettivo quello di indagare l'etica e il diritto dal punto di vista di un approccio formale che possa delineare la struttura a priori degli oggetti, delle prerogative e dei limiti intrinseci di tali ambiti per poi studiarne i rapporti reciproci. Questo nella convinzione che solo un approccio formale basato sulla ricerca di criteri a priori possa fornire le fondamenta solide per affrontare le problematiche etiche e bioetiche a prescindere dalla connotazione e dall'aspetto che queste assumono di volta in volta nel mutare di prospettive storiche e di paradigmi etici differenti. La ricerca della forma infatti si impone come logicamente e metodologicamente prioritaria rispetto ai contenuti trattati dalle varie discipline. Il metodo a cui faremo riferimento è quello del trascendentalismo kantiano. Il primo capitolo sarà dedicato alla spiegazione e al commento di alcune caratteristiche dell'etica kantiana che riteniamo fondamentali per questo lavoro. Il secondo capitolo invece sarà dedicato all'etica di Joel Feinberg, autore statunitense che condivide con Kant proprio l'aspetto metodologico di ricerca dei criteri a priori della disciplina dell'etica. Dall'analisi di questi due autori prenderemo le mosse per una nostra proposta di soluzione teorica – nel terzo capitolo – che culminerà nell'applicazione pratica a un tema particolare del panorama bioetico contemporaneo, quello dell'aborto. Partendo dai criteri formali dell'etica kantiana cercheremo – attraverso la stessa metodologia – di delineare un concetto che in Kant – a nostro parere – viene affrontato senza la dovuta coerenza con le regole del formalismo e sconta per questo una certa arbitrarietà e infondatezza, il concetto di fine etico. Nel farlo ci serviremo dell'analisi di Feinberg sulle condizioni logiche a cui gli enti devono sottostare per poter avere dei diritti. Ma riformulando tale concezione nel senso dell'etica kantiana dei doveri, dunque estromettendo da questo ambito il concetto di diritto. La proposta teorica del terzo capitolo infatti, avrà alla base proprio la separazione netta tra l'ambito dell'etica e quello del diritto giuridico. Dopo aver delineato la forma dell'etica e del fine etico affronteremo i caratteri formali dello stato civile, per mettere poi in dialogo i due ambiti così definiti, mossi dalla convinzione che i problemi della liceità morale e della legittimità giuridica non possano essere sovrapposti, ma debbano essere risolti sulla base dei limiti entro i quali questi ambiti devono mantenersi, nei confini dei loro rispettivi campi di possibilità formale. Uno dei concetti che sarà maggiormente sottoposto a indagine teorica in questo lavoro è il concetto di diritto. Cercheremo in particolare di trovare i giusti fondamenti teorici del diritto attraverso l'indagine trascendentale delle condizioni di possibilità formali. La domanda sulle condizioni logiche del diritto ci porterà a distinguere tra due sensi in cui il diritto può essere concepito, per saggiarne l'eventuale tenuta teorica: i diritti infatti possono essere intesi come diritti etici oppure giuridici. Da una parte affronteremo la discussione sui diritti in senso etico, parleremo della pretesa dell'etica dei diritti di trovare questi ultimi negli enti, nella realtà data o semplicemente nella ragione. A questo discorso e alla sua presunta legittimità teorica è legata l'esistenza di quelli che solitamente vanno sotto il nome di diritti umani.
Diritti e doveri. I diritti umani in relazione all'aborto.
MARTINELLI, DAVIDE
2019/2020
Abstract
Il presente lavoro si pone come obiettivo quello di indagare l'etica e il diritto dal punto di vista di un approccio formale che possa delineare la struttura a priori degli oggetti, delle prerogative e dei limiti intrinseci di tali ambiti per poi studiarne i rapporti reciproci. Questo nella convinzione che solo un approccio formale basato sulla ricerca di criteri a priori possa fornire le fondamenta solide per affrontare le problematiche etiche e bioetiche a prescindere dalla connotazione e dall'aspetto che queste assumono di volta in volta nel mutare di prospettive storiche e di paradigmi etici differenti. La ricerca della forma infatti si impone come logicamente e metodologicamente prioritaria rispetto ai contenuti trattati dalle varie discipline. Il metodo a cui faremo riferimento è quello del trascendentalismo kantiano. Il primo capitolo sarà dedicato alla spiegazione e al commento di alcune caratteristiche dell'etica kantiana che riteniamo fondamentali per questo lavoro. Il secondo capitolo invece sarà dedicato all'etica di Joel Feinberg, autore statunitense che condivide con Kant proprio l'aspetto metodologico di ricerca dei criteri a priori della disciplina dell'etica. Dall'analisi di questi due autori prenderemo le mosse per una nostra proposta di soluzione teorica – nel terzo capitolo – che culminerà nell'applicazione pratica a un tema particolare del panorama bioetico contemporaneo, quello dell'aborto. Partendo dai criteri formali dell'etica kantiana cercheremo – attraverso la stessa metodologia – di delineare un concetto che in Kant – a nostro parere – viene affrontato senza la dovuta coerenza con le regole del formalismo e sconta per questo una certa arbitrarietà e infondatezza, il concetto di fine etico. Nel farlo ci serviremo dell'analisi di Feinberg sulle condizioni logiche a cui gli enti devono sottostare per poter avere dei diritti. Ma riformulando tale concezione nel senso dell'etica kantiana dei doveri, dunque estromettendo da questo ambito il concetto di diritto. La proposta teorica del terzo capitolo infatti, avrà alla base proprio la separazione netta tra l'ambito dell'etica e quello del diritto giuridico. Dopo aver delineato la forma dell'etica e del fine etico affronteremo i caratteri formali dello stato civile, per mettere poi in dialogo i due ambiti così definiti, mossi dalla convinzione che i problemi della liceità morale e della legittimità giuridica non possano essere sovrapposti, ma debbano essere risolti sulla base dei limiti entro i quali questi ambiti devono mantenersi, nei confini dei loro rispettivi campi di possibilità formale. Uno dei concetti che sarà maggiormente sottoposto a indagine teorica in questo lavoro è il concetto di diritto. Cercheremo in particolare di trovare i giusti fondamenti teorici del diritto attraverso l'indagine trascendentale delle condizioni di possibilità formali. La domanda sulle condizioni logiche del diritto ci porterà a distinguere tra due sensi in cui il diritto può essere concepito, per saggiarne l'eventuale tenuta teorica: i diritti infatti possono essere intesi come diritti etici oppure giuridici. Da una parte affronteremo la discussione sui diritti in senso etico, parleremo della pretesa dell'etica dei diritti di trovare questi ultimi negli enti, nella realtà data o semplicemente nella ragione. A questo discorso e alla sua presunta legittimità teorica è legata l'esistenza di quelli che solitamente vanno sotto il nome di diritti umani.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/155315