Il mio elaborato vuole in qualche modo rispondere all'interrogativo: come musica e psicoanalisi possono intersecarsi? Ho provato a trovare delle risposte partendo dal concetto basilare della psicoanalisi, ossia l'inconscio, inteso prima in senso freudiano e successivamente come inconscio non-rimosso, ben teorizzato da Mauro Mancia. Successivamente mi sono occupata di individuare quali fossero i concetti in comune tra musica e psicoanalisi, arrivando alla conclusione che è possibile compiere un parallelo tra l'interprete di un concerto e l'interprete dell'anima in sede terapeutica. Nella mia dissertazione sostengo inoltre l'importanza di un ascolto musicalmente orientato, ossia un ascolto che non solo fa fede alle parole, ma guarda anche oltre, dunque un ascolto che si basa sul suono delle parole, sulla comunicazione non verbale, sulla mimica, la postura; e a questo è dedicato un capitolo. In seguito mi sono soffermata sulla continuità che intercorre tra la vita intrauterina e la vita post natale, citando una ricerca che evidenzia i benefici della musica in gravidanza, e riportando teorie che mettono in luce come l'ascolto di musica, la voce materna e quella paterna durante la gestazione forniscono le basi principali per la formazione della personalità del feto/bambino. Per concludere la mia tesi ho riportato tre casi clinici di due psicoanalisti, due di Di Benedetto e uno di D'Agostino, cercando di rintracciare nella pratica terapeutica quelle che sono state le teorie precedentemente illustrate.

Un ascolto musical-mente orientato. Riflessioni psicoanalitiche "oltre la parola"

ZANLUNGO, MARIANNA
2011/2012

Abstract

Il mio elaborato vuole in qualche modo rispondere all'interrogativo: come musica e psicoanalisi possono intersecarsi? Ho provato a trovare delle risposte partendo dal concetto basilare della psicoanalisi, ossia l'inconscio, inteso prima in senso freudiano e successivamente come inconscio non-rimosso, ben teorizzato da Mauro Mancia. Successivamente mi sono occupata di individuare quali fossero i concetti in comune tra musica e psicoanalisi, arrivando alla conclusione che è possibile compiere un parallelo tra l'interprete di un concerto e l'interprete dell'anima in sede terapeutica. Nella mia dissertazione sostengo inoltre l'importanza di un ascolto musicalmente orientato, ossia un ascolto che non solo fa fede alle parole, ma guarda anche oltre, dunque un ascolto che si basa sul suono delle parole, sulla comunicazione non verbale, sulla mimica, la postura; e a questo è dedicato un capitolo. In seguito mi sono soffermata sulla continuità che intercorre tra la vita intrauterina e la vita post natale, citando una ricerca che evidenzia i benefici della musica in gravidanza, e riportando teorie che mettono in luce come l'ascolto di musica, la voce materna e quella paterna durante la gestazione forniscono le basi principali per la formazione della personalità del feto/bambino. Per concludere la mia tesi ho riportato tre casi clinici di due psicoanalisti, due di Di Benedetto e uno di D'Agostino, cercando di rintracciare nella pratica terapeutica quelle che sono state le teorie precedentemente illustrate.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/153659