Background and purpose: patients undergoing carotid endarterectomy (CEA) still sustain major adverse cardiovascular events (MACE). The aim of this study is to determine the incidence of these events in our population. Material and Methods: we conducted a retrospective analysis of patients who underwent CEA between 2014 and 2018. We evaluated two groups: group 1 including patients with history of cardiac disease and group 2 including those without history of cardiac disease and without signs of myocardial ischemia. Primary end point is mortality and secondary end points are incidence of MACE, of cardiovascular and cerebrovascular events. Results: 783 patients were eligible for the study. Mean clinical follow-up was 58 ± 22,4 months. Overall mortality was 37,4% in group 1 and 21,8% in group 2 (OR, 2,14; P= 0,000002), whereas cardiovascular mortality was 25,2% in group 1 and 13,1% in group 2 (OR: 2,24; P=0,00001). No significant differences were observed in early outcomes, while they were observed in the long-term: the incidence of MACE was 41,1% in group 1 and 23,7% in group 2 (OR:2,23; P=0,0000003), MI occurred in 10,7% of patients in group 1 and in 7,4% of patients in group 2 (OR:1,504; P=0,05). Stroke rate was 3,7% in group 1 and 1,7% in group 2 (OR: 2,154; P=0,05). At multivariate analysis history of cardiac events (P<0,00001) and age (P<0,00001) are predictors of MACE in the study population. In group 2 diabetes (P=0,04) and age (P=0,01) are predictors of MACE and renal failure is a predictor of mortality (P=0,005). Conclusions: carotid endarterectomy is a safe procedure to prevent further cerebral events. However, systemic atherosclerotic burden exposes patients to a greater risk of adverse cardiovascular events, notwithstanding the history of cardiac disease. Patients with carotid stenosis should be considered at high risk of cardiovascular events and should be treated aggressively in order to minimize negative impact of modifiable factors.

Background e obiettivi: i pazienti che vengono operati di endoarterectomia carotidea (CEA) sono ad alto rischio di major adverse cardiovascular events (MACE). L’obiettivo dello studio è quello di determinare l’esatta incidenza di eventi avversi cardio e cerebrovascolari nei pazienti trattati nel nostro centro. Materiali e metodi: è stata condotta un’analisi retrospettiva dei pazienti sottoposti a intervento di CEA tra il 2014 e il 2018. Sono stati valutati due gruppi di pazienti, il gruppo 1 comprendente i pazienti con nota cardiopatia al momento dell’intervento e il gruppo 2 comprendente i pazienti senza cardiopatia nota e senza segni di ischemia miocardica all’ECG. Sono stati valutati come end point primario la sopravvivenza e come end point secondari l’incidenza di MACE, di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari. Risultati: sono stati selezionati 783 pazienti, con un follow up medio di 58 ± 22,4 mesi. La mortalità complessiva è stata del 37,4% nel gruppo 1 e del 21,8% nel gruppo 2 (OR: 2,14; P= 0,000002), mentre la mortalità per cause cardiovascolari del 25,2% e 13,1% (OR: 2,24; P= 0,00001). Non ci sono state differenze significative negli outcomes a 30 giorni. A lungo termine invece ci sono state differenze significative per i MACE che sono stati 41,1% nel gruppo 1 e 23,7% nel gruppo 2 (OR: 2,23; P=0,0000003), per gli IM che sono stati 10,7% nel gruppo 1 e 7,4% nel gruppo 2 (OR: 1,504; P= 0,05) e per gli ictus che sono stati 3,7% nel gruppo 1 e 1,7% nel gruppo 2 (OR: 2,154; P= 0,05). Dall’analisi multivariata risulta che i principali fattori predittivi di MACE nei pazienti sottoposti a endoarterectomia carotidea siano la cardiopatia al momento dell’intervento (P<0,00001) e l’età (P<0,00001). Nel sottogruppo dei pazienti senza cardiopatia in anamnesi, i fattori predittivi di MACE sono l’età (P=0,01) e il diabete mellito (P=0,04) e quello di mortalità l’insufficienza renale (P=0,005). Conclusioni: la CEA, associata alla terapia farmacologica ottimale, è una metodica efficace nella prevenzione di complicanze ischemiche cerebrali. Il profilo aterosclerotico espone tuttavia i pazienti ad un rischio maggiore di eventi cardiovascolari avversi, indipendentemente dalla storia di cardiopatia. La popolazione dei pazienti con stenosi carotidea dev’essere dunque considerata ad alto rischio di eventi cardiovascolari e dev’essere trattata aggressivamente per ridurre l’impatto negativo dei fattori modificabili.

