L'elaborato si concentra sulle possibili applicazioni dell'archeologia sugli studi etnici: viene analizzato il caso dell'etnogenesi gota ed il mantenimento dei un senso identitario nel corso delle fasi migratorie, in particolare in seguito allo stanziamenti in Italia. Oltre agli aspetti archeologici, sono prese in considerazione le tesi degli storici, con un'analisi approfondita della storia degli studi in quest'ambito: la prima sezione si concentra sull'evoluzione degli studi, partendo da un approccio più razziale e biologico, che si trasforma gradualmente, nella seconda metà del secolo scorso, in una visione più culturale, aperta a nuovi contesti di studio, come l'antropologia. In conclusione, emergono due teorie, le quali, nonostante siano contrapposte, godono entrambe di buon credito: si tratta delle ipotesi di Peter Heather, per cui il senso di identità ostrogota si mantiene anche dopo lo stanziamento in Italia, e di Patrick Amory, di opinione opposta. Il secondo capitolo si concentra invece maggiormente sulla storia degli Ostrogoti, con particolare riferimento al periodo di dominazione unna ed alla migrazione dai territori Cernjachov/Sintana de Mures alla penisola italica: si passa poi a trattare la questione del mantenimento di un senso identitario a livello ufficiale, con un'analisi basata sulla politica di Teodorico, la quale oscilla tra la concessione di privilegi alla componente germanica e la necessità di mantenere un equilibrio con l'Impero Romano d'Oriente. Connesso al contesto della regalità è anche il primo ambito archeologico analizzato, quello della moneta ostrogota. L'ultima sezione è rivolta ad un'analisi prettamente archeologica, approfondendo le caratteristiche tipiche delle tre fasi: la cultura di Wielbark, nella Polonia settentrionale; quella di Cernjachov/Sintana de Mures, relativa a territori che vanno dall'Ucraina alla Romania; il regno ostrogoto in Italia. Attraverso la comparazione tra siti e reperti riferibili ai tre periodi, si è cercato di dimostrare la continuità tra le tre fasi: anche se non si può provare l'esistenza reperti ostrogoti, tramite l'integrazione di dati storici ed archeologici, è stata messa in evidenza una continuità che si è in parte mantenuta. ​
Il contributo archeologico alla (ri)definizione dell'identità gota in Italia tra V e VI secolo.
BELLONIO, DENNIS
2019/2020
Abstract
L'elaborato si concentra sulle possibili applicazioni dell'archeologia sugli studi etnici: viene analizzato il caso dell'etnogenesi gota ed il mantenimento dei un senso identitario nel corso delle fasi migratorie, in particolare in seguito allo stanziamenti in Italia. Oltre agli aspetti archeologici, sono prese in considerazione le tesi degli storici, con un'analisi approfondita della storia degli studi in quest'ambito: la prima sezione si concentra sull'evoluzione degli studi, partendo da un approccio più razziale e biologico, che si trasforma gradualmente, nella seconda metà del secolo scorso, in una visione più culturale, aperta a nuovi contesti di studio, come l'antropologia. In conclusione, emergono due teorie, le quali, nonostante siano contrapposte, godono entrambe di buon credito: si tratta delle ipotesi di Peter Heather, per cui il senso di identità ostrogota si mantiene anche dopo lo stanziamento in Italia, e di Patrick Amory, di opinione opposta. Il secondo capitolo si concentra invece maggiormente sulla storia degli Ostrogoti, con particolare riferimento al periodo di dominazione unna ed alla migrazione dai territori Cernjachov/Sintana de Mures alla penisola italica: si passa poi a trattare la questione del mantenimento di un senso identitario a livello ufficiale, con un'analisi basata sulla politica di Teodorico, la quale oscilla tra la concessione di privilegi alla componente germanica e la necessità di mantenere un equilibrio con l'Impero Romano d'Oriente. Connesso al contesto della regalità è anche il primo ambito archeologico analizzato, quello della moneta ostrogota. L'ultima sezione è rivolta ad un'analisi prettamente archeologica, approfondendo le caratteristiche tipiche delle tre fasi: la cultura di Wielbark, nella Polonia settentrionale; quella di Cernjachov/Sintana de Mures, relativa a territori che vanno dall'Ucraina alla Romania; il regno ostrogoto in Italia. Attraverso la comparazione tra siti e reperti riferibili ai tre periodi, si è cercato di dimostrare la continuità tra le tre fasi: anche se non si può provare l'esistenza reperti ostrogoti, tramite l'integrazione di dati storici ed archeologici, è stata messa in evidenza una continuità che si è in parte mantenuta. File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
796884_tesidilaureadennisbellonio.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
4.13 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.13 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/154593