This discussion focuses on implicit relational knowledge. This concept was proposed by the Boston Change Process Study Group to designate that particular procedural knowledge concerning interpersonal and intersubjective relationships. This form of knowledge of the ways of 'being with' others, includes affective, interactive and cognitive aspects, operates outside of focused attention and conscious experience, and is represented in a non-symbolic form. The implicit relational knowledge originates in the first year of life, in the preverbal era, and continues to develop throughout the course of existence, even after the acquisition of language. Such knowledge, although mostly represented in an unconscious or symbolic way, is not necessarily part of the dynamic unconscious, that is, they are not defensively excluded from awareness. BCPSG scholars consider implicit relational knowledge as that 'something more' of interpretation that in a clinical psychoanalytic setting can foster lasting change. In order to delineate and describe more closely the complex construct of implicit relational knowledge, it was decided to adopt a multidisciplinary perspective by taking together some contributions from Infant Research, recent discoveries that emerged within neuroscientific research, the considerations of cognitive science on multidimensionality models of learning, memory and knowledge, and the reflections of some authors belonging to the relational movement in psychoanalysis. The central intention of elucidating this matter as intangible as it is concretely meaningful in the life of every human being, is revealed in the last part of the discussion, in which the importance of considering the implicit relational procedural aspects in the psychoanalytic therapeutic context is emphasized. According to the author, in fact, paying more attention to the implicit field of knowledge of relationships can enhance the study of the processes of change in psychotherapy, as well as expand the possibilities of therapeutic action.

La presente trattazione verte sulla conoscenza relazionale implicita. Questo concetto è stato proposto dal Boston Change Process Study Group per designare quel particolare sapere procedurale che riguarda le relazioni interpersonali e intersoggettive. Questa forma di conoscenza delle modalità di 'stare con' gli altri, comprende aspetti affettivi, interattivi e cognitivi, opera al di fuori dell'attenzione focalizzata e dell'esperienza cosciente, ed è rappresentata in forma non simbolica. Il sapere relazionale implicito origina nel corso del primo anno di vita, in epoca preverbale, e continua a svilupparsi lungo tutto il corso dell'esistenza, anche dopo l'acquisizione del linguaggio. Tali conoscenze, sebbene siano perlopiù rappresentate in maniera non consapevole, né simbolica, non fanno necessariamente parte dell'inconscio dinamico, ovvero non sono difensivamente escluse dalla consapevolezza. Gli studiosi del BCPSG considerano la conoscenza relazionale implicita come quel 'qualcosa in più' dell'interpretazione che in ambito clinico psicoanalitico può favorire il cambiamento duraturo. Al fine di delineare e descrivere più da vicino il complesso costrutto di sapere relazionale implicito si è scelto di adottare una prospettiva multidisciplinare tenendo insieme alcuni contributi dell'Infant Research, recenti scoperte emerse all'interno della ricerca neuroscientifica, le considerazioni della scienza cognitiva sulla multidimensionalità dei modelli di apprendimento, memoria e conoscenza, e le riflessioni di alcuni autori appartenenti al movimento relazionale in psicoanalisi. L'intento centrale di elucidare tale materia tanto intangibile, quanto concretamente pregnante nella vita di ogni essere umano, si rivela nell'ultima parte della discussione, nella quale viene rimarcata l'importanza di considerare gli aspetti procedurali impliciti relazionali nel contesto terapeutico psicoanalitico. Secondo l'autrice infatti, prestare maggiore attenzione al campo implicito di conoscenza delle relazioni può impreziosire lo studio dei processi di cambiamento in psicoterapia, nonché ampliare le possibilità di azione terapeutica.

C'era una volta 'qualcosa in più'...e c'è ancora adesso! La conoscenza relazionale implicita dalla nascita della soggettività ai processi di cambiamento in psicoterapia psicoanalitica

PAGLIALONGA, VALENTINA
2019/2020

Abstract

La presente trattazione verte sulla conoscenza relazionale implicita. Questo concetto è stato proposto dal Boston Change Process Study Group per designare quel particolare sapere procedurale che riguarda le relazioni interpersonali e intersoggettive. Questa forma di conoscenza delle modalità di 'stare con' gli altri, comprende aspetti affettivi, interattivi e cognitivi, opera al di fuori dell'attenzione focalizzata e dell'esperienza cosciente, ed è rappresentata in forma non simbolica. Il sapere relazionale implicito origina nel corso del primo anno di vita, in epoca preverbale, e continua a svilupparsi lungo tutto il corso dell'esistenza, anche dopo l'acquisizione del linguaggio. Tali conoscenze, sebbene siano perlopiù rappresentate in maniera non consapevole, né simbolica, non fanno necessariamente parte dell'inconscio dinamico, ovvero non sono difensivamente escluse dalla consapevolezza. Gli studiosi del BCPSG considerano la conoscenza relazionale implicita come quel 'qualcosa in più' dell'interpretazione che in ambito clinico psicoanalitico può favorire il cambiamento duraturo. Al fine di delineare e descrivere più da vicino il complesso costrutto di sapere relazionale implicito si è scelto di adottare una prospettiva multidisciplinare tenendo insieme alcuni contributi dell'Infant Research, recenti scoperte emerse all'interno della ricerca neuroscientifica, le considerazioni della scienza cognitiva sulla multidimensionalità dei modelli di apprendimento, memoria e conoscenza, e le riflessioni di alcuni autori appartenenti al movimento relazionale in psicoanalisi. L'intento centrale di elucidare tale materia tanto intangibile, quanto concretamente pregnante nella vita di ogni essere umano, si rivela nell'ultima parte della discussione, nella quale viene rimarcata l'importanza di considerare gli aspetti procedurali impliciti relazionali nel contesto terapeutico psicoanalitico. Secondo l'autrice infatti, prestare maggiore attenzione al campo implicito di conoscenza delle relazioni può impreziosire lo studio dei processi di cambiamento in psicoterapia, nonché ampliare le possibilità di azione terapeutica.
ITA
ENG
This discussion focuses on implicit relational knowledge. This concept was proposed by the Boston Change Process Study Group to designate that particular procedural knowledge concerning interpersonal and intersubjective relationships. This form of knowledge of the ways of 'being with' others, includes affective, interactive and cognitive aspects, operates outside of focused attention and conscious experience, and is represented in a non-symbolic form. The implicit relational knowledge originates in the first year of life, in the preverbal era, and continues to develop throughout the course of existence, even after the acquisition of language. Such knowledge, although mostly represented in an unconscious or symbolic way, is not necessarily part of the dynamic unconscious, that is, they are not defensively excluded from awareness. BCPSG scholars consider implicit relational knowledge as that 'something more' of interpretation that in a clinical psychoanalytic setting can foster lasting change. In order to delineate and describe more closely the complex construct of implicit relational knowledge, it was decided to adopt a multidisciplinary perspective by taking together some contributions from Infant Research, recent discoveries that emerged within neuroscientific research, the considerations of cognitive science on multidimensionality models of learning, memory and knowledge, and the reflections of some authors belonging to the relational movement in psychoanalysis. The central intention of elucidating this matter as intangible as it is concretely meaningful in the life of every human being, is revealed in the last part of the discussion, in which the importance of considering the implicit relational procedural aspects in the psychoanalytic therapeutic context is emphasized. According to the author, in fact, paying more attention to the implicit field of knowledge of relationships can enhance the study of the processes of change in psychotherapy, as well as expand the possibilities of therapeutic action.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/153838