Social touch has a fundamental influence in either facilitating or discouraging our interpersonal relationships by bringing positive or negative emotions into our relationships. It has been suggested that this touch, which stimulates CT-fibres, produces a calming effect and promotes the strengthening of social bonds. In this research, on one hand, we investigated the relation between different kind of touch and pupil response. On the other hand, we investigated also, how the social profile each subject (primary relationships, parental care, personal autistic traits and memories of physical contact in childhood) influences the perception and evaluation of this touch, perceiving it as more or less pleasant, as well as the social personal space preference. We first asked thirty-three subjects to fill in five questionnaires (STQ, TEAQ, PBI, AQ, SPQ-RS) in order to obtain their social profile. We then invited our participants to take part to a social touch experiment. An eye-tracker was used to record their pupil responses during different kind of touch with the goal of investigating the relation between touch and pupil dilation. Additionally, each participant underwent the stop-distance task to examine social personal space preferences. Personal space was evaluated as the comfort interpersonal distance between participant and experimenter during both active and passive approach. We found that, that pupil first responded and tracked the valence of touch (early response) and second elaborated the saliency of it (late response). However, it did not detect the pleasantness and the positive effect of the social touch as reported by the participants. Through this research it was also possible to quantify how the social touch received during our childhood influences our social behaviour in our daily life. In fact, positive social touch experiences influence our relationship with others, leading us to maintain shorter distances from others and perceive the physical contact in a more pleasant and positive way with others comparing to those who experienced negative social touch and physical contact during childhood.
Il tocco sociale ha un ruolo fondamentale nel facilitare o complicare le nostre relazioni interpersonali andando a influenzare il modo in cui interpretiamo e reagiamo al contatto fisico con e tra le persone attorno a noi. È stato dimostrato che questo tocco, che stimola le fibre CT, produce un effetto calmante e promuove la formazione ed il consolidamento dei legami sociali. In questa ricerca, da un lato, abbiamo studiato la relazione tra differenti tipi di tocco e la risposta pupillare. D'altra lato, invece, abbiamo studiato come il profilo emotivo del soggetto (relazioni primarie, la cura genitoriale, i tratti autistici della persona e i ricordi del contatto fisico durante l'infanzia) influenzi sia la percezione e la valutazione di questo tocco, percependolo più o meno piacevole, sia la gestione della distanza interpersonale. Abbiamo chiesto a trentatré soggetti di compilare cinque questionari (STQ, TEAQ, PBI, AQ, SPQ-RS) al fine di ottenere degli indici della loro attitudine al tocco e delle loro interazioni sociali. Successivamente, i partecipanti venivano sottoposti ad un esperimento di tocco sociale. L'eye tracker è stato usato per registrare la loro dilatazione pupillare mentre ricevevano una serie di diversi tocchi, sociali e non, con l'obiettivo di studiare la relazione tra il tocco sociale e la dimensione della pupilla. Infine, i soggetti prendevano parte, sia prima che dopo l'eye-tracker, allo Stop-Distance Task, al fine di analizzare la loro gestione dello spazio interpersonale. Lo spazio interpersonale è stato definito, in questo studio, come la distanza interpersonale più confortevole tra il partecipante e lo sperimentatore durante l'approccio sia attivo che passivo. Abbiamo scoperto che la dilatazione pupillare risponde e registra, in un primo momento, l'elaborazione della Valenza (risposta precoce) e, successivamente, l'elaborazione della Salienza (risposta tardiva) degli stimoli. Quindi la pupilla non è una misura ottimale per rilevare la piacevolezza e l'effetto positivo del tocco sociale percepiti dal soggetto. Attraverso questa ricerca è stato possibile quantificare come il tocco sociale, fin dall'infanzia, influenza il nostro comportamento sociale nella vita di tutti i giorni. Infatti, le esperienze positive di tocco sociale influenzano il nostro rapporto con gli altri, portandoci a mantenere distanze minori dagli altri e percepire il contatto fisico in modo più positivo rispetto a coloro che hanno sperimentato il contatto sociale come negativo con le loro figure principali durante l'infanzia.
In touch with your pupil dilation: social touch and personal social attitude
BONINO, GRETA
2019/2020
Abstract
Il tocco sociale ha un ruolo fondamentale nel facilitare o complicare le nostre relazioni interpersonali andando a influenzare il modo in cui interpretiamo e reagiamo al contatto fisico con e tra le persone attorno a noi. È stato dimostrato che questo tocco, che stimola le fibre CT, produce un effetto calmante e promuove la formazione ed il consolidamento dei legami sociali. In questa ricerca, da un lato, abbiamo studiato la relazione tra differenti tipi di tocco e la risposta pupillare. D'altra lato, invece, abbiamo studiato come il profilo emotivo del soggetto (relazioni primarie, la cura genitoriale, i tratti autistici della persona e i ricordi del contatto fisico durante l'infanzia) influenzi sia la percezione e la valutazione di questo tocco, percependolo più o meno piacevole, sia la gestione della distanza interpersonale. Abbiamo chiesto a trentatré soggetti di compilare cinque questionari (STQ, TEAQ, PBI, AQ, SPQ-RS) al fine di ottenere degli indici della loro attitudine al tocco e delle loro interazioni sociali. Successivamente, i partecipanti venivano sottoposti ad un esperimento di tocco sociale. L'eye tracker è stato usato per registrare la loro dilatazione pupillare mentre ricevevano una serie di diversi tocchi, sociali e non, con l'obiettivo di studiare la relazione tra il tocco sociale e la dimensione della pupilla. Infine, i soggetti prendevano parte, sia prima che dopo l'eye-tracker, allo Stop-Distance Task, al fine di analizzare la loro gestione dello spazio interpersonale. Lo spazio interpersonale è stato definito, in questo studio, come la distanza interpersonale più confortevole tra il partecipante e lo sperimentatore durante l'approccio sia attivo che passivo. Abbiamo scoperto che la dilatazione pupillare risponde e registra, in un primo momento, l'elaborazione della Valenza (risposta precoce) e, successivamente, l'elaborazione della Salienza (risposta tardiva) degli stimoli. Quindi la pupilla non è una misura ottimale per rilevare la piacevolezza e l'effetto positivo del tocco sociale percepiti dal soggetto. Attraverso questa ricerca è stato possibile quantificare come il tocco sociale, fin dall'infanzia, influenza il nostro comportamento sociale nella vita di tutti i giorni. Infatti, le esperienze positive di tocco sociale influenzano il nostro rapporto con gli altri, portandoci a mantenere distanze minori dagli altri e percepire il contatto fisico in modo più positivo rispetto a coloro che hanno sperimentato il contatto sociale come negativo con le loro figure principali durante l'infanzia.File | Dimensione | Formato | |
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