​I rapporti medievali e moderni tra l'Europa e la Cina sono stati indagati in modo ampio, sia nella loro evoluzione che nella loro articolazione commerciale, politica e sociale. Una minore attenzione è stata prestata, invece, alle relazioni tra l'Italia e la Cina e soprattutto all'immagine che si è andata formando nel nostro Paese circa i costumi, la religione e la scienza del Paese asiatico. ​I contatti tra Italia e Cina si sono sviluppati storicamente in due specifiche fasi temporali. La prima corrisponde ai viaggi commerciali che tra il Duecento e il Trecento hanno potuto avvantaggiarsi dell'apertura della Via della Seta. Questa stagione di contatti ha avuto la sua testimonianza più ampia e documentata nel Milione di Marco Polo. Nel corso del Quattrocento, peraltro, la situazione sociopolitica dell'Asia ha reso pericoloso l'utilizzo della Via della Seta e ha limitato pertanto l'attività mercantile e missionaria verso la Cina. Nel secolo successivo, due eventi di natura diversa hanno permesso una ripresa dei contatti tra il Paese asiatico e l'Europa: la maggiore sicurezza della Via Persiana e la pacificazione dell'ampio territorio cinese, da un lato, e la creazione della Compagnia di Gesù dall'altro. ​Durante il governo di Ignazio di Loyola, la Compagnia ha svolto un'attività itinerante, per andare incontro ai bisogni più urgenti (predicazione, insegnamento catechistico, missioni, formazione del clero, esercizi spirituali). Anche successivamente, accanto ai compiti di formazione del clero, l'attività missionaria è stato un ambito di intervento molto impegnativo e importante per la definizione del ruolo del nuovo Ordine. La presenza gesuitica in Cina ha permesso un incontro profondo tra la cultura cinese e quella italiana, soprattutto grazie alla figura di Matteo Ricci. ​Questo lavoro si propone di analizzare il processo di formazione del mito seicentesco della Cina in Europa, prendendo in esame la sua genesi trecentesca e la sua evoluzione nel corso dei due secoli seguenti.
La civiltà e i costumi della Cina imperiale: la visione trasmessa in Europa dai missionari
VAGLIENTI, ALESSIA
2019/2020
Abstract
I rapporti medievali e moderni tra l'Europa e la Cina sono stati indagati in modo ampio, sia nella loro evoluzione che nella loro articolazione commerciale, politica e sociale. Una minore attenzione è stata prestata, invece, alle relazioni tra l'Italia e la Cina e soprattutto all'immagine che si è andata formando nel nostro Paese circa i costumi, la religione e la scienza del Paese asiatico. I contatti tra Italia e Cina si sono sviluppati storicamente in due specifiche fasi temporali. La prima corrisponde ai viaggi commerciali che tra il Duecento e il Trecento hanno potuto avvantaggiarsi dell'apertura della Via della Seta. Questa stagione di contatti ha avuto la sua testimonianza più ampia e documentata nel Milione di Marco Polo. Nel corso del Quattrocento, peraltro, la situazione sociopolitica dell'Asia ha reso pericoloso l'utilizzo della Via della Seta e ha limitato pertanto l'attività mercantile e missionaria verso la Cina. Nel secolo successivo, due eventi di natura diversa hanno permesso una ripresa dei contatti tra il Paese asiatico e l'Europa: la maggiore sicurezza della Via Persiana e la pacificazione dell'ampio territorio cinese, da un lato, e la creazione della Compagnia di Gesù dall'altro. Durante il governo di Ignazio di Loyola, la Compagnia ha svolto un'attività itinerante, per andare incontro ai bisogni più urgenti (predicazione, insegnamento catechistico, missioni, formazione del clero, esercizi spirituali). Anche successivamente, accanto ai compiti di formazione del clero, l'attività missionaria è stato un ambito di intervento molto impegnativo e importante per la definizione del ruolo del nuovo Ordine. La presenza gesuitica in Cina ha permesso un incontro profondo tra la cultura cinese e quella italiana, soprattutto grazie alla figura di Matteo Ricci. Questo lavoro si propone di analizzare il processo di formazione del mito seicentesco della Cina in Europa, prendendo in esame la sua genesi trecentesca e la sua evoluzione nel corso dei due secoli seguenti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/153812