INTRODUZIONE: In Italia circa un sesto degli anziani muore in casa di riposo. Valutare la previsione di mortalità di queste persone potrebbe aiutare i professionisti sanitari a pianificare tempestivamente le decisioni di fine vita, chiarire le preferenze di trattamento e gli obiettivi di cura con i pazienti e i loro familiari. OBIETTIVI: a) identificare alcuni possibili indicatori prognostici di limitata aspettativa di vita (≤ 6 mesi) dei residenti ricoverati in RSA individuati dagli infermieri e confrontarli con quelli individuati dai medici; b) confrontare l'accuratezza prognostica di infermieri e medici con la prognosi effettiva degli ospiti ricoverati in RSA. METODI: E' stato somministrato un questionario al medico di struttura e all'infermiere, in cui veniva richiesto di indicare secondo il loro giudizio l'aspettativa di vita di ciascun paziente (tra 6 e 3 mesi; tra 3 e 1 mese; ≤ 1 mese) e di specificare in base a quali criteri avevano definito la prognosi. I pazienti sono stati seguiti per un periodo di osservazione di 6 mesi e al termine sono state registrate le date di decesso.RISULTATI: Su 32 ospiti, 23 (71.8%) erano di sesso femminile, con un'età media di 89.9 anni (DS±5.8). Gli infermieri hanno stimato correttamente la prognosi in 18 casi (56%): per tutti i pazienti con prognosi tra 3 e 1 mese; i medici invece per la metà dei pazienti. I fattori più segnalati sono stati il declino fisico generale, il deterioramento clinico progressivo e il decadimento cognitivo, da entrambi i professionisti. Gli infermieri hanno dato maggior peso prognostico ad aspetti funzionali quali la dipendenza nella maggior parte delle ADL e la sindrome da allettamento (p=0.009). CONCLUSIONI: I professionisti sanitari hanno riconosciuto circa la metà dei pazienti che si stanno avvicinando alla fine della loro vita. Gli infermieri hanno dato maggior rilevanza alle variabili prognostiche legate alle funzionalità degli ospiti. L'identificazione dell'aspettativa di vita nei soggetti anziani fragili è il primo passo per migliorare la qualità dell'assistenza di fine vita.
LA PROGNOSI NEI PAZIENTI RESIDENTI IN RSA: DIFFERENZE TRA MEDICI E INFERMIERI
GAMBINO, ENRICA
2019/2020
Abstract
INTRODUZIONE: In Italia circa un sesto degli anziani muore in casa di riposo. Valutare la previsione di mortalità di queste persone potrebbe aiutare i professionisti sanitari a pianificare tempestivamente le decisioni di fine vita, chiarire le preferenze di trattamento e gli obiettivi di cura con i pazienti e i loro familiari. OBIETTIVI: a) identificare alcuni possibili indicatori prognostici di limitata aspettativa di vita (≤ 6 mesi) dei residenti ricoverati in RSA individuati dagli infermieri e confrontarli con quelli individuati dai medici; b) confrontare l'accuratezza prognostica di infermieri e medici con la prognosi effettiva degli ospiti ricoverati in RSA. METODI: E' stato somministrato un questionario al medico di struttura e all'infermiere, in cui veniva richiesto di indicare secondo il loro giudizio l'aspettativa di vita di ciascun paziente (tra 6 e 3 mesi; tra 3 e 1 mese; ≤ 1 mese) e di specificare in base a quali criteri avevano definito la prognosi. I pazienti sono stati seguiti per un periodo di osservazione di 6 mesi e al termine sono state registrate le date di decesso.RISULTATI: Su 32 ospiti, 23 (71.8%) erano di sesso femminile, con un'età media di 89.9 anni (DS±5.8). Gli infermieri hanno stimato correttamente la prognosi in 18 casi (56%): per tutti i pazienti con prognosi tra 3 e 1 mese; i medici invece per la metà dei pazienti. I fattori più segnalati sono stati il declino fisico generale, il deterioramento clinico progressivo e il decadimento cognitivo, da entrambi i professionisti. Gli infermieri hanno dato maggior peso prognostico ad aspetti funzionali quali la dipendenza nella maggior parte delle ADL e la sindrome da allettamento (p=0.009). CONCLUSIONI: I professionisti sanitari hanno riconosciuto circa la metà dei pazienti che si stanno avvicinando alla fine della loro vita. Gli infermieri hanno dato maggior rilevanza alle variabili prognostiche legate alle funzionalità degli ospiti. L'identificazione dell'aspettativa di vita nei soggetti anziani fragili è il primo passo per migliorare la qualità dell'assistenza di fine vita.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
739449_tesigambinoenrica.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
232.61 kB
Formato
Adobe PDF
|
232.61 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/155306