Nel corso della sua millenaria storia, la Cina non ha mai percepito il concetto di proprietà intellettuale allo stesso modo dei paesi occidentali: a differenza dei paesi europei o anglofoni, infatti, sin dall’età imperiale ha posto grande enfasi sulle citazioni prese in prestito dal suo ricchissimo patrimonio di testi classici, senza porsi il problema del plagio o della violazione di proprietà intellettuale. Un mutamento di tale percezione inizia con il primo incontro-scontro con le civiltà occidentali ma viene tradotto in una protezione formale e centralizzata soltanto nel 1978, durante il periodo di “riforma e apertura” perseguito da Deng Xiaoping. La Cina ha quindi portato avanti numerose riforme in materia di protezione di diritto industriale sempre più efficienti, con l’obiettivo di trasformare la percezione universale della Cina da “paese imitatore” a “paese innovatore”. In questo contesto, negli anni duemila, si assiste all’emergere dello Shanzhai, un fenomeno unico che consiste nell’imitazione di un prodotto occidentale modificandolo con caratteristiche che rispondano alle esigenze del mondo cinese. L’obiettivo di tale tesi è indagare su una parte meno esaminata in materia di protezione della proprietà intellettuale, il fenomeno dello Shanzhai, ricercando le cause che hanno portato al suo sviluppo e le conseguenze che ha avuto e continua ad avere in contesto cinese ed internazionale. Il presente lavoro è suddiviso in tre capitoli: nel primo capitolo si tenta di dare una risposta al perché di questa lacuna del diritto imperiale in materia di proprietà intellettuale ripercorrendo la storia cinese, dall’impero alla repubblica, e sottolineando i fattori storici, ideologici e culturali che hanno influito in tale mancanza. Nel secondo capitolo vengono illustrate le varie leggi emanate e riviste sulla protezione della proprietà intellettuale. Il terzo ed ultimo capitolo entra nello specifico nel caso dello Shanzhai, ricercando le radici ideologiche di tale fenomeno e mostrando come possa essere considerato come un’arma a doppio taglio: esso consente non solo alle imprese di diminuire i costi di produzione e iniziare i loro affari rapidamente, ma vi è anche il rischio che alcune imprese vengano etichettate come “copia” causando il fallimento delle stesse.
Il diritto di proprietà intellettuale in Cina e il fenomeno dello Shanzhai: tra contraffazione e innovazione
VASSALLO, MARTINA
2019/2020
Abstract
Nel corso della sua millenaria storia, la Cina non ha mai percepito il concetto di proprietà intellettuale allo stesso modo dei paesi occidentali: a differenza dei paesi europei o anglofoni, infatti, sin dall’età imperiale ha posto grande enfasi sulle citazioni prese in prestito dal suo ricchissimo patrimonio di testi classici, senza porsi il problema del plagio o della violazione di proprietà intellettuale. Un mutamento di tale percezione inizia con il primo incontro-scontro con le civiltà occidentali ma viene tradotto in una protezione formale e centralizzata soltanto nel 1978, durante il periodo di “riforma e apertura” perseguito da Deng Xiaoping. La Cina ha quindi portato avanti numerose riforme in materia di protezione di diritto industriale sempre più efficienti, con l’obiettivo di trasformare la percezione universale della Cina da “paese imitatore” a “paese innovatore”. In questo contesto, negli anni duemila, si assiste all’emergere dello Shanzhai, un fenomeno unico che consiste nell’imitazione di un prodotto occidentale modificandolo con caratteristiche che rispondano alle esigenze del mondo cinese. L’obiettivo di tale tesi è indagare su una parte meno esaminata in materia di protezione della proprietà intellettuale, il fenomeno dello Shanzhai, ricercando le cause che hanno portato al suo sviluppo e le conseguenze che ha avuto e continua ad avere in contesto cinese ed internazionale. Il presente lavoro è suddiviso in tre capitoli: nel primo capitolo si tenta di dare una risposta al perché di questa lacuna del diritto imperiale in materia di proprietà intellettuale ripercorrendo la storia cinese, dall’impero alla repubblica, e sottolineando i fattori storici, ideologici e culturali che hanno influito in tale mancanza. Nel secondo capitolo vengono illustrate le varie leggi emanate e riviste sulla protezione della proprietà intellettuale. Il terzo ed ultimo capitolo entra nello specifico nel caso dello Shanzhai, ricercando le radici ideologiche di tale fenomeno e mostrando come possa essere considerato come un’arma a doppio taglio: esso consente non solo alle imprese di diminuire i costi di produzione e iniziare i loro affari rapidamente, ma vi è anche il rischio che alcune imprese vengano etichettate come “copia” causando il fallimento delle stesse. File | Dimensione | Formato | |
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