Crisi d'impresa e risanamento: ristrutturazione per il ritorno al valore

L'attuale situazione economica, sociale e politica è attualmente colpita da una grave crisi economica, sebbene l'intensità della crisi sia diversa, ha un impatto negativo su tutti i settori industriali in Italia e nei paesi europei. La difficile situazione economica causata anche da Covid-19 ha gravemente compromesso le prestazioni delle aziende, soprattutto per le piccole e medie imprese, che rappresentano sul nostro territorio circa il 90% delle imprese attive1; si stima infatti una riduzione del 12,8% del fatturato per il solo 20202; questa situazione ha portato ad un utilizzo delle procedure fallimentari sempre più frequente. Con la crisi finanziaria del 2008 è diventata evidente l'importanza delle PMI come fattore di stabilità ed elemento di rilancio dell'economia mondiale; sempre più considerate come varianti competitive e dinamiche del sistema economico post fordista, sorgenti di sviluppo e innovazione. Queste aziende infatti creano un giro d'affari di oltre 800 miliardi di euro e contribuiscono per più del 15% del prodotto interno lordo italiano generando un valore aggiunto per il Paese di oltre 225 miliardi di euro, dando lavoro a più di 6 milioni di persone. Esse si affermano quindi come elemento cardine del sistema produttivo italiano . In tema di cambiamento, bisogna innanzitutto riconoscere che la dinamicità della realtà economica, sociale, politica in cui operano le imprese appare aver subito un'accelerazione mai manifestatasi nel passato. Questo cambiamento impone agli imprenditori non solo di riconoscere il cambiamento ma pure di guidare tale cambiamento e non limitarsi a subirlo con il rischio di venirne travolti . Sono necessarie, allora, le particolari doti dell'imprenditore o del management per assicurare un'attenta sorveglianza preventiva. È infatti necessario attuare una pronta azione di risanamento quando ancora i sintomi della crisi non sono evidenti .