The aim of this paper is to give a general overview of the Neurofeedback, a cutting edge clinical tool, taking into account the most important discovers in literature. Neurofeedback is a specific form of biofeedback that feeds on information relating to brain activity, allowing its voluntary modulation. It is configured as a real training of the brain, aimed at altering the production of brain waves, both in quantitative and qualitative terms, on the basis of an operative conditioning. The present study focused on the application of this tool in the treatment of major depression and mood regulation, following emotional dysregulation. Several 'top down' studies analysed, have shown the possibility of upregulating the amygdala and selected limbic areas, using rtfMRI - neurofeedback, starting from the recall of positive autobiographical memories and cognitive re-evaluation, consequently inducing an improvement in mood. Conversely, numerous 'bottom-up' studies have also highlighted an 'upregulation' of limbic areas which trigger positive emotions and a 'downregulation' of those associated with negative emotions, following single or repeated neurofeedback sessions. Furthermore, numerous research has focused both on regulating and reducing the frontal asymmetry of left hemisphere alpha waves, and on reducing theta-beta ratio in the left prefrontal cortex. In the first condition rtfMRI-neurofeedback is applied, aiming to reverse the commonly observed alpha predominance on the left in depression, training the right prefrontal cortex accordingly. The Rosenfeld paradigm, applied on the F3-F4 sites, with the reference electrode in Cz, was the one most frequently applied by the various researchers. Instead, in the second condition, the neurofeedback reduced the theta-beta wave ratio. Beta waves are excitatory, associated with executive and motivational activities, both of which are negatively affected by depression. The activation of slow waves, such as theta, is indeed associated with a reduction in excitation. The results of numerous research analysed has highlighted the complexity of these phenomena, highlighting both the advantages and the limitations in the application of neurofeedback tool. Therefore, a combined approach with psychotherapy is essential, which seems to improve the outcome of depressive symptoms and the patients' quality of life.

Tale elaborato rappresenta una revisione della letteratura relativa all'applicazione di uno strumento clinico all'avanguardia, ovvero il Neurofeedback. Il neurofeedback è una forma specifica di biofeedback che si nutre delle informazioni relative all'attività cerebrale, consentendone una sua modulazione volontaria. Si configura come un vero e proprio allenamento del cervello, volto a modificare la produzione delle onde cerebrali, sia in termini quantitativi che qualitativi, sulla base di un condizionamento operante. Il presente studio si è focalizzato sull'applicazione di tale strumento nel trattamento della depressione maggiore e regolazione dell'umore, a seguito di disregolazione emotiva. Diversi studi 'top down' analizzati hanno dimostrato la possibilità di sovraregolare l'amigdala e le aree limbiche selezionate, mediante il rtfMRI – neurofeedback, a partire dal richiamo di memorie autobiografiche positive e rivalutazione cognitiva, inducendo di conseguenza un miglioramento del tono dell'umore. Viceversa, anche numerosi studi 'bottom-up' hanno evidenziato una 'upregulation' delle aree limbiche che innescano emozioni positive e una 'downregulation' di quelle associate ad emozioni negative, a seguito di sedute singole o ripetute di neurofeedback. Inoltre, numerose ricerche si sono focalizzate sia sulla regolazione e riduzione dell'asimmetria frontale delle onde alpha dell'emisfero sinistro, e sia sulla riduzione del rapporto theta-beta nella corteccia prefrontale sinistra. Nel primo caso, è stato applicato il rtfMRI-neurofeedback con lo scopo di invertire la predominanza alpha comunemente osservata a sinistra nella depressione, allenando di conseguenza la corteccia prefrontale destra. Il paradigma di Rosenfeld, applicato sui siti F3-F4, con elettrodo in riferimento in Cz, è risultato quello più frequentemente applicato dai diversi ricercatori. Invece, nella seconda condizione, il neurofeedback ha ridotto tale rapporto di onde theta-beta. Le onde beta sono eccitatorie, sono associate ad attività esecutive e motivazionali, entrambe influenzate in maniera negativa dalla depressione. L'attivazione di onde lente, come le theta è associata infatti a riduzione dell'eccitazione. I risultati emersi dalle numerose ricerche analizzate hanno evidenziato la complessità di tali fenomeni, evidenziando quindi sia vantaggi che limiti nell'applicazione del neurofeedback. Risulta quindi essenziale un approccio combinato con la psicoterapia, che sembra migliorare l'esito dei sintomi depressivi e la qualità di vita dei pazienti.

