The thesis talks about the ’ndrangheta’s jargon and it develop the fundamental themes in five different chapters. The first chapter will provide a general presentation of the ’ndrangheta’s slang: the Berruto, Marcato and Sanga’ studies help to explain what a jargon is, how and why this linguistic variety is born and who uses it and in what social contexts. The last paragraph of this chapter will focus on the analysis of the language used in a criminal contest, introducing the ’ndrangheta’s slang. The second chapter talks about the Calabrian criminal organization and it is focuses on different aspects: the legend of the birth of the Italian mafias, the terrible events that have marked the History of the 'Ndrangheta; the structure of the criminal organization (affiliates, its rules and rituals); and then there is the presentation of the geographical area, where the ’ndrangheta was born and now it rules. The magistrate Gratteri, the linguists Trumper and Maddalon and the professor mafia’s expert Ciconte wrote some books and articles essential for studying the ’ndrangheta. It’s essential to know the local dialect to understand the creation of ’ndrangheta’s slang. The third chapter will offer an overview of Calabrian linguistic varieties: first of all, there is an analysis about the Italian dialects, then a focus on the province of Reggio Calabria’s dialect, starting point of the ’ndrangheta’s jargon. The fourth chapter shows the ’ndrangheta’s jargon: the focus will be on the phenomena that gave life to the mafia lexicon, looking for examples among the words collected in the appendix placed at the end of the work. These words come from linguists and experts’ studies about the envelopment and changes of the mafia’s language. Male Lingue (Trumper, Maddalon, Gratteri and Nicaso 2014) will be a fundamental document to understanding the processes that have allowed the creation of a jargon of the ’ndrangheta and its growth. The last chapter talks about new communication used in the modern age by the Calabrian mafia. The ’ndrangheta’s jargon uses new forms (symbols, tattoos, emojis, etc ...) and it develops in different contests (music, social networks, etc ...) to increase its followers. The music shows some mafia’s songs and through the journalist Francesca Viscone’s analysis it’s possible understanding the meaning of the text’s messages. Then, the chapter focuses on the tattoos imprinted on the bodies of many criminals (the criminologist Cesare Lombroso and the doctor of the Favignana prison Emanuele Mirabella study this tradition some years ago). At the last, the chapter deals with the modernization of the ’ndrangheta’s communication: the new online messaging channels (WhatsApp, Telegram, etc ...) and the spread of mafia’s ideology through the most famous websites or social networks (Facebook, Instagram, You Tube, etc ...).
La tesi affronterà il discorso riguardo al gergo della ‘ndrangheta e ne svilupperà i temi fondamentali in cinque differenti capitoli. Il primo capitolo, dunque, fornirà una presentazione generale del gergo: in particolare, facendo riferimento agli studi di Berruto, Marcato e Sanga, si cercherà di spiegare cosa sia un gergo e i suoi processi di formazione, perché nasca tale varietà linguistica e, infine, chi ne faccia uso e in quali contesti sociali. L’ultimo paragrafo di tale capitolo si concentrerà sull’analisi della lingua utilizzata in ambiente malavitoso, introducendo a grandi linee il discorso riguardo al gergo della ’ndrangheta. Il secondo capitolo, invece, tratterà dell’organizzazione criminale calabrese e si concentrerà su diversi aspetti: il racconto della nascita delle mafie italiane trasmesso come una leggenda e le terribili vicende che hanno segnato la vera storia della ’ndrangheta; la struttura dell’organizzazione criminale con i suoi affiliati, le sue regole e i rituali; e, infine, la presentazione dell’area geografica in cui è nata l’Onorata società e dove ancora oggi si trova il suo centro di comando, utile per comprendere la base linguistica del gergo ’ndranghetista. In tal caso, i testi e le testimonianze di grandi personalità, come il dottor Gratteri o i linguisti che hanno lavorato sulla questione come Trumper e Maddalon e il professore esperto di mafia Ciconte, saranno fondamentali per studiare la ’ndrangheta in profondità. Come già accennato, è fondamentale conoscere il dialetto locale, in quanto punto di partenza per la creazione del gergo della malavita calabrese. Il terzo capitolo, perciò, offrirà un inquadramento delle varietà calabresi nel contesto dei dialetti italiani con un approfondimento relativo al l dialetto della provincia di Reggio Calabria, culla della ’ndrangheta e delle sue tradizioni. Il quarto capitolo tratterà del gergo della ’ndrangheta: dopo aver posto le basi per comprenderne la nascita, la formazione e l’utilizzo, sarà possibile svolgere un’analisi più consapevole e dettagliata. Si porrà l’attenzione sui fenomeni che hanno dato vita al lessico mafioso, ricercando esempi tra i vocaboli raccolti nell’appendice posta a termine del lavoro. L’insieme dei termini presenti deriva da studi di anni differenti, durante i quali molti studiosi, linguisti ed esperti di mafie e di criminalità hanno cercato di scoprire quante più informazioni possibili riguardo al fenomeno ’ndranghetista. Inoltre, per la comprensione dei processi che hanno permesso di creare un gergo della ’ndrangheta saranno fondamentali gli studi svolti da Trumper, Maddalon, Gratteri e Nicaso riguardo ai codici scritti ritrovati e riportati, successivamente in Male Lingue. Infine, l’ultimo capitolo mostrerà nuove forme di comunicazione utilizzate negli ultimi anni dalla mafia calabrese. Il gergo della ’ndrangheta si è evoluto, ha assunto forme nuove (simboli, tatuaggi, emoji, ecc…) e si è diffuso in ambienti diversi (musica, social network, ecc…), aumentando così i seguaci dell’Onorata società e i guadagni della società stessa. Il primo elemento preso in esame sarà la musica, attraverso l’analisi della giornalista Francesca Viscone che studia le canzoni della malavita tornate in auge negli ultimi decenni. Successivamente si parlerà di tatuaggi, i quali hanno segnato i corpi di molti delinquenti nei vari secoli, come si legge nelle testimonianze del criminologo Cesare Lombroso e del medico del carcere di Favignana Emanuele Mirabella. Infine, il capitolo tratterà della modernizzazione della ’ndrangheta e del conseguente utilizzo dei nuovi canali di messaggistica online (WhatsApp, Telegram, ecc…) e della divulgazione dell’ideologia mafiosa attraverso i più famosi siti web o social network, quali Facebook, Instragram o You Tube.
'ndrangheta. La comunicazione dalle origini all'era moderna.
PANETTA, ALICE
2019/2020
Abstract
La tesi affronterà il discorso riguardo al gergo della ‘ndrangheta e ne svilupperà i temi fondamentali in cinque differenti capitoli. Il primo capitolo, dunque, fornirà una presentazione generale del gergo: in particolare, facendo riferimento agli studi di Berruto, Marcato e Sanga, si cercherà di spiegare cosa sia un gergo e i suoi processi di formazione, perché nasca tale varietà linguistica e, infine, chi ne faccia uso e in quali contesti sociali. L’ultimo paragrafo di tale capitolo si concentrerà sull’analisi della lingua utilizzata in ambiente malavitoso, introducendo a grandi linee il discorso riguardo al gergo della ’ndrangheta. Il secondo capitolo, invece, tratterà dell’organizzazione criminale calabrese e si concentrerà su diversi aspetti: il racconto della nascita delle mafie italiane trasmesso come una leggenda e le terribili vicende che hanno segnato la vera storia della ’ndrangheta; la struttura dell’organizzazione criminale con i suoi affiliati, le sue regole e i rituali; e, infine, la presentazione dell’area geografica in cui è nata l’Onorata società e dove ancora oggi si trova il suo centro di comando, utile per comprendere la base linguistica del gergo ’ndranghetista. In tal caso, i testi e le testimonianze di grandi personalità, come il dottor Gratteri o i linguisti che hanno lavorato sulla questione come Trumper e Maddalon e il professore esperto di mafia Ciconte, saranno fondamentali per studiare la ’ndrangheta in profondità. Come già accennato, è fondamentale conoscere il dialetto locale, in quanto punto di partenza per la creazione del gergo della malavita calabrese. Il terzo capitolo, perciò, offrirà un inquadramento delle varietà calabresi nel contesto dei dialetti italiani con un approfondimento relativo al l dialetto della provincia di Reggio Calabria, culla della ’ndrangheta e delle sue tradizioni. Il quarto capitolo tratterà del gergo della ’ndrangheta: dopo aver posto le basi per comprenderne la nascita, la formazione e l’utilizzo, sarà possibile svolgere un’analisi più consapevole e dettagliata. Si porrà l’attenzione sui fenomeni che hanno dato vita al lessico mafioso, ricercando esempi tra i vocaboli raccolti nell’appendice posta a termine del lavoro. L’insieme dei termini presenti deriva da studi di anni differenti, durante i quali molti studiosi, linguisti ed esperti di mafie e di criminalità hanno cercato di scoprire quante più informazioni possibili riguardo al fenomeno ’ndranghetista. Inoltre, per la comprensione dei processi che hanno permesso di creare un gergo della ’ndrangheta saranno fondamentali gli studi svolti da Trumper, Maddalon, Gratteri e Nicaso riguardo ai codici scritti ritrovati e riportati, successivamente in Male Lingue. Infine, l’ultimo capitolo mostrerà nuove forme di comunicazione utilizzate negli ultimi anni dalla mafia calabrese. Il gergo della ’ndrangheta si è evoluto, ha assunto forme nuove (simboli, tatuaggi, emoji, ecc…) e si è diffuso in ambienti diversi (musica, social network, ecc…), aumentando così i seguaci dell’Onorata società e i guadagni della società stessa. Il primo elemento preso in esame sarà la musica, attraverso l’analisi della giornalista Francesca Viscone che studia le canzoni della malavita tornate in auge negli ultimi decenni. Successivamente si parlerà di tatuaggi, i quali hanno segnato i corpi di molti delinquenti nei vari secoli, come si legge nelle testimonianze del criminologo Cesare Lombroso e del medico del carcere di Favignana Emanuele Mirabella. Infine, il capitolo tratterà della modernizzazione della ’ndrangheta e del conseguente utilizzo dei nuovi canali di messaggistica online (WhatsApp, Telegram, ecc…) e della divulgazione dell’ideologia mafiosa attraverso i più famosi siti web o social network, quali Facebook, Instragram o You Tube.File | Dimensione | Formato | |
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