ABSTRACT Objective: This paper proposes a management model of pregnancy, timing and mode of delivery, dedicated to a specific category of risk patients: women with psychiatric disorders. The goal of the study is the validation of such model through the analysis of the maternal and neonatal outcomes and their comparison with general population data. Methods: A retrospective observational study was conducted. Data were collected for patients affected by psychiatric disorders related to the Pathology and pregnancy Clinic of the Sant’Anna Obstetric Gynecological Hospital, Turin, from 2018 to 2022. The study included a total of 80 women: 62,50% suffered from mood disorders (major depressive disorder, bipolar disorder), 16,25% from anxiety and panic disorders, 7,50% from schizophrenic disorder, 5% from obsessive compulsive disorder (DOC), and 8,75% were other disturbances. The incidence of postpartum depression was the primary outcome of the study population. Secondary outcomes included the rate of caesarean section in the study group and neonatal complications (the percentage of infants with Apgar Index 5' < 7, the percentage of infants with fetal malformations and the rate of newborns hospitalized in NICU). Results: 46.25% of women in study underwent labour induction at a median gestational age of 38 weeks + 6 days (IQR=8), carrying out childbirth at 39 weeks + 0 days (IQR=7.5). The rate of caesarean section in the study group was 37.5%, not statistically different from the corresponding data for the Italian general population (Rapporto CeDAP 2021: 31,2%; pvalue>0.05) nor from the percentage of C sections the population of women who gave birth at the Sant’Anna Hospital of Turin from 2018 to 2022 (30,3%; pvalue>0.05). No statistically significant differences were found in the analysis of secondary outcomes related to neonatal complications, compared to the general population. The primary outcome, represented by the incidence of postpartum depression was 17,5% and was statistically insignificant compared to the data provided by current Literature of the general population (14%; pvalue>0.05). Conclusion: The management model of pregnancy, timing and mode of delivery, used by the Pathology and Pregnancy Clinic of the Sant’Anna Hospital of Turin, proposed in this paper, allows to obtain an incidence of postpartum depression in women at risk, suffering from psychiatric disorders, equivalent to the general population. Moreover, there is no increase in the rate of caesarean section and in the rate of neonatal complications. Therefore, this model of clinical conduct is considered to be favourable and optimal for the management of risk pregnancies complicated by psychiatric disorders.

ABSTRACT Obiettivo: Questo elaborato propone un modello di gestione della gravidanza, del timing e della modalità del parto dedicato ad una specifica categoria di pazienti a rischio: le donne affette da disturbi psichiatrici. L’obiettivo dello studio è la validazione di tale modello mediante l’analisi degli outcomes materni e neonatali ed il loro confronto con i dati relativi alla popolazione generale. Metodi: Lo studio è stato condotto in modo osservazionale retrospettivo. Sono stati raccolti i dati relativi alle pazienti affette da disturbi psichiatrici afferenti all’Ambulatorio Patologia e Gravidanza dell’Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant’Anna di Torino tra il 2018 ed il 2022. Le donne incluse sono state complessivamente 80, delle quali il 62,50% soffre di disturbi del tono dell’umore (disturbo depressivo maggiore, disturbi bipolari), il 16,25% di disturbo d’ansia e di panico, il 7,50% di disturbo schizofrenico, il 5% di disturbo ossessivo compulsivo (DOC) ed altri disturbi nell’8,75%. L’outcome primario è rappresentato dall’incidenza di depressione post partum riscontrata nella popolazione in studio. Gli outcomes secondari comprendono il tasso di tagli cesarei nella casistica in esame e le complicanze neonatali (la percentuale di neonati con Indice Apgar 5’ < 7, la percentuale di neonati con malformazioni fetali ed il tasso di neonati ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale). Risultati: Il 46,25% delle donne in studio ha ricevuto un’induzione di travaglio di parto ad un’età gestazionale mediana di 38 settimane + 6 giorni (IQR=8), espletando il parto a 39 settimane + 0 giorni (IQR=7,5). Il tasso di taglio cesareo nella popolazione in esame è risultato del 37,5%, non statisticamente diverso dal dato corrispondente relativo alla popolazione generale Italiana (Rapporto CeDAP 2021: 31,2%; pvalue>0.05) ed al tasso calcolato sulla popolazione di donne che ha partorito presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino tra il 2018 ed il 2022 (30,3%; pvalue>0.05). Non sono emerse differenze statisticamente significative, rispetto alla popolazione generale, dall’analisi degli outcomes secondari relativi alle complicanze neonatali. L’outcome primario, rappresentato dall’incidenza di depressione post partum, è risultato pari al 17,5%, non statisticamente diverso dal dato relativo alla popolazione generale non a rischio fornito dalla Letteratura più recente (14%; pvalue>0.05). Conclusioni: Il modello di gestione della gravidanza, del timing e della modalità del parto, messo in atto presso l’Ambulatorio di Patologia e Gravidanza dell’Ospedale Sant’Anna di Torino e proposto in questo elaborato, consente di ottenere un’incidenza di depressione post partum in donne a rischio, affette da disturbi psichiatrici, sovrapponibile al dato calcolato sulla popolazione generale. Inoltre, non si riscontra un incremento del tasso di taglio cesareo e del tasso di complicanze neonatali. Dunque, si ritiene il presente modello di condotta clinica favorevole ed ottimale per la gestione delle gravidanze a rischio complicate da disturbi psichiatrici.

