Pain, especially chronic pain, represents one of the most serious challenges in the fields of psychology and neurobiology, in terms of social and individual costs. This study explores the possible applications of Virtual Reality (VR) as a non-pharmacological treatment of pain. To this end, the study builds upon the leading databases that focus on the neurobiological and psychological processes underpinning the different symptoms of pain, such as PubMed, PsycInfo, Google Scholar, and Psycartycles, with a particular attention towards the differences between acute and chronic pain. In addition, this study analysed the existing literature on the study and treatment of pain by means of VR technology. Due to its immersive potential and the ability to attract attentional focus, VR has proven to be an efficient approach to manage acute pain and, in particular, procedural pain. It has for instance been advised as a practice in pedriatic wards. VR is particularly promising as its use allows to alter the dysfunctional bodily representations that underpin the development and the support of chronic pain. Given the early results when it comes to efficiency, costs, and manoeuvrability of the necessary equipment, VR could constitute a feasible, non-farmacological approach to treat pain. As to the analgesic results obtained through virtual embodiment in the treatment of individual chronic pain-related syndromes, findings are conflicting, and it is crucial to highlight the need for further research on the relation between cortical reorganization and bodily representations.
Il dolore, in particolar modo quello cronico, rappresenta una delle principali sfide per la psicologia e la neurobiologia in termini sia di costo sociale che individuale. Questo studio esplora le possibili applicazioni della virtual reality (VR) come trattamento non-farmacologico del dolore. A tal fine è stata condotta una ricerca sulle principali banche dati (PubMed, PsycInfo, Google Scholar e Psycartycles) incentrata sui processi neurobiologici e psicologici che sottostanno alle diverse manifestazioni del dolore, con particolare attenzione alle differenze tra dolore acuto e cronico. Sono stati inoltre considerati tutti i precedenti studi relativi allo studio e al trattamento del dolore che si sono avvalsi della tecnologia della VR. Quest'ultima, grazie al suo potenziale immersivo e di attrazione del focus attentivo cosciente, si è mostrata uno strumento efficacie per la gestione del dolore acuto, e in particolare di quello procedurale; se ne suggerisce l'utilizzo soprattutto nei reparti pediatrici. Per quanto riguarda il dolore cronico, la VR sembra essere particolarmente promettente; attraverso il suo utilizzo sembra possibile alterare le rappresentazioni corporee disfunzionali che sottostanno allo sviluppo e/o al mantenimento delle patologie di dolore cronico. A fronte dei primi risultati di efficacia, dei costi e della maneggevolezza della strumentazione necessaria, la VR potrebbe rappresentare una valida tecnica non-farmacologica di trattamento del dolore. Per quanto riguarda i risultati analgesici ottenuti tramite virtual embodiment nel trattamento delle singole sindromi da dolore cronico i risultati sono discordi, e si evidenzia la necessità di ulteriori studi che indaghino la relazione tra riorganizzazione corticale e rappresentazioni corporee.
Applicazioni della Virtual Reality per il trattamento del dolore
DE ROSSI, GIACOMO
2019/2020
Abstract
Il dolore, in particolar modo quello cronico, rappresenta una delle principali sfide per la psicologia e la neurobiologia in termini sia di costo sociale che individuale. Questo studio esplora le possibili applicazioni della virtual reality (VR) come trattamento non-farmacologico del dolore. A tal fine è stata condotta una ricerca sulle principali banche dati (PubMed, PsycInfo, Google Scholar e Psycartycles) incentrata sui processi neurobiologici e psicologici che sottostanno alle diverse manifestazioni del dolore, con particolare attenzione alle differenze tra dolore acuto e cronico. Sono stati inoltre considerati tutti i precedenti studi relativi allo studio e al trattamento del dolore che si sono avvalsi della tecnologia della VR. Quest'ultima, grazie al suo potenziale immersivo e di attrazione del focus attentivo cosciente, si è mostrata uno strumento efficacie per la gestione del dolore acuto, e in particolare di quello procedurale; se ne suggerisce l'utilizzo soprattutto nei reparti pediatrici. Per quanto riguarda il dolore cronico, la VR sembra essere particolarmente promettente; attraverso il suo utilizzo sembra possibile alterare le rappresentazioni corporee disfunzionali che sottostanno allo sviluppo e/o al mantenimento delle patologie di dolore cronico. A fronte dei primi risultati di efficacia, dei costi e della maneggevolezza della strumentazione necessaria, la VR potrebbe rappresentare una valida tecnica non-farmacologica di trattamento del dolore. Per quanto riguarda i risultati analgesici ottenuti tramite virtual embodiment nel trattamento delle singole sindromi da dolore cronico i risultati sono discordi, e si evidenzia la necessità di ulteriori studi che indaghino la relazione tra riorganizzazione corticale e rappresentazioni corporee.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/154766