Studio geologico-tecnico sulla stabilità delle Sabbie di Asti

The area of Castelnuovo Don Bosco, is characterized by frequent instability, with different triggers, but set largely on the Sabbie di Asti. The main objective of this work has focused on the characterization of the material of interest and the study of landslides present in it. During the first phase were detected outcrops of this lithology in the area, classifying the observed instability and was made a reference map. The kinematic most widespread is represented by falls. The genesis of these phenomena is supposed to be due primarily to the action of atmospheric agents; they alter the most superficial portion creating fractures which, together with the action of roots, make unstable the front. The characterization of the material was necessary to know in detail the sands and consequently propose a technique for preventing instability; two techniques have been tried: the Schmidt hammer, who provided incorrect values and was then discarded and the Point Load test, which gave values of σc variables between 0.5 and 1 MPa. The laboratory tests on samples taken in the various outcrops, have allowed to know the mean value of the weight of volume in conditions of natural moisture (1.7 g/cm3), the values of natural humidity (between 1% and 9%) and the granulometric curves, that allowed to classify as silty sands . To know the speed of shear waves within the outcrop, was used a geophysical technique: the surface waves method. This technique has allowed to accurately distinguish a superficial level slower (270 m/s approximately) one meter thick, from the deepest portion (400 m/s approximately). All data previously obtained were processed with Slide and Phase2 software, who provided the safety factor and the Strength reduction factor of the slope; in dry conditions are comparable because they were respectively 1.05 and 1.26. Rather, it was demonstrate how, increasing the degree of saturation in the altered material, it has a progressive reduction of the safety factor. Therefore numerical models have confirmed field observations and that the approach used was appropriate for the characterization of these materials.

L'area di Castelnuovo Don Bosco, risulta caratterizzata da frequenti cinematismi, con fattori scatenanti differenti, ma impostati in buona parte sulle Sabbie di Asti. L'obiettivo principale di questo lavoro ha riguardato la caratterizzazione del materiale d'interesse e lo studio dei dissesti in esso presenti. Durante la prima fase sono stati rilevati gli affioramenti di questa litologia presenti nell'area, classificando i dissesti osservati ed è stata realizzata una carta di riferimento. Il cinematismo più diffuso è rappresentato dalle frane da crollo. La genesi di questi fenomeni si suppone sia dovuta principalmente all'azione degli agenti atmosferici; essi alterano la porzione più superficiale creando fratture che, unite all'azione di radici, rendono instabile il fronte. La caratterizzazione del materiale si è resa necessaria per conoscere nel dettaglio le sabbie e di conseguenza proporre una tecnica di prevenzione dei dissesti; sono state sperimentate due tecniche: il Martello di Schmidt, che ha fornito valori errati ed è stata quindi scartata ed il Point Load Test, che ha fornito valori di σc variabili tra 0,5 e 1 MPa. Le prove di laboratorio su campioni prelevati nei vari affioramenti, hanno permesso di conoscere il valore medio del peso di volume in condizioni di umidità naturale (1,7 g/cm3), i valori di umidità naturale (tra 1% e 9%) e le curve granulometriche che hanno permesso di classificarle come sabbie limose. Per conoscere la velocità delle onde di taglio all'interno dell'affioramento, è stata utilizzata una tecnica geofisica: la sismica per onde superficiali. Questa metodologia ha permesso di distinguere con precisione un livello superficiale più lento (270 m/s circa) e con potenza di un metro, dalla porzione più profonda (400 m/s circa). Tutti i dati precedentemente ottenuti, sono stati elaborati grazie ai software Slide e Phase2, che hanno fornito il fattore di sicurezza e lo Strenght reduction factor del versante; in condizioni secche essi risultano confrontabili poiché sono risultati rispettivamente 1,05 e 1,26. È stato invece dimostrato come, all'aumentare del grado di saturazione all'interno del materiale alterato, si abbia una progressiva riduzione del fattore di sicurezza. I modelli numerici hanno quindi confermato le osservazioni di terreno e che l'approccio utilizzato è risultato efficace per la caratterizzazione di questi materiali.