Gestione della gravidanza, timing e modalità del parto nelle pazienti affette da disturbi psichiatrici

BARALE, GIULIA
2022/2023

Abstract

ABSTRACT Obiettivo: Questo elaborato propone un modello di gestione della gravidanza, del timing e della modalità del parto dedicato ad una specifica categoria di pazienti a rischio: le donne affette da disturbi psichiatrici. L’obiettivo dello studio è la validazione di tale modello mediante l’analisi degli outcomes materni e neonatali ed il loro confronto con i dati relativi alla popolazione generale. Metodi: Lo studio è stato condotto in modo osservazionale retrospettivo. Sono stati raccolti i dati relativi alle pazienti affette da disturbi psichiatrici afferenti all’Ambulatorio Patologia e Gravidanza dell’Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant’Anna di Torino tra il 2018 ed il 2022. Le donne incluse sono state complessivamente 80, delle quali il 62,50% soffre di disturbi del tono dell’umore (disturbo depressivo maggiore, disturbi bipolari), il 16,25% di disturbo d’ansia e di panico, il 7,50% di disturbo schizofrenico, il 5% di disturbo ossessivo compulsivo (DOC) ed altri disturbi nell’8,75%. L’outcome primario è rappresentato dall’incidenza di depressione post partum riscontrata nella popolazione in studio. Gli outcomes secondari comprendono il tasso di tagli cesarei nella casistica in esame e le complicanze neonatali (la percentuale di neonati con Indice Apgar 5’ < 7, la percentuale di neonati con malformazioni fetali ed il tasso di neonati ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale). Risultati: Il 46,25% delle donne in studio ha ricevuto un’induzione di travaglio di parto ad un’età gestazionale mediana di 38 settimane + 6 giorni (IQR=8), espletando il parto a 39 settimane + 0 giorni (IQR=7,5). Il tasso di taglio cesareo nella popolazione in esame è risultato del 37,5%, non statisticamente diverso dal dato corrispondente relativo alla popolazione generale Italiana (Rapporto CeDAP 2021: 31,2%; pvalue>0.05) ed al tasso calcolato sulla popolazione di donne che ha partorito presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino tra il 2018 ed il 2022 (30,3%; pvalue>0.05). Non sono emerse differenze statisticamente significative, rispetto alla popolazione generale, dall’analisi degli outcomes secondari relativi alle complicanze neonatali. L’outcome primario, rappresentato dall’incidenza di depressione post partum, è risultato pari al 17,5%, non statisticamente diverso dal dato relativo alla popolazione generale non a rischio fornito dalla Letteratura più recente (14%; pvalue>0.05). Conclusioni: Il modello di gestione della gravidanza, del timing e della modalità del parto, messo in atto presso l’Ambulatorio di Patologia e Gravidanza dell’Ospedale Sant’Anna di Torino e proposto in questo elaborato, consente di ottenere un’incidenza di depressione post partum in donne a rischio, affette da disturbi psichiatrici, sovrapponibile al dato calcolato sulla popolazione generale. Inoltre, non si riscontra un incremento del tasso di taglio cesareo e del tasso di complicanze neonatali. Dunque, si ritiene il presente modello di condotta clinica favorevole ed ottimale per la gestione delle gravidanze a rischio complicate da disturbi psichiatrici.
Management of pregnancy, timing and mode of delivery in patients affected by psychiatric disorders
ABSTRACT Objective: This paper proposes a management model of pregnancy, timing and mode of delivery, dedicated to a specific category of risk patients: women with psychiatric disorders. The goal of the study is the validation of such model through the analysis of the maternal and neonatal outcomes and their comparison with general population data. Methods: A retrospective observational study was conducted. Data were collected for patients affected by psychiatric disorders related to the Pathology and pregnancy Clinic of the Sant’Anna Obstetric Gynecological Hospital, Turin, from 2018 to 2022. The study included a total of 80 women: 62,50% suffered from mood disorders (major depressive disorder, bipolar disorder), 16,25% from anxiety and panic disorders, 7,50% from schizophrenic disorder, 5% from obsessive compulsive disorder (DOC), and 8,75% were other disturbances. The incidence of postpartum depression was the primary outcome of the study population. Secondary outcomes included the rate of caesarean section in the study group and neonatal complications (the percentage of infants with Apgar Index 5' < 7, the percentage of infants with fetal malformations and the rate of newborns hospitalized in NICU). Results: 46.25% of women in study underwent labour induction at a median gestational age of 38 weeks + 6 days (IQR=8), carrying out childbirth at 39 weeks + 0 days (IQR=7.5). The rate of caesarean section in the study group was 37.5%, not statistically different from the corresponding data for the Italian general population (Rapporto CeDAP 2021: 31,2%; pvalue>0.05) nor from the percentage of C sections the population of women who gave birth at the Sant’Anna Hospital of Turin from 2018 to 2022 (30,3%; pvalue>0.05). No statistically significant differences were found in the analysis of secondary outcomes related to neonatal complications, compared to the general population. The primary outcome, represented by the incidence of postpartum depression was 17,5% and was statistically insignificant compared to the data provided by current Literature of the general population (14%; pvalue>0.05). Conclusion: The management model of pregnancy, timing and mode of delivery, used by the Pathology and Pregnancy Clinic of the Sant’Anna Hospital of Turin, proposed in this paper, allows to obtain an incidence of postpartum depression in women at risk, suffering from psychiatric disorders, equivalent to the general population. Moreover, there is no increase in the rate of caesarean section and in the rate of neonatal complications. Therefore, this model of clinical conduct is considered to be favourable and optimal for the management of risk pregnancies complicated by psychiatric disorders.
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