Prognosi Cardiovascolare dei Pazienti Operati di Endoarterectomia Carotidea

VAIRA, LORENZA
2021/2022

Abstract

Background e obiettivi: i pazienti che vengono operati di endoarterectomia carotidea (CEA) sono ad alto rischio di major adverse cardiovascular events (MACE). L’obiettivo dello studio è quello di determinare l’esatta incidenza di eventi avversi cardio e cerebrovascolari nei pazienti trattati nel nostro centro. Materiali e metodi: è stata condotta un’analisi retrospettiva dei pazienti sottoposti a intervento di CEA tra il 2014 e il 2018. Sono stati valutati due gruppi di pazienti, il gruppo 1 comprendente i pazienti con nota cardiopatia al momento dell’intervento e il gruppo 2 comprendente i pazienti senza cardiopatia nota e senza segni di ischemia miocardica all’ECG. Sono stati valutati come end point primario la sopravvivenza e come end point secondari l’incidenza di MACE, di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari. Risultati: sono stati selezionati 783 pazienti, con un follow up medio di 58 ± 22,4 mesi. La mortalità complessiva è stata del 37,4% nel gruppo 1 e del 21,8% nel gruppo 2 (OR: 2,14; P= 0,000002), mentre la mortalità per cause cardiovascolari del 25,2% e 13,1% (OR: 2,24; P= 0,00001). Non ci sono state differenze significative negli outcomes a 30 giorni. A lungo termine invece ci sono state differenze significative per i MACE che sono stati 41,1% nel gruppo 1 e 23,7% nel gruppo 2 (OR: 2,23; P=0,0000003), per gli IM che sono stati 10,7% nel gruppo 1 e 7,4% nel gruppo 2 (OR: 1,504; P= 0,05) e per gli ictus che sono stati 3,7% nel gruppo 1 e 1,7% nel gruppo 2 (OR: 2,154; P= 0,05). Dall’analisi multivariata risulta che i principali fattori predittivi di MACE nei pazienti sottoposti a endoarterectomia carotidea siano la cardiopatia al momento dell’intervento (P<0,00001) e l’età (P<0,00001). Nel sottogruppo dei pazienti senza cardiopatia in anamnesi, i fattori predittivi di MACE sono l’età (P=0,01) e il diabete mellito (P=0,04) e quello di mortalità l’insufficienza renale (P=0,005). Conclusioni: la CEA, associata alla terapia farmacologica ottimale, è una metodica efficace nella prevenzione di complicanze ischemiche cerebrali. Il profilo aterosclerotico espone tuttavia i pazienti ad un rischio maggiore di eventi cardiovascolari avversi, indipendentemente dalla storia di cardiopatia. La popolazione dei pazienti con stenosi carotidea dev’essere dunque considerata ad alto rischio di eventi cardiovascolari e dev’essere trattata aggressivamente per ridurre l’impatto negativo dei fattori modificabili.
Cardiovascular Fate of Patients After Carotid Endarterectomy
Background and purpose: patients undergoing carotid endarterectomy (CEA) still sustain major adverse cardiovascular events (MACE). The aim of this study is to determine the incidence of these events in our population. Material and Methods: we conducted a retrospective analysis of patients who underwent CEA between 2014 and 2018. We evaluated two groups: group 1 including patients with history of cardiac disease and group 2 including those without history of cardiac disease and without signs of myocardial ischemia. Primary end point is mortality and secondary end points are incidence of MACE, of cardiovascular and cerebrovascular events. Results: 783 patients were eligible for the study. Mean clinical follow-up was 58 ± 22,4 months. Overall mortality was 37,4% in group 1 and 21,8% in group 2 (OR, 2,14; P= 0,000002), whereas cardiovascular mortality was 25,2% in group 1 and 13,1% in group 2 (OR: 2,24; P=0,00001). No significant differences were observed in early outcomes, while they were observed in the long-term: the incidence of MACE was 41,1% in group 1 and 23,7% in group 2 (OR:2,23; P=0,0000003), MI occurred in 10,7% of patients in group 1 and in 7,4% of patients in group 2 (OR:1,504; P=0,05). Stroke rate was 3,7% in group 1 and 1,7% in group 2 (OR: 2,154; P=0,05). At multivariate analysis history of cardiac events (P<0,00001) and age (P<0,00001) are predictors of MACE in the study population. In group 2 diabetes (P=0,04) and age (P=0,01) are predictors of MACE and renal failure is a predictor of mortality (P=0,005). Conclusions: carotid endarterectomy is a safe procedure to prevent further cerebral events. However, systemic atherosclerotic burden exposes patients to a greater risk of adverse cardiovascular events, notwithstanding the history of cardiac disease. Patients with carotid stenosis should be considered at high risk of cardiovascular events and should be treated aggressively in order to minimize negative impact of modifiable factors.
RINALDI, MAURO
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