Nei primati e altri mammiferi, la sincronizzazione si verifica quando individui diversi o di sottogruppi diversi effettuano gli stessi comportamenti in uno stesso arco di tempo. Il contagio comportamentale rappresenta un passaggio ulteriore rispetto alla mera sincronizzazione. Infatti, per parlare di contagio, non è sufficiente che un individuo replichi il comportamento di un altro, ma è necessario che la ripetizione del comportamento da parte di un soggetto venga indotta dal comportamento effettuato da un altro individuo. Questo studio investiga, per la prima volta, la possibile presenza di contagio comportamentale in due gruppi di scimpanzé (Pan troglodytes), in relazione a comportamenti aggressivi, di grooming (spulciamento del pelo) e di gioco. I dati sono stati raccolti a video nel periodo febbraio-luglio 2019, su scimpanzé ospitati presso la Fondazione Mona (Girona, Spagna). I due gruppi condividevano la stessa area esterna, separati da una rete che li manteneva in contatto audiovisivo. I video, su sono stati registrati simultaneamente da due persone, su postazioni rialzate (una postazione per ciascun gruppo). Sono state raccolte 118 ore totali video, analizzati attraverso il freeware Avidemux 2.7 e, con il metodo all occurrences, sono stati estratti dati su aggressioni, grooming e gioco (comportamenti di interesse) osservati in entrambi i gruppi. È stato quindi verificato se fosse presente uno dei comportamenti di interesse (denominato 'comportamento trigger'), chi iniziasse il comportamento (soggetto 'trigger') e se nei 10 minuti seguenti, altri individui (non coinvolti nel comportamento trigger e denominati 'potenziali responder') effettuassero lo stesso comportamento. È stato anche registrato se il potenziale responder potesse percepire (condizione sperimentale) o meno (condizione di controllo) il comportamento trigger. Altre variabili considerate, per le analisi, sono state l'appartenenza o meno allo stesso gruppo, il sesso e l'età dei soggetti trigger e potenziali responder. I risultati mostrano la presenza di contagio comportamentale per tutti i comportamenti considerati, dal momento che è risultato più probabile che un potenziale responder effettuasse lo stesso comportamento del trigger quando poteva percepire il comportamento trigger rispetto a quando non lo poteva percepire. Inoltre, è risultato che mentre per il gioco nessun fattore influenzava il fenomeno, per il grooming era più probabile che, ad essere contagiati, fossero gli individui dell'altro gruppo, forse per rinsaldare, la coesione inter-individuale. Infine, era più probabile che le aggressioni fossero ripetute dai maschi come d'altronde ci si aspetta considerando che nei gruppi di scimpanzé la dominanza è maschile. Grazie a questo studio si è evidenziata la presenza di contagio comportamentale, sia in ambito agonistico che in ambito affiliativo, nella specie filogeneticamente più vicina a Homo sapiens. Il fenomeno del contagio motorio è importante perché la sua presenza può sottendere la presenza di contagio emotivo, cioè il trasferimento di uno stato emotivo da un soggetto ad un altro, una forma base di empatia. È quindi possibile che le complesse forme di empatie che si ritrovano dell'uomo moderno si siano originate prima della divergenza tra la linea del genere Pan e quella che ha portato ad Homo sapiens, e che una forma base di empatia fosse presente, dunque, nell'ultimo antenato in comune tra uomo e scimpanzé.
"Contagio comportamentale inter e intra gruppo nello scimpanzè (Pan troglodytes)"
PASQUALOTTO, ALTEA
2018/2019
Abstract
Nei primati e altri mammiferi, la sincronizzazione si verifica quando individui diversi o di sottogruppi diversi effettuano gli stessi comportamenti in uno stesso arco di tempo. Il contagio comportamentale rappresenta un passaggio ulteriore rispetto alla mera sincronizzazione. Infatti, per parlare di contagio, non è sufficiente che un individuo replichi il comportamento di un altro, ma è necessario che la ripetizione del comportamento da parte di un soggetto venga indotta dal comportamento effettuato da un altro individuo. Questo studio investiga, per la prima volta, la possibile presenza di contagio comportamentale in due gruppi di scimpanzé (Pan troglodytes), in relazione a comportamenti aggressivi, di grooming (spulciamento del pelo) e di gioco. I dati sono stati raccolti a video nel periodo febbraio-luglio 2019, su scimpanzé ospitati presso la Fondazione Mona (Girona, Spagna). I due gruppi condividevano la stessa area esterna, separati da una rete che li manteneva in contatto audiovisivo. I video, su sono stati registrati simultaneamente da due persone, su postazioni rialzate (una postazione per ciascun gruppo). Sono state raccolte 118 ore totali video, analizzati attraverso il freeware Avidemux 2.7 e, con il metodo all occurrences, sono stati estratti dati su aggressioni, grooming e gioco (comportamenti di interesse) osservati in entrambi i gruppi. È stato quindi verificato se fosse presente uno dei comportamenti di interesse (denominato 'comportamento trigger'), chi iniziasse il comportamento (soggetto 'trigger') e se nei 10 minuti seguenti, altri individui (non coinvolti nel comportamento trigger e denominati 'potenziali responder') effettuassero lo stesso comportamento. È stato anche registrato se il potenziale responder potesse percepire (condizione sperimentale) o meno (condizione di controllo) il comportamento trigger. Altre variabili considerate, per le analisi, sono state l'appartenenza o meno allo stesso gruppo, il sesso e l'età dei soggetti trigger e potenziali responder. I risultati mostrano la presenza di contagio comportamentale per tutti i comportamenti considerati, dal momento che è risultato più probabile che un potenziale responder effettuasse lo stesso comportamento del trigger quando poteva percepire il comportamento trigger rispetto a quando non lo poteva percepire. Inoltre, è risultato che mentre per il gioco nessun fattore influenzava il fenomeno, per il grooming era più probabile che, ad essere contagiati, fossero gli individui dell'altro gruppo, forse per rinsaldare, la coesione inter-individuale. Infine, era più probabile che le aggressioni fossero ripetute dai maschi come d'altronde ci si aspetta considerando che nei gruppi di scimpanzé la dominanza è maschile. Grazie a questo studio si è evidenziata la presenza di contagio comportamentale, sia in ambito agonistico che in ambito affiliativo, nella specie filogeneticamente più vicina a Homo sapiens. Il fenomeno del contagio motorio è importante perché la sua presenza può sottendere la presenza di contagio emotivo, cioè il trasferimento di uno stato emotivo da un soggetto ad un altro, una forma base di empatia. È quindi possibile che le complesse forme di empatie che si ritrovano dell'uomo moderno si siano originate prima della divergenza tra la linea del genere Pan e quella che ha portato ad Homo sapiens, e che una forma base di empatia fosse presente, dunque, nell'ultimo antenato in comune tra uomo e scimpanzé.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/155020