Il trust può essere definito come un rapporto giuridico di carattere fiduciario con cui un disponente denominato settlor, trasferisce la proprietà, per atto mortis causa o inter vivos, di taluni beni o diritti ad un soggetto denominato trustee il quale deve amministrarli nell’interesse di uno o più beneficiari oppure per il perseguimento di uno scopo prestabilito. Il trust è uno dei più importanti istituti del sistema giuridico inglese e il suo utilizzo è sempre più diffuso per la risoluzione di problematiche che spaziano dalla tutela di patrimoni al passaggio generazionale di beni e aziende familiari fino ad arrivare all’assistenza di soggetti deboli. Avendo origini anglosassoni, dunque, il trust è estremamente diffuso nei Paesi con sistemi di Common Law e per lungo tempo è stata una tematica sconosciuta nei Paesi caratterizzati da sistemi di Ciwil Law. In Italia, l’istituto ha trovato legittimazione giuridica a seguito dell’adesione del nostro Paese alla Convenzione dell’Aja del 1 luglio 1985, resa esecutiva ed in vigore dal 1° gennaio 1992. Dopo la Legge n. 364/1989 il legislatore italiano non è intervenuto in materia di trust per molto tempo. L’attesa si è conclusa con l’emanazione della Legge n. 296 del 2006 (c.d. Finanziaria 2007) e con la Legge n. 286 del 2006 (con cui è stato convertito il D.L. n. 262 del 2006). Con la prima novità è stato riconosciuto al trust la soggettività passiva, nominandolo tra i soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società, nonostante tutt’oggi manchi una disciplina in ambito civile. La seconda novità ha introdotto l’imposta sulle successioni e donazioni con l’applicazione anche alla costituzione dei vincoli di destinazione. Nel corso del presente lavoro verrà delineato il profilo multiforme del trust e la sua illimitata applicazione nel contesto dell’economia aziendale. A tale scopo il primo capitolo tratterà le origini storiche e gli aspetti caratterizzanti il trust. L’indagine sarà rivolta all’analisi del trust sia sotto il profilo strutturale, con riferimento ai rapporti giuridici che legano i soggetti coinvolti. Nel secondo capitolo si procederà con l’indagine relativa all’applicazione del trust nel contesto dell’economia aziendale. Essenziale qui il riferimento alle “family firms”. Infine, nel terzo capitolo, verrà analizzata l’importanza del processo generazionale in Italia, evidenziando il possibile utilizzo del trust come strumento versatile e innovativo.
IL TRUST uno strumento per il passaggio generazionale
REYES, FEDERICA ANGELA
2020/2021
Abstract
Il trust può essere definito come un rapporto giuridico di carattere fiduciario con cui un disponente denominato settlor, trasferisce la proprietà, per atto mortis causa o inter vivos, di taluni beni o diritti ad un soggetto denominato trustee il quale deve amministrarli nell’interesse di uno o più beneficiari oppure per il perseguimento di uno scopo prestabilito. Il trust è uno dei più importanti istituti del sistema giuridico inglese e il suo utilizzo è sempre più diffuso per la risoluzione di problematiche che spaziano dalla tutela di patrimoni al passaggio generazionale di beni e aziende familiari fino ad arrivare all’assistenza di soggetti deboli. Avendo origini anglosassoni, dunque, il trust è estremamente diffuso nei Paesi con sistemi di Common Law e per lungo tempo è stata una tematica sconosciuta nei Paesi caratterizzati da sistemi di Ciwil Law. In Italia, l’istituto ha trovato legittimazione giuridica a seguito dell’adesione del nostro Paese alla Convenzione dell’Aja del 1 luglio 1985, resa esecutiva ed in vigore dal 1° gennaio 1992. Dopo la Legge n. 364/1989 il legislatore italiano non è intervenuto in materia di trust per molto tempo. L’attesa si è conclusa con l’emanazione della Legge n. 296 del 2006 (c.d. Finanziaria 2007) e con la Legge n. 286 del 2006 (con cui è stato convertito il D.L. n. 262 del 2006). Con la prima novità è stato riconosciuto al trust la soggettività passiva, nominandolo tra i soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società, nonostante tutt’oggi manchi una disciplina in ambito civile. La seconda novità ha introdotto l’imposta sulle successioni e donazioni con l’applicazione anche alla costituzione dei vincoli di destinazione. Nel corso del presente lavoro verrà delineato il profilo multiforme del trust e la sua illimitata applicazione nel contesto dell’economia aziendale. A tale scopo il primo capitolo tratterà le origini storiche e gli aspetti caratterizzanti il trust. L’indagine sarà rivolta all’analisi del trust sia sotto il profilo strutturale, con riferimento ai rapporti giuridici che legano i soggetti coinvolti. Nel secondo capitolo si procederà con l’indagine relativa all’applicazione del trust nel contesto dell’economia aziendale. Essenziale qui il riferimento alle “family firms”. Infine, nel terzo capitolo, verrà analizzata l’importanza del processo generazionale in Italia, evidenziando il possibile utilizzo del trust come strumento versatile e innovativo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/154274