L'applicazione del Neurofeedback nel trattamento della depressione e nella regolazione dell'umore: una revisione della letteratura

MINICHETTI, SARA
2019/2020

Abstract

Tale elaborato rappresenta una revisione della letteratura relativa all'applicazione di uno strumento clinico all'avanguardia, ovvero il Neurofeedback. Il neurofeedback è una forma specifica di biofeedback che si nutre delle informazioni relative all'attività cerebrale, consentendone una sua modulazione volontaria. Si configura come un vero e proprio allenamento del cervello, volto a modificare la produzione delle onde cerebrali, sia in termini quantitativi che qualitativi, sulla base di un condizionamento operante. Il presente studio si è focalizzato sull'applicazione di tale strumento nel trattamento della depressione maggiore e regolazione dell'umore, a seguito di disregolazione emotiva. Diversi studi 'top down' analizzati hanno dimostrato la possibilità di sovraregolare l'amigdala e le aree limbiche selezionate, mediante il rtfMRI – neurofeedback, a partire dal richiamo di memorie autobiografiche positive e rivalutazione cognitiva, inducendo di conseguenza un miglioramento del tono dell'umore. Viceversa, anche numerosi studi 'bottom-up' hanno evidenziato una 'upregulation' delle aree limbiche che innescano emozioni positive e una 'downregulation' di quelle associate ad emozioni negative, a seguito di sedute singole o ripetute di neurofeedback. Inoltre, numerose ricerche si sono focalizzate sia sulla regolazione e riduzione dell'asimmetria frontale delle onde alpha dell'emisfero sinistro, e sia sulla riduzione del rapporto theta-beta nella corteccia prefrontale sinistra. Nel primo caso, è stato applicato il rtfMRI-neurofeedback con lo scopo di invertire la predominanza alpha comunemente osservata a sinistra nella depressione, allenando di conseguenza la corteccia prefrontale destra. Il paradigma di Rosenfeld, applicato sui siti F3-F4, con elettrodo in riferimento in Cz, è risultato quello più frequentemente applicato dai diversi ricercatori. Invece, nella seconda condizione, il neurofeedback ha ridotto tale rapporto di onde theta-beta. Le onde beta sono eccitatorie, sono associate ad attività esecutive e motivazionali, entrambe influenzate in maniera negativa dalla depressione. L'attivazione di onde lente, come le theta è associata infatti a riduzione dell'eccitazione. I risultati emersi dalle numerose ricerche analizzate hanno evidenziato la complessità di tali fenomeni, evidenziando quindi sia vantaggi che limiti nell'applicazione del neurofeedback. Risulta quindi essenziale un approccio combinato con la psicoterapia, che sembra migliorare l'esito dei sintomi depressivi e la qualità di vita dei pazienti.
ITA
The aim of this paper is to give a general overview of the Neurofeedback, a cutting edge clinical tool, taking into account the most important discovers in literature. Neurofeedback is a specific form of biofeedback that feeds on information relating to brain activity, allowing its voluntary modulation. It is configured as a real training of the brain, aimed at altering the production of brain waves, both in quantitative and qualitative terms, on the basis of an operative conditioning. The present study focused on the application of this tool in the treatment of major depression and mood regulation, following emotional dysregulation. Several 'top down' studies analysed, have shown the possibility of upregulating the amygdala and selected limbic areas, using rtfMRI - neurofeedback, starting from the recall of positive autobiographical memories and cognitive re-evaluation, consequently inducing an improvement in mood. Conversely, numerous 'bottom-up' studies have also highlighted an 'upregulation' of limbic areas which trigger positive emotions and a 'downregulation' of those associated with negative emotions, following single or repeated neurofeedback sessions. Furthermore, numerous research has focused both on regulating and reducing the frontal asymmetry of left hemisphere alpha waves, and on reducing theta-beta ratio in the left prefrontal cortex. In the first condition rtfMRI-neurofeedback is applied, aiming to reverse the commonly observed alpha predominance on the left in depression, training the right prefrontal cortex accordingly. The Rosenfeld paradigm, applied on the F3-F4 sites, with the reference electrode in Cz, was the one most frequently applied by the various researchers. Instead, in the second condition, the neurofeedback reduced the theta-beta wave ratio. Beta waves are excitatory, associated with executive and motivational activities, both of which are negatively affected by depression. The activation of slow waves, such as theta, is indeed associated with a reduction in excitation. The results of numerous research analysed has highlighted the complexity of these phenomena, highlighting both the advantages and the limitations in the application of neurofeedback tool. Therefore, a combined approach with psychotherapy is essential, which seems to improve the outcome of depressive symptoms and the patients' quality of life.
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