BACKGROUND Acute non-traumatic chest pain is a frequent cause of Emergency Department (ED) visits (5-10%). It represents a significant clinical challenge for physicians, considering the wide range of possible differential diagnoses and the potential presentation of life-threatening conditions with this symptom. OBJECTIVES The aim of this study is to provide a description of the characteristics of the population presenting to the ED with acute non-traumatic chest pain, with a focus on clinical presentation, management, outcomes, and gender differences in this population. METHODS In this prospective, single-center study, 3,878 consecutive patients presenting to the ED for chest pain were enrolled. Data were extracted from digital medical records and entered into a dedicated database. A 30-day telephone follow-up was conducted to investigate cardiac events and mortality. RESULTS The analyzed cohort had a median age of 59 years, with a slight male predominance (54%). Women were on average older, with a significant age difference starting from 50 years. Among patients diagnosed with acute coronary syndromes (ACS), the age difference was more pronounced, with women having a median age of 74 years compared to 67 years for men. Most patients arrived at the ED by private means, with only 7% arriving by ambulance. The most frequently assigned triage code was green (38.6%). Women were less likely to receive high-priority codes compared to men. The median time between the onset of pain and arrival at the ED was 12 hours, with a longer delay in women (15 hours vs. 12 hours in men). The pain was most frequently located in the anterior chest (70.7%), with a higher prevalence of epigastric and posterior locations in women. The most common associated symptoms were dyspnea (26.5%) and nausea/vomiting (12.8%), both more frequent in women. Approximately 42.5% of patients required a second troponin determination. Second-level imaging tests, such as coronary CT and myocardial scintigraphy, showed no significant differences in ischemia positivity rates between sexes. Cardiac conditions were the most frequent diagnoses (29.2%), with ACS (9.7%) significantly more common in men. Women, on the other hand, showed a higher prevalence of myopericarditis (6.5%). Gastrointestinal and psychiatric diagnoses were more frequent in women. The median length of stay in the ED was 370.5 minutes, with no significant differences between men and women. The hospitalization rate was 23.2%, higher in men (26.3% vs. 19.4% in women). The 30-day mortality rate was 0.5%, with no significant differences between sexes. CONCLUSIONS The majority of patients presenting to the ED for acute non-traumatic chest pain were discharged with a diagnosis of a benign condition; just over 1/5 of patients required hospitalization. Among the conditions typically considered life-threatening, ACS was the most frequent, with a higher incidence in men. The tendency for women to have a less typical presentation was confirmed. Pulmonary embolism and aortic syndromes were overall rare in patients with chest pain and hemodynamic stability. The 30-day mortality rate was very low, regardless of gender. The limited management differences between sexes did not impact ED stay length or mortality.
BACKGROUND Il dolore toracico acuto non traumatico è una frequente causa di accesso in Pronto Soccorso (5-10%). Esso rappresenta un’importante sfida clinica per i medici, considerando il grande ventaglio di diagnosi differenziali possibili e la possibile presentazione di patologie potenzialmente letali con tale sintomo. OBIETTIVI L’intento di questo studio è fornire una descrizione delle caratteristiche della popolazione che accede in DEA per dolore toracico acuto non traumatico, con particolare attenzione a presentazione clinica, gestione, outcome e differenze di genere in questa popolazione. METODI In questo studio, prospettico e monocentrico, sono stati arruolati 3.878 pazienti consecutivi presentati in DEA per dolore toracico. I dati sono stati estratti dalle cartelle cliniche digitalizzate ed inseriti in un apposito database. È stato effettuato un follow-up telefonico a 30 giorni per indagare eventi cardiaci e mortalità. RISULTATI La coorte analizzata presenta un'età mediana di 59 anni, con una leggera prevalenza di soggetti di sesso maschile (54%). Le donne sono mediamente più anziane, con una differenza significativa a partire dai 50 anni. Tra i pazienti con diagnosi di sindromi coronariche acute (ACS), la differenza di età è più marcata, con le donne che mostrano un'età mediana di 74 anni contro i 67 anni degli uomini. La maggior parte dei pazienti si è presentata in pronto soccorso con mezzi propri, solo il 7% tramite ambulanza. Il codice triage più frequentemente assegnato è stato il verde (38,6%). Le donne hanno ricevuto meno frequentemente codici ad alta priorità rispetto agli uomini. Il tempo mediano tra l'insorgenza del dolore e l'arrivo in DEA è stato di 12 ore, con una latenza maggiore nelle donne (15 ore vs 12 ore negli uomini). Il dolore era più frequentemente localizzato nella parte anteriore del torace (70,7%), con una maggiore prevalenza di localizzazioni epigastriche e posteriori nelle donne. I sintomi associati più comuni sono stati dispnea (26,5%) e nausea/vomito (12,8%), entrambi più frequenti nelle donne. Circa il 42,5% dei pazienti ha necessitato di una seconda determinazione di troponina. Gli esami strumentali di II livello, come la coro-TC e la scintigrafia miocardica, hanno mostrato tassi di positività per ischemia non significativamente differenti tra i sessi. Le patologie cardiologiche sono state le più frequenti (29,2%), con le ACS (9,7%) significativamente più comuni negli uomini. Le donne, invece, hanno mostrato una prevalenza maggiore di miopericarditi (6,5%). Le diagnosi gastrointestinali e psichiatriche sono risultate più frequenti nelle donne. Il tempo mediano di permanenza in DEA è stato di 370,5 minuti, senza differenze significative tra uomini e donne. Il tasso di ospedalizzazione è stato del 23,2%, maggiore negli uomini (26,3% vs 19,4% nelle donne). La mortalità a 30 giorni è risultata dello 0,5%, senza differenze significative tra i sessi. CONCLUSIONI La maggior parte dei pazienti afferenti in DEA per dolore toracico acuto non traumatico è stato dimesso con la diagnosi di una patologia benigna; poco più di 1/5 dei pazienti ha necessitato di ospedalizzazione. Tra le patologie considerate tipicamente pericolose per la vita, l’ACS è la più frequente, con incidenza maggiore negli uomini. È stata confermata la tendenza delle donne ad avere una presentazione meno tipica. La TEP e le AAS sono condizioni complessivamente rare nel paziente con dolore toracico e stabilità emodinamica. La mortalità a 30 giorni è risultata essere molto bassa, indipendentemente dal genere. Le scarse differenze gestionali tra i sessi non hanno impattato su permanenza in DEA e mortalità.
