La tesi comincia con la presentazione della sindrome di Down, nei suoi aspetti storici, epidemiologici, genetici, fisici. Prosegue poi nell'analisi della transizione alla vita adulta, che ha inizio nella tarda adolescenza, presentando molte sfide e difficoltà per le persone con questa sindrome. Autonomia e integrazione rivestono un tema centrale per la partecipazione attiva del soggetto alla vita della società. Diventando poi una premessa per un possibile inserimento lavorativo, che se non è possibile a tutte le persone con la sindrome di down, lo è certamente per molti di loro. È necessario elaborare un progetto di vita per offrire alla persona con disabilità intellettiva ciò che è utile per lei, per il suo benessere, inizia dalla nascita e si sviluppa nel tempo, con interventi globali e con l'interazione di figure professionali e genitori. Il progetto di vita è lo strumento principale per realizzare l'ingresso nella vita adulta della persona con sindrome di Down. La maggior parte degli adulti possono apprendere un mestiere e impegnarsi in un lavoro svolgendolo in modo competente e produttivo. È importante tutelare i diritti delle persone Down, affinché possa essere riconosciuta l'uguaglianza dei loro diritti nella salute, nel lavoro, nei servizi sociali, nel tempo libero, in modo tale che l'accesso a tutti i servizi sia garantito con gli stessi standard previsti per il resto della popolazione, ovviamente nel rispetto della loro diversità. Negli ultimi anni lì aspettativa di vita delle persone con sindrome di Down è incrementata in netto. Perciò, vi è una necessità urgente e crescente di sviluppare una conoscenza dei rischi per la salute associati all'invecchiamento di queste persone. Numerosi studi hanno confermato che gli adulti con sindrome di Down hanno un rischio decisamente elevato di sviluppare il morbo di Alzheimer, che è la causa più comune di demenza senile. Inoltre durante l'età adulta è urgente creare delle possibilità al di fuori dell'ambiente familiare, molto prima che le forze di sostegno parentale si esauriscano o scompaiano. Autonomia, attenzioni mediche, lavoro e residenzialità sono l'impegno sociale per il futuro, che è già iniziato. Non appena siano stati soddisfatti i bisogni sanitari di base, è necessario, per la società sviluppare dei servizi educativi e sociali rivolti, gradualmente, alla vita adulta, cossichè venga prodotta un'interazione per mezzo della quale ha luogo una riforma dei servizi che possono migliorare la qualità della vita delle persone con sindrome di Down.
La sindrome di Down in età adulta
BULGARINI, CHIARA
2009/2010
Abstract
La tesi comincia con la presentazione della sindrome di Down, nei suoi aspetti storici, epidemiologici, genetici, fisici. Prosegue poi nell'analisi della transizione alla vita adulta, che ha inizio nella tarda adolescenza, presentando molte sfide e difficoltà per le persone con questa sindrome. Autonomia e integrazione rivestono un tema centrale per la partecipazione attiva del soggetto alla vita della società. Diventando poi una premessa per un possibile inserimento lavorativo, che se non è possibile a tutte le persone con la sindrome di down, lo è certamente per molti di loro. È necessario elaborare un progetto di vita per offrire alla persona con disabilità intellettiva ciò che è utile per lei, per il suo benessere, inizia dalla nascita e si sviluppa nel tempo, con interventi globali e con l'interazione di figure professionali e genitori. Il progetto di vita è lo strumento principale per realizzare l'ingresso nella vita adulta della persona con sindrome di Down. La maggior parte degli adulti possono apprendere un mestiere e impegnarsi in un lavoro svolgendolo in modo competente e produttivo. È importante tutelare i diritti delle persone Down, affinché possa essere riconosciuta l'uguaglianza dei loro diritti nella salute, nel lavoro, nei servizi sociali, nel tempo libero, in modo tale che l'accesso a tutti i servizi sia garantito con gli stessi standard previsti per il resto della popolazione, ovviamente nel rispetto della loro diversità. Negli ultimi anni lì aspettativa di vita delle persone con sindrome di Down è incrementata in netto. Perciò, vi è una necessità urgente e crescente di sviluppare una conoscenza dei rischi per la salute associati all'invecchiamento di queste persone. Numerosi studi hanno confermato che gli adulti con sindrome di Down hanno un rischio decisamente elevato di sviluppare il morbo di Alzheimer, che è la causa più comune di demenza senile. Inoltre durante l'età adulta è urgente creare delle possibilità al di fuori dell'ambiente familiare, molto prima che le forze di sostegno parentale si esauriscano o scompaiano. Autonomia, attenzioni mediche, lavoro e residenzialità sono l'impegno sociale per il futuro, che è già iniziato. Non appena siano stati soddisfatti i bisogni sanitari di base, è necessario, per la società sviluppare dei servizi educativi e sociali rivolti, gradualmente, alla vita adulta, cossichè venga prodotta un'interazione per mezzo della quale ha luogo una riforma dei servizi che possono migliorare la qualità della vita delle persone con sindrome di Down.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/15478