In this work we tried to analyse how the attention for particulars takes shape within Walter Benjamin's thought. We spotted two main paradigms: the nominal one and the discontinuous one. In the former, Benjamin jumps over the classical distinction between subject (the individual - Aristotle) and predicate (the universal - Plato). In the latter, Benjamin establishes a radical difference between immanence and trascendence in order both to protect the alterity of the second one and to save the first from its caducity.

Questo lavoro tenta di analizzare le forme in cui, entro l'arco della produzione teoretica del giovane Walter Benjamin, si è declinata l'attenzione per il particolare. E ciò a partire da quel che è possibile definire come il vero e proprio punto archimedeo di tutto il suo pensiero: la platonica salvazione dei fenomeni. La struttura del testo si organizza intorno a due fuochi. Con particolare riguardo per il paradigma nominale, si è in primo luogo mostrato come in Benjamin la tradizionale opposizione tra soggetto particolare (Aristotele) e predicato universale (Platone), derivante dagli schemi del giudizio predicativo, si dissolva in favore di una prospettiva intensiva che gli consente di farne paradossalmente coincidere le istanze, di modo che il particolare non venga dissolto nell'universale, ma neanche abbandonato alla propria caducità. In secondo luogo, si è poi mostrato come la fondamentale idiosincrasia benjaminiana per ogni prospettiva sintetica e conciliante ¿ che si concretizza nel fallimento delle intenzioni sistematico-trascendentali dello scritto «Sul programma» ¿ impedisca al pