La tesi mostra come il fascismo si sia servito dell'organizzazione dei Mondiali di calcio del 1934 per accrescere il consenso. L'operazione politica del regime fascista è stata possibile grazie al grande lavoro di propaganda. La cultura sportiva fascista ha ereditato molti fondamenti da quella dell'antica Grecia e dalla concezione di sport-spettacolo nella Roma imperiale. Mussolini, magnificato dai media dell'epoca, mostrava un'immagine di sè come primo sportivo d'Italia in modo da essere d'esempio per realizzare la rivoluzione antropologica progettata, attraverso lo sport. Propaganda ed educazione due capisaldi del progetto politico e sportivo del fascismo. L'attenzione poi si sposterà in modo più specifico sui Mondiali del 1934, analizzando la strategia di comunicazione del regime fascista in quella manifestazione e i risultati ottenuti. Si analizzerà anche la notiziabilità del calcio, il potere comunicativo e i simboli dello sport più amato dagli italiani. In ultima battuta si considererà l'impatto che il caso fascista dei Mondiali del 1934 ha avuto sul dibattito politico attuale e soprattutto sulla propaganda politica, fondata sullo sport, con esempi relativi alla ripresa dello sport dopo l'emergenza Coronavirus e al caso George Floyd.
I Mondiali del 1934: calcio e propaganda fascista
VILLANO, ALESSANDRO
2018/2019
Abstract
La tesi mostra come il fascismo si sia servito dell'organizzazione dei Mondiali di calcio del 1934 per accrescere il consenso. L'operazione politica del regime fascista è stata possibile grazie al grande lavoro di propaganda. La cultura sportiva fascista ha ereditato molti fondamenti da quella dell'antica Grecia e dalla concezione di sport-spettacolo nella Roma imperiale. Mussolini, magnificato dai media dell'epoca, mostrava un'immagine di sè come primo sportivo d'Italia in modo da essere d'esempio per realizzare la rivoluzione antropologica progettata, attraverso lo sport. Propaganda ed educazione due capisaldi del progetto politico e sportivo del fascismo. L'attenzione poi si sposterà in modo più specifico sui Mondiali del 1934, analizzando la strategia di comunicazione del regime fascista in quella manifestazione e i risultati ottenuti. Si analizzerà anche la notiziabilità del calcio, il potere comunicativo e i simboli dello sport più amato dagli italiani. In ultima battuta si considererà l'impatto che il caso fascista dei Mondiali del 1934 ha avuto sul dibattito politico attuale e soprattutto sulla propaganda politica, fondata sullo sport, con esempi relativi alla ripresa dello sport dopo l'emergenza Coronavirus e al caso George Floyd.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/154015