Variabili cliniche, gestionali e di outcome in pazienti consecutivi con dolore toracico: studio prospettico monocentrico nel dipartimento di emergenza
MURRU, FEDERICO
2023/2024
Abstract
BACKGROUND Il dolore toracico acuto non traumatico è una frequente causa di accesso in Pronto Soccorso (5-10%). Esso rappresenta un’importante sfida clinica per i medici, considerando il grande ventaglio di diagnosi differenziali possibili e la possibile presentazione di patologie potenzialmente letali con tale sintomo. OBIETTIVI L’intento di questo studio è fornire una descrizione delle caratteristiche della popolazione che accede in DEA per dolore toracico acuto non traumatico, con particolare attenzione a presentazione clinica, gestione, outcome e differenze di genere in questa popolazione. METODI In questo studio, prospettico e monocentrico, sono stati arruolati 3.878 pazienti consecutivi presentati in DEA per dolore toracico. I dati sono stati estratti dalle cartelle cliniche digitalizzate ed inseriti in un apposito database. È stato effettuato un follow-up telefonico a 30 giorni per indagare eventi cardiaci e mortalità. RISULTATI La coorte analizzata presenta un'età mediana di 59 anni, con una leggera prevalenza di soggetti di sesso maschile (54%). Le donne sono mediamente più anziane, con una differenza significativa a partire dai 50 anni. Tra i pazienti con diagnosi di sindromi coronariche acute (ACS), la differenza di età è più marcata, con le donne che mostrano un'età mediana di 74 anni contro i 67 anni degli uomini. La maggior parte dei pazienti si è presentata in pronto soccorso con mezzi propri, solo il 7% tramite ambulanza. Il codice triage più frequentemente assegnato è stato il verde (38,6%). Le donne hanno ricevuto meno frequentemente codici ad alta priorità rispetto agli uomini. Il tempo mediano tra l'insorgenza del dolore e l'arrivo in DEA è stato di 12 ore, con una latenza maggiore nelle donne (15 ore vs 12 ore negli uomini). Il dolore era più frequentemente localizzato nella parte anteriore del torace (70,7%), con una maggiore prevalenza di localizzazioni epigastriche e posteriori nelle donne. I sintomi associati più comuni sono stati dispnea (26,5%) e nausea/vomito (12,8%), entrambi più frequenti nelle donne. Circa il 42,5% dei pazienti ha necessitato di una seconda determinazione di troponina. Gli esami strumentali di II livello, come la coro-TC e la scintigrafia miocardica, hanno mostrato tassi di positività per ischemia non significativamente differenti tra i sessi. Le patologie cardiologiche sono state le più frequenti (29,2%), con le ACS (9,7%) significativamente più comuni negli uomini. Le donne, invece, hanno mostrato una prevalenza maggiore di miopericarditi (6,5%). Le diagnosi gastrointestinali e psichiatriche sono risultate più frequenti nelle donne. Il tempo mediano di permanenza in DEA è stato di 370,5 minuti, senza differenze significative tra uomini e donne. Il tasso di ospedalizzazione è stato del 23,2%, maggiore negli uomini (26,3% vs 19,4% nelle donne). La mortalità a 30 giorni è risultata dello 0,5%, senza differenze significative tra i sessi. CONCLUSIONI La maggior parte dei pazienti afferenti in DEA per dolore toracico acuto non traumatico è stato dimesso con la diagnosi di una patologia benigna; poco più di 1/5 dei pazienti ha necessitato di ospedalizzazione. Tra le patologie considerate tipicamente pericolose per la vita, l’ACS è la più frequente, con incidenza maggiore negli uomini. È stata confermata la tendenza delle donne ad avere una presentazione meno tipica. La TEP e le AAS sono condizioni complessivamente rare nel paziente con dolore toracico e stabilità emodinamica. La mortalità a 30 giorni è risultata essere molto bassa, indipendentemente dal genere. Le scarse differenze gestionali tra i sessi non hanno impattato su permanenza in DEA e mortalità.File | Dimensione | Formato | |
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