Questa tesi ha l'obiettivo di illustrare e descrivere i rapporti tra la Russia e l'Italia nel corso del XVIII secolo, dalla salita al trono di Pietro il Grande alla morte di Caterina II. I viaggiatori con i loro diari sono la chiave di lettura di questo stretto legame tra i due Paesi, che con il tempo si è solidificato, rimanendo forte anche oggi. Il Settecento è un secolo di grandi cambiamenti per la terra degli zar, dovuti alla forte personalità di Pietro che si pose come obiettivo quello di avvicinare la Russia all'Europa. Simbolo di questo avvicinamento è la fondazione di Pietroburgo nel 1703, culla degli artisti italiani in Russia. Il percorso si articola in tre capitoli. Il primo descrive il quadro generale della Russia del Settecento, dal regno di Pietro il Grande a quello di Caterina II. Il secondo capitolo si concentra sulla presenza degli italiani in Russia nel corso del XVIII secolo; il primo paragrafo, in particolare, si focalizza sulla costruzione di Pietroburgo e sull'arrivo dei migliori artisti dall'Italia per abbellire la neonata ¿finestra sull'Europa¿; il secondo paragrafo, invece, racchiude l'analisi del diario di Francesco Algarotti, intitolato Viaggi di Russia, nel quale l'autore ci fornisce un meraviglioso spaccato della Russia petrina, con informazioni anche molto dettagliate sulla situazione politica del tempo; il terzo paragrafo, infine, illustra altri due diari di viaggio, scritti da Filippo Balatri e Francesco Locatelli Lanzi, i quali in modi diversi ci mostrano le proprie impressioni e le proprie esperienze nel loro soggiorno in questa terra a quel tempo tanto lontana e spaventosa. Il terzo capitolo analizza invece la presenza dei russi in Italia nel Settecento; il primo paragrafo si focalizza sulle esperienze dei russi inviati o partiti spontaneamente per l'Italia con scopi diversi e da cui sono rientrati con un bagaglio culturale di certo arricchito; il secondo paragrafo analizza le Lettere dall'Italia di Devis Ivanovič Fonvizin, noto commediografo russo del periodo di Caterina II, il quale nonostante nelle sue opere criticasse i difetti dei russi, non si può definire un occidentalizzante perché proprio nelle sue lettere dall'estero è evidente un atteggiamento molto scettico nei confronti dell'Europa; l'ultimo paragrafo, invece, è incentrato sul viaggio in Italia di Pëtr Andreevič Tolstoj, analizzato attraverso il suo diario intitolato Путешестве стольника. Il mio profondo interesse nei confronti della tematica del viaggio mi ha guidato nella scoperta di materiali utili per l'analisi delle memorie, facendomi ammirare con occhi più attenti i luoghi visitati in Russia.
La Russia e l'Italia del Settecento nel giudizio dei viaggiatori: alcuni esempi incrociati
BUCCARELLA, ELISA
2015/2016
Abstract
Questa tesi ha l'obiettivo di illustrare e descrivere i rapporti tra la Russia e l'Italia nel corso del XVIII secolo, dalla salita al trono di Pietro il Grande alla morte di Caterina II. I viaggiatori con i loro diari sono la chiave di lettura di questo stretto legame tra i due Paesi, che con il tempo si è solidificato, rimanendo forte anche oggi. Il Settecento è un secolo di grandi cambiamenti per la terra degli zar, dovuti alla forte personalità di Pietro che si pose come obiettivo quello di avvicinare la Russia all'Europa. Simbolo di questo avvicinamento è la fondazione di Pietroburgo nel 1703, culla degli artisti italiani in Russia. Il percorso si articola in tre capitoli. Il primo descrive il quadro generale della Russia del Settecento, dal regno di Pietro il Grande a quello di Caterina II. Il secondo capitolo si concentra sulla presenza degli italiani in Russia nel corso del XVIII secolo; il primo paragrafo, in particolare, si focalizza sulla costruzione di Pietroburgo e sull'arrivo dei migliori artisti dall'Italia per abbellire la neonata ¿finestra sull'Europa¿; il secondo paragrafo, invece, racchiude l'analisi del diario di Francesco Algarotti, intitolato Viaggi di Russia, nel quale l'autore ci fornisce un meraviglioso spaccato della Russia petrina, con informazioni anche molto dettagliate sulla situazione politica del tempo; il terzo paragrafo, infine, illustra altri due diari di viaggio, scritti da Filippo Balatri e Francesco Locatelli Lanzi, i quali in modi diversi ci mostrano le proprie impressioni e le proprie esperienze nel loro soggiorno in questa terra a quel tempo tanto lontana e spaventosa. Il terzo capitolo analizza invece la presenza dei russi in Italia nel Settecento; il primo paragrafo si focalizza sulle esperienze dei russi inviati o partiti spontaneamente per l'Italia con scopi diversi e da cui sono rientrati con un bagaglio culturale di certo arricchito; il secondo paragrafo analizza le Lettere dall'Italia di Devis Ivanovič Fonvizin, noto commediografo russo del periodo di Caterina II, il quale nonostante nelle sue opere criticasse i difetti dei russi, non si può definire un occidentalizzante perché proprio nelle sue lettere dall'estero è evidente un atteggiamento molto scettico nei confronti dell'Europa; l'ultimo paragrafo, invece, è incentrato sul viaggio in Italia di Pëtr Andreevič Tolstoj, analizzato attraverso il suo diario intitolato Путешестве стольника. Il mio profondo interesse nei confronti della tematica del viaggio mi ha guidato nella scoperta di materiali utili per l'analisi delle memorie, facendomi ammirare con occhi più attenti i luoghi visitati in Russia.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/153892