La Catestatina (Cts) è un frammento della Cromogranina A che inibisce il rilascio delle catecolamine da parte delle cellule cromaffini della surrene e stimola il rilascio di istamina da parte dei mastociti. Sul cuore esercita un effetto inotropo negativo NO-dipendente e varie evidenze sperimentali suggeriscono un suo possibile ruolo anche nella cardioprotezione. Meccanismi di cardioprotezione possono essere innescati da brevi ischemie sia prima (precondizionamento ischemico) che dopo un'ischemia infartuante (postcondizionamento). Questi meccanismi convergono su una cascata protettiva nota come reperfusion injury salvage kinase (RISK) che vede anche il coinvolgimento dell'NO. Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di valutare la capacità della Cts di indurre un effetto simile al postcondizionamento nel limitare i danni che fanno seguito ad un evento ischemico. Gli esperimenti sono stati condotti su cuori di ratto perfusi alla Langerdoff. Abbiamo confrontato la protezione mediata dalla Cts con quella ottenuta con un protocollo di postcondizionamento ischemico (PostC: 5 cicli di 10 s di ischemia/riperfusione). I cuori sono stati suddivisi in 3 diversi gruppi sperimentali: nel gruppo I/R i cuori sono stati sottoposti solo a 30 minuti di ischemia globale seguiti da 120 minuti di riperfusione, nel gruppo PostC è stato eseguito un protocollo di PostC immediatamente dopo i 30 min di ischemia, mentre nel gruppo Cts è stata somministrata la Cts (75 nM) nei primi 20 min della riperfusione. Abbiamo quindi valutato gli effetti sull'area d'infarto ed effettuato l'analisi dei parametri di funzionalità cardiaca post-ischemica. E' stato inoltre valutato con Western Blot il grado di attivazione di alcune chinasi (Akt, PKC e GSK-3β) della cascata RISK. L'infusione di Cts nei primi 20 min di riperfusione determinava una significativa riduzione dell'area d'infarto simile a quella del gruppo PostC. Inoltre la Cts induceva una migliore ripresa contrattile sia in termini di funzionalità sistolica sia di limitazione della contrattura post-ischemica. Abbiamo poi dimostrato che il trattamento con Cts attiva Akt e PKC e inibisce la GSK-3β, come evidenziato dall'aumento del rapporto fosforilato/totale di queste chinasi. In conclusione, la Cts applicata durante la riperfusione è protettiva contro i danni da ischemia/riperfusione, migliorando particolarmente la funzionalità cardiaca post-ischemica.

EFFETTI CARDIOPROTETTIVI DELLA CATESTATINA

ANGOTTI, CARMELINA
2009/2010

Abstract

La Catestatina (Cts) è un frammento della Cromogranina A che inibisce il rilascio delle catecolamine da parte delle cellule cromaffini della surrene e stimola il rilascio di istamina da parte dei mastociti. Sul cuore esercita un effetto inotropo negativo NO-dipendente e varie evidenze sperimentali suggeriscono un suo possibile ruolo anche nella cardioprotezione. Meccanismi di cardioprotezione possono essere innescati da brevi ischemie sia prima (precondizionamento ischemico) che dopo un'ischemia infartuante (postcondizionamento). Questi meccanismi convergono su una cascata protettiva nota come reperfusion injury salvage kinase (RISK) che vede anche il coinvolgimento dell'NO. Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di valutare la capacità della Cts di indurre un effetto simile al postcondizionamento nel limitare i danni che fanno seguito ad un evento ischemico. Gli esperimenti sono stati condotti su cuori di ratto perfusi alla Langerdoff. Abbiamo confrontato la protezione mediata dalla Cts con quella ottenuta con un protocollo di postcondizionamento ischemico (PostC: 5 cicli di 10 s di ischemia/riperfusione). I cuori sono stati suddivisi in 3 diversi gruppi sperimentali: nel gruppo I/R i cuori sono stati sottoposti solo a 30 minuti di ischemia globale seguiti da 120 minuti di riperfusione, nel gruppo PostC è stato eseguito un protocollo di PostC immediatamente dopo i 30 min di ischemia, mentre nel gruppo Cts è stata somministrata la Cts (75 nM) nei primi 20 min della riperfusione. Abbiamo quindi valutato gli effetti sull'area d'infarto ed effettuato l'analisi dei parametri di funzionalità cardiaca post-ischemica. E' stato inoltre valutato con Western Blot il grado di attivazione di alcune chinasi (Akt, PKC e GSK-3β) della cascata RISK. L'infusione di Cts nei primi 20 min di riperfusione determinava una significativa riduzione dell'area d'infarto simile a quella del gruppo PostC. Inoltre la Cts induceva una migliore ripresa contrattile sia in termini di funzionalità sistolica sia di limitazione della contrattura post-ischemica. Abbiamo poi dimostrato che il trattamento con Cts attiva Akt e PKC e inibisce la GSK-3β, come evidenziato dall'aumento del rapporto fosforilato/totale di queste chinasi. In conclusione, la Cts applicata durante la riperfusione è protettiva contro i danni da ischemia/riperfusione, migliorando particolarmente la funzionalità cardiaca post-ischemica.
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