I metalli sono elementi chimici che non sono sintetizzati biologicamente ma sono presenti nell'ambiente e sono acquisiti dalle cellule viventi. Alcuni metalli (zinco, rame, ferro, selenio, ecc.) sono essenziali per la vita e devono essere considerati micro nutrienti necessari e devono essere disponibili in un intervallo definito per consentire i normali processi fisiologici delle cellule viventi. Altri metalli sono chiamati non essenziali e possono anche essere tossici in piccole quantità. Recenti studi hanno dimostrato che nei residenti dell'area vulcanica, dove l'inquinamento ambientale non antropogenico causa un importante biocontaminazione umana, molti elementi in traccia sono aumentati rispetto a quelli degli abitanti di altre zone di controllo. Gli esseri umani sono continuamente esposti a un ampio numero di sostanze chimiche di sintesi in grado di interferire con il sistema endocrino. Anche la tiroide rappresenta il bersaglio di numerosi interferenti endocrini, dal momento che la sua attività secretoria è fortemente influenzata dall'ambiente esterno. È importante ricordare infatti, che il più potente interferente tiroideo è rappresentato dallo iodio, microelemento che rappresenta il costituente fondamentale degli ormoni tiroidei, la triiodotironina (T3) e la tiroxina (T4). Nel corso del presente lavoro sperimentale di tesi è stata effettuata la messa a punto di un metodo di analisi specifico per la determinazione simultanea di 26 analiti (argento, arsenico, boro, bario, bromo, cadmio, cobalto, cromo, rame, mercurio, iodio, litio, manganese, molibdeno, nichel, piombo, palladio, antimonio, selenio, stagno, tallio, vanadio, tungsteno, zinco e zirconio) in campioni di tessuto tiroideo, muscolare e adiposo. Le analisi sono state effettuate mediante l'utilizzo di uno Spettrometro di Massa accoppiato induttivamente (DRC-ICP-MS).Questo metodo è stato utilizzato per valutare la concentrazione di metalli nel normale tessuto tiroideo, calcolando il contenuto di iodio e di altri 25 elementi nella tiroide, nei muscoli e nei tessuti adiposi degli stessi individui eutiroidei. Nel corso dello studio sono stati misurati anche alcuni di questi elementi negli stessi tessuti di ratti normali, per valutare le possibili differenze di specie in un animale sperimentale comunemente usato per la ricerca tiroidea. Lo scopo di questo lavoro è quello di avere a disposizione un metodo validato al fine di valutare se la tiroide ha una capacità tessutale specifica di accumulare metalli o oligoelementi più degli altri due tessuti esaminati. I valori di concentrazione di riferimento nella tiroide sono un prerequisito necessario per pianificare studi biologici e molecolari su ruolo dei metalli nella patologia tiroidea ma oggi la nostra conoscenza sul range di concentrazione di queste sostanze chimiche e metalli nella tiroide è scarso e a volte affetto da problemi preanalitici e analitici.nel presente lavoro di tesi, utilizzando la Spettrometria di Massa Accoppiata Induttivamente sono state misurate simultaneamente le concentrazioni di 26 elementi in traccia nella ghiandola tiroidea umana, prestando particolare attenzione sia alla validità del metodo analitico sia ai fattori pre-analitici come l'eutiroidismo del paziente, la normale selezione tissutale e la manipolazione dei campioni ed elaborazione statistica post-analitica.il nostro studio fornisce nuove informazioni sulla concentrazione di numerosi elementi.
DETERMINAZIONE MEDIANTE DRC-ICP-MS DI ELEMENTI IN TRACCIA PRESENTI IN CAMPIONI DI TIROIDE NORMALE UMANA
COSTA, ARIANNA
2015/2016
Abstract
I metalli sono elementi chimici che non sono sintetizzati biologicamente ma sono presenti nell'ambiente e sono acquisiti dalle cellule viventi. Alcuni metalli (zinco, rame, ferro, selenio, ecc.) sono essenziali per la vita e devono essere considerati micro nutrienti necessari e devono essere disponibili in un intervallo definito per consentire i normali processi fisiologici delle cellule viventi. Altri metalli sono chiamati non essenziali e possono anche essere tossici in piccole quantità. Recenti studi hanno dimostrato che nei residenti dell'area vulcanica, dove l'inquinamento ambientale non antropogenico causa un importante biocontaminazione umana, molti elementi in traccia sono aumentati rispetto a quelli degli abitanti di altre zone di controllo. Gli esseri umani sono continuamente esposti a un ampio numero di sostanze chimiche di sintesi in grado di interferire con il sistema endocrino. Anche la tiroide rappresenta il bersaglio di numerosi interferenti endocrini, dal momento che la sua attività secretoria è fortemente influenzata dall'ambiente esterno. È importante ricordare infatti, che il più potente interferente tiroideo è rappresentato dallo iodio, microelemento che rappresenta il costituente fondamentale degli ormoni tiroidei, la triiodotironina (T3) e la tiroxina (T4). Nel corso del presente lavoro sperimentale di tesi è stata effettuata la messa a punto di un metodo di analisi specifico per la determinazione simultanea di 26 analiti (argento, arsenico, boro, bario, bromo, cadmio, cobalto, cromo, rame, mercurio, iodio, litio, manganese, molibdeno, nichel, piombo, palladio, antimonio, selenio, stagno, tallio, vanadio, tungsteno, zinco e zirconio) in campioni di tessuto tiroideo, muscolare e adiposo. Le analisi sono state effettuate mediante l'utilizzo di uno Spettrometro di Massa accoppiato induttivamente (DRC-ICP-MS).Questo metodo è stato utilizzato per valutare la concentrazione di metalli nel normale tessuto tiroideo, calcolando il contenuto di iodio e di altri 25 elementi nella tiroide, nei muscoli e nei tessuti adiposi degli stessi individui eutiroidei. Nel corso dello studio sono stati misurati anche alcuni di questi elementi negli stessi tessuti di ratti normali, per valutare le possibili differenze di specie in un animale sperimentale comunemente usato per la ricerca tiroidea. Lo scopo di questo lavoro è quello di avere a disposizione un metodo validato al fine di valutare se la tiroide ha una capacità tessutale specifica di accumulare metalli o oligoelementi più degli altri due tessuti esaminati. I valori di concentrazione di riferimento nella tiroide sono un prerequisito necessario per pianificare studi biologici e molecolari su ruolo dei metalli nella patologia tiroidea ma oggi la nostra conoscenza sul range di concentrazione di queste sostanze chimiche e metalli nella tiroide è scarso e a volte affetto da problemi preanalitici e analitici.nel presente lavoro di tesi, utilizzando la Spettrometria di Massa Accoppiata Induttivamente sono state misurate simultaneamente le concentrazioni di 26 elementi in traccia nella ghiandola tiroidea umana, prestando particolare attenzione sia alla validità del metodo analitico sia ai fattori pre-analitici come l'eutiroidismo del paziente, la normale selezione tissutale e la manipolazione dei campioni ed elaborazione statistica post-analitica.il nostro studio fornisce nuove informazioni sulla concentrazione di numerosi elementi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/155022