Parkinson's disease (PD) is a neurodegenerative disorder characterized by motor and non-motor symptoms. Among non-motor symptoms, neuropsychiatric and cognitive disorders are frequent in patients with PD and can have an important impact on patients' and caregivers' quality of life. Affective disorders, such as depression, anxiety and apathy, are often associated and may occur in the prodromic stage of PD or during its course. Cognitive decline can also be present from the earliest stages of the disease and different levels of severity can be observed. Specifically, the distinction between mild cognitive impairment (MCI) and dementia is possible; the latter is more frequent in the more advanced stages of PD. Affective and cognitive disorders are often associated, share the degeneration of similar neural circuits, in particular at the frontal-striatal level, and both can have an early onset. The literature shows the dual direction of the relationship between affective disorders and cognitive alterations: on the one hand, affective disorders can affect cognitive performance mainly for the sharing of the same neural circuits; on the other hand, cognitive alterations can have an impact on the genesis or worsening of affective disorders due to the psychological reaction that may arise from the PD progression and the development of progressive cognitive disorders. Given the impact of these disorders on the patients' quality of life, it is important to make an early diagnosis and develop an appropriate therapeutic approach, pharmacological and non-pharmacological. The complexity of PD and its motor and non-motor symptoms therefore requires a multidisciplinary approach, involving different health professionals, to improve the functional state, prevent disability, avoid hospitalization and institutionalization, and promote the quality of life of the patients and caregivers.
La Malattia di Parkinson (MP) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dalla presenza di sintomi motori e non motori. Tra i sintomi non motori, i disturbi neuropsichiatrici e il decadimento cognitivo sono frequenti nei pazienti con MP e possono avere un importante impatto sulla qualità della vita e sul benessere del paziente e del caregiver. I disturbi affettivi, quali i disturbi depressivi, i disturbi d'ansia e l'apatia, sono spesso presenti in comorbilità tra di loro e possono comparire fin dalla fase prodromica della MP o durante il suo decorso. Anche il decadimento cognitivo può essere presente fin dalle prime fasi della malattia e si possono osservare differenti livelli di gravità. Nello specifico è possibile la distinzione tra disturbo cognitivo lieve (MCI) e demenza, maggiormente frequente nelle fasi più avanzate di MP. I disturbi affettivi e i disturbi della sfera cognitiva sono spesso presenti in forma associata, condividono la degenerazione di circuiti neurali simili, in particolare a livello fronto-striatale, ed entrambi possono avere un esordio precoce. Gli studi presenti in letteratura mostrano la duplice direzione della relazione tra i disturbi affettivi e i disturbi della sfera cognitiva: da un lato, i disturbi affettivi possono influire sulle prestazioni cognitive principalmente per la condivisione dei medesimi circuiti neurali; dall'altro lato, le alterazioni cognitive possono avere un impatto sulla genesi o sul peggioramento dei disturbi affettivi date le reazioni psicologiche che si possono sviluppare a seguito dell'evoluzione della MP e dello sviluppo di progressivi disturbi cognitivi. Dato l'impatto di tali disturbi sulla qualità di vita del paziente, risulta fondamentale formulare una diagnosi precoce e sviluppare piani terapeutici, farmacologici e non farmacologici, adeguati. La complessità della MP e dei suoi sintomi motori e non motori richiede dunque un approccio assistenziale di tipo multidisciplinare, che vede coinvolte numerose figure professionali a livello sia sanitario che sociale, con l'obiettivo di migliorare lo stato funzionale, prevenire la disabilità, evitare l'ospedalizzazione e l'istituzionalizzazione e promuovere la qualità della vita del paziente e del caregiver.
Disturbi dell'affettività e della sfera cognitiva nella Malattia di Parkinson
TIBERI, IRENE
2019/2020
Abstract
La Malattia di Parkinson (MP) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dalla presenza di sintomi motori e non motori. Tra i sintomi non motori, i disturbi neuropsichiatrici e il decadimento cognitivo sono frequenti nei pazienti con MP e possono avere un importante impatto sulla qualità della vita e sul benessere del paziente e del caregiver. I disturbi affettivi, quali i disturbi depressivi, i disturbi d'ansia e l'apatia, sono spesso presenti in comorbilità tra di loro e possono comparire fin dalla fase prodromica della MP o durante il suo decorso. Anche il decadimento cognitivo può essere presente fin dalle prime fasi della malattia e si possono osservare differenti livelli di gravità. Nello specifico è possibile la distinzione tra disturbo cognitivo lieve (MCI) e demenza, maggiormente frequente nelle fasi più avanzate di MP. I disturbi affettivi e i disturbi della sfera cognitiva sono spesso presenti in forma associata, condividono la degenerazione di circuiti neurali simili, in particolare a livello fronto-striatale, ed entrambi possono avere un esordio precoce. Gli studi presenti in letteratura mostrano la duplice direzione della relazione tra i disturbi affettivi e i disturbi della sfera cognitiva: da un lato, i disturbi affettivi possono influire sulle prestazioni cognitive principalmente per la condivisione dei medesimi circuiti neurali; dall'altro lato, le alterazioni cognitive possono avere un impatto sulla genesi o sul peggioramento dei disturbi affettivi date le reazioni psicologiche che si possono sviluppare a seguito dell'evoluzione della MP e dello sviluppo di progressivi disturbi cognitivi. Dato l'impatto di tali disturbi sulla qualità di vita del paziente, risulta fondamentale formulare una diagnosi precoce e sviluppare piani terapeutici, farmacologici e non farmacologici, adeguati. La complessità della MP e dei suoi sintomi motori e non motori richiede dunque un approccio assistenziale di tipo multidisciplinare, che vede coinvolte numerose figure professionali a livello sia sanitario che sociale, con l'obiettivo di migliorare lo stato funzionale, prevenire la disabilità, evitare l'ospedalizzazione e l'istituzionalizzazione e promuovere la qualità della vita del paziente e del caregiver.File | Dimensione | Formato | |
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