Il mio elaborato scaturisce da una grande passione, sicuramente tramandata da alcuni membri della famiglia, ma che è rimasta alimentata grazie ad una personale curiosità. Questa curiosità mi ha portato a domandarmi cosa ci fosse intorno alle istituzioni museali presenti nel territorio italiano. Quando scrivo intorno, intendo dire quali strategie comunicative vengono scelte per presentare e far risaltare nel mondo digitale il museo, dal suo valore storico, l’architettura, fino al patrimonio cultura che accoglie. L’idea per la mia tesi si rafforza in conseguenza al periodo storico che stiamo vivendo. Dapprima costretti a stare in casa, isolati, poi illusi di riacquisire la libertà con distanziamento sociale e mezzo volto coperto da una mascherina, il settore culturale è uno di quelli che ha accusato di più le restrizioni della pandemia Covid-19. E così è nata spontanea la curiosità di indagare le attività di supporto per gestire la crisi dei vari centri culturali, in particolar modo soffermandomi sui musei di arte contemporanea. L’intento quello sicuramente di evidenziare come il museo costruisce la propria identità digitale, quali valori sceglie di evidenziare, ma soprattutto sottolineare il cambiamento che è sempre più tangibile nel sistema dell’arte, una volta elitario, austero, autoreferenziale, oggi sempre più aperto a pubblici diversi, con un racconto pop; e per far questo si serve di questo mondo virtuale de web. Gli ultimi decenni sono stati segnati da profondi cambiamenti sociali e culturali, in particolar modo la rapida e capillare diffusione di tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) ha provocato una modificazione rilevante del nostro rapporto con la tecnologia, influendo sulla vita quotidiana e sui rapporti interpersonali. L’affermazione delle ICT ha influenzato profondamente anche le istituzioni museali, offrendo nuove modalità di gestione del patrimonio e la possibilità di una fruizione più approfondita e personalizzabile. Nel primo capitolo viene compiuta una riflessione, attingendo dagli studi semiotici di Umberto Eco, sul valore dell’arte contemporanea, dall’incerto inizio al senso sociologico; poi viene ritracciato il percorso storico del museo moderno che si approccia sempre di più alla rete e segue le indicazioni dei propri fruitori. Comprendere quindi le caratteristiche del proprio pubblico, le loro valutazioni, le loro aspettative. Il secondo capitolo ripercorre gli studi da me affrontati durante la magistrale. Partendo dall’idea che il museo in rete prova a reinventare il messaggio culturale rendendolo accessibile a tutti, si è voluto dimostrare che la nuova via di comunicazione scelta dai musei rappresenta un’ottima opportunità per facilitare la creazione della community, come nuova forma di socialità alla cui base c’è quotidiana interazione tra utenti. Il terzo capitolo esplora e analizza con severa criticità alcuni dei musei più periferici del territorio e del sistema dell’arte contemporanea in Italia, mettendo in evidenza la loro attività online, sito web e maggiori social. Concludo ripercorrendo alcuni esempi e strategie usate nel periodo Covid-19.

Comunicazione digitale dei musei d'arte contemporanea in Italia

GRAZIOSO, ROBERTA
2019/2020

Abstract

Il mio elaborato scaturisce da una grande passione, sicuramente tramandata da alcuni membri della famiglia, ma che è rimasta alimentata grazie ad una personale curiosità. Questa curiosità mi ha portato a domandarmi cosa ci fosse intorno alle istituzioni museali presenti nel territorio italiano. Quando scrivo intorno, intendo dire quali strategie comunicative vengono scelte per presentare e far risaltare nel mondo digitale il museo, dal suo valore storico, l’architettura, fino al patrimonio cultura che accoglie. L’idea per la mia tesi si rafforza in conseguenza al periodo storico che stiamo vivendo. Dapprima costretti a stare in casa, isolati, poi illusi di riacquisire la libertà con distanziamento sociale e mezzo volto coperto da una mascherina, il settore culturale è uno di quelli che ha accusato di più le restrizioni della pandemia Covid-19. E così è nata spontanea la curiosità di indagare le attività di supporto per gestire la crisi dei vari centri culturali, in particolar modo soffermandomi sui musei di arte contemporanea. L’intento quello sicuramente di evidenziare come il museo costruisce la propria identità digitale, quali valori sceglie di evidenziare, ma soprattutto sottolineare il cambiamento che è sempre più tangibile nel sistema dell’arte, una volta elitario, austero, autoreferenziale, oggi sempre più aperto a pubblici diversi, con un racconto pop; e per far questo si serve di questo mondo virtuale de web. Gli ultimi decenni sono stati segnati da profondi cambiamenti sociali e culturali, in particolar modo la rapida e capillare diffusione di tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) ha provocato una modificazione rilevante del nostro rapporto con la tecnologia, influendo sulla vita quotidiana e sui rapporti interpersonali. L’affermazione delle ICT ha influenzato profondamente anche le istituzioni museali, offrendo nuove modalità di gestione del patrimonio e la possibilità di una fruizione più approfondita e personalizzabile. Nel primo capitolo viene compiuta una riflessione, attingendo dagli studi semiotici di Umberto Eco, sul valore dell’arte contemporanea, dall’incerto inizio al senso sociologico; poi viene ritracciato il percorso storico del museo moderno che si approccia sempre di più alla rete e segue le indicazioni dei propri fruitori. Comprendere quindi le caratteristiche del proprio pubblico, le loro valutazioni, le loro aspettative. Il secondo capitolo ripercorre gli studi da me affrontati durante la magistrale. Partendo dall’idea che il museo in rete prova a reinventare il messaggio culturale rendendolo accessibile a tutti, si è voluto dimostrare che la nuova via di comunicazione scelta dai musei rappresenta un’ottima opportunità per facilitare la creazione della community, come nuova forma di socialità alla cui base c’è quotidiana interazione tra utenti. Il terzo capitolo esplora e analizza con severa criticità alcuni dei musei più periferici del territorio e del sistema dell’arte contemporanea in Italia, mettendo in evidenza la loro attività online, sito web e maggiori social. Concludo ripercorrendo alcuni esempi e strategie usate nel periodo Covid-19.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/155314