Journalism is the only profession that Karl Marx has ever practiced with any consistency. A profession often despised by him, it nevertheless allowed him to relate his overall theoretical elaborations with the observation of real, particular phenomena. However, the articles written by Marx do not represent a sort of appendix to a previous intellectual research, which in the journalistic piece would simply find a popular, immediate and understandable formulation, through a concrete example. It is a more general consideration that can be extended to his entire intellectual production: scientific work, journalistic interventions, political commitment, have never been clearly separated in Marx's life. His theoric intuitions influenced his journalistic activity which, in turn, required the interruption of scientific work, bringing new issues and new problems to it and thus acquiring an important influence in the direction of his scientific research. Such is the consideration that animates this thesis: following Marx in his journalistic production in the early stages, from the "Rheinische Zeitung" of Cologne to the "Deutsche Brüsseler Zeitung", passing through the " Deutsch–Französische Jahrbücher" and the "Vorwärts!" of Paris, considering this production one of the active poles of his intellectual elaboration, together with his scientific study work and his militant activity The journalist is a profession that Marx found himself exercising despite himself: his father Heinrich wanted an administrative career for him, the young Karl dreamed of becoming a poet, or of pursuing a career as a university professor. Studies and biographical events lead him in a completely different direction: he becomes a collaborator of the "Rheinische Zeitung", an organ of the liberal bourgeoisie of Cologne. It is the beginning of a prolific career. His journalistic production will always be in an active dialogue with the theoretical elaboration, without of course replacing the latter: on the pages of the "Rheinische Zeitung" Marx will defend the freedom of the press from attacks by censorship, in an attempt to conduct a work of education of the Prussian state towards the rational state ; in the "Deutsche-Französische Jahrbücher" he will advocate human emancipation, which puts an end to the individualism of bourgeois civil society; up to the proletarian revolution of the "Deutsche Brüsseler Zeitung", where this thesis ends. In the background of his journalistic activity there is naturally all of Marx's intellectual production (and, starting from 1844, that written jointly with Engels): the doctoral dissertation, the Kreuznach manuscript, the Holy Family, the Poverty of philosophy. On the "Deutsche Brüsseler Zeitung", where this thesis ends, it is possible to highlight, already developed, all the elements that will be the basis of Marx's revolutionary strategy during the uprisings of 1848, which will find their most famous elaboration in the Manifesto of the Communist Party.
L’attività giornalistica è l’unica professione che Karl Marx abbia mai esercitato con una certa costanza. Mestiere spesso da lui disprezzato, gli ha cionondimeno permesso di mettere in relazione le sue elaborazioni teoriche complessive con l’osservazione dei fenomeni reali, particolari. Gli articoli scritti da Marx non rappresentano però una sorta di appendice di una precedente ricerca intellettuale, che nel pezzo giornalistico troverebbe semplicemente una formulazione popolare, immediata e comprensibile, tramite l’esempio concreto. È una considerazione più generale che può essere estesa alla sua intera produzione intellettuale: il lavoro scientifico, gli interventi giornalistici, l’impegno politico, non sono mai stati nettamente separati nella vita di Marx. Le sue intuizioni teoriche influenzavano la sua attività giornalistica la quale, a sua volta, richiedeva l’interruzione del lavoro scientifico, apportandovi nuove tematiche e nuovi problemi e acquisendo così un’influenza importante nella direzione della sua ricerca scientifica. Tale è la considerazione che anima questa tesi: seguire Marx nella sua produzione giornalistica nelle prime fasi, dalla “Gazzetta Renana” di Colonia alla “Gazzetta Tedesca di Bruxelles”, passando per gli “Annali franco-tedeschi” e l’“Avanti!” di Parigi, considerando tale produzione uno dei poli attivi della sua elaborazione intellettuale, assieme al lavoro di studio scientifico e alla sua attività militante. Il giornalista è una professione che Marx si è ritrovato ad esercitare suo malgrado: il padre Heinrich desiderava per lui una carriera amministrativa, il giovane Karl sognava di diventare un poeta, o di intraprendere una carriera da professore universitario. Gli studi e gli eventi biografici lo conducono in tutt’altra direzione: diventa collaboratore della “Gazzetta Renana”, organo della borghesia liberale di Colonia. È l’inizio di una carriera prolifica. La sua produzione giornalistica si porrà sempre in dialogo attivo con l’elaborazione teorica, senza naturalmente sostituirsi a quest’ultima: sulle pagine della “Gazzetta Renana” Marx difenderà la libertà di stampa dagli attacchi della censura, nel tentativo di condurre un’opera di educazione dello Stato prussiano verso lo Stato razionale; negli “Annali franco-tedeschi” si farà sostenitore di un’emancipazione umana, che ponga fine all’individualismo della società civile borghese; fino ad arrivare alla rivoluzione proletaria della “Gazzetta Tedesca di Bruxelles”. Sullo sfondo dell’attività giornalistica c’è naturalmente tutta la produzione intellettuale di Marx (e, a partire dal 1844, quella scritta a quattro mani con Engels): la dissertazione di dottorato, il manoscritto di Kreuznach, la Sacra Famiglia, la Miseria della filosofia. Sulla “Gazzetta Tedesca di Bruxelles”, dove si conclude questa tesi, si possono evidenziare, già sviluppati, tutti gli elementi che saranno alla base della strategia rivoluzionaria di Marx durante i moti del 1848, i quali troveranno la loro più famosa elaborazione nel Manifesto del Partito Comunista.
MARX, GIORNALISTA MALGRÉ LUI. DALLA "RHEINISCHE ZEITUNG" ALLA "DEUTSCHE BRÜSSELER ZEITUNG"
VERNAMONTI, STEFANO
2019/2020
Abstract
L’attività giornalistica è l’unica professione che Karl Marx abbia mai esercitato con una certa costanza. Mestiere spesso da lui disprezzato, gli ha cionondimeno permesso di mettere in relazione le sue elaborazioni teoriche complessive con l’osservazione dei fenomeni reali, particolari. Gli articoli scritti da Marx non rappresentano però una sorta di appendice di una precedente ricerca intellettuale, che nel pezzo giornalistico troverebbe semplicemente una formulazione popolare, immediata e comprensibile, tramite l’esempio concreto. È una considerazione più generale che può essere estesa alla sua intera produzione intellettuale: il lavoro scientifico, gli interventi giornalistici, l’impegno politico, non sono mai stati nettamente separati nella vita di Marx. Le sue intuizioni teoriche influenzavano la sua attività giornalistica la quale, a sua volta, richiedeva l’interruzione del lavoro scientifico, apportandovi nuove tematiche e nuovi problemi e acquisendo così un’influenza importante nella direzione della sua ricerca scientifica. Tale è la considerazione che anima questa tesi: seguire Marx nella sua produzione giornalistica nelle prime fasi, dalla “Gazzetta Renana” di Colonia alla “Gazzetta Tedesca di Bruxelles”, passando per gli “Annali franco-tedeschi” e l’“Avanti!” di Parigi, considerando tale produzione uno dei poli attivi della sua elaborazione intellettuale, assieme al lavoro di studio scientifico e alla sua attività militante. Il giornalista è una professione che Marx si è ritrovato ad esercitare suo malgrado: il padre Heinrich desiderava per lui una carriera amministrativa, il giovane Karl sognava di diventare un poeta, o di intraprendere una carriera da professore universitario. Gli studi e gli eventi biografici lo conducono in tutt’altra direzione: diventa collaboratore della “Gazzetta Renana”, organo della borghesia liberale di Colonia. È l’inizio di una carriera prolifica. La sua produzione giornalistica si porrà sempre in dialogo attivo con l’elaborazione teorica, senza naturalmente sostituirsi a quest’ultima: sulle pagine della “Gazzetta Renana” Marx difenderà la libertà di stampa dagli attacchi della censura, nel tentativo di condurre un’opera di educazione dello Stato prussiano verso lo Stato razionale; negli “Annali franco-tedeschi” si farà sostenitore di un’emancipazione umana, che ponga fine all’individualismo della società civile borghese; fino ad arrivare alla rivoluzione proletaria della “Gazzetta Tedesca di Bruxelles”. Sullo sfondo dell’attività giornalistica c’è naturalmente tutta la produzione intellettuale di Marx (e, a partire dal 1844, quella scritta a quattro mani con Engels): la dissertazione di dottorato, il manoscritto di Kreuznach, la Sacra Famiglia, la Miseria della filosofia. Sulla “Gazzetta Tedesca di Bruxelles”, dove si conclude questa tesi, si possono evidenziare, già sviluppati, tutti gli elementi che saranno alla base della strategia rivoluzionaria di Marx durante i moti del 1848, i quali troveranno la loro più famosa elaborazione nel Manifesto del Partito Comunista.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
779409_tesimagistrale.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
756.38 kB
Formato
Adobe PDF
|
756.38 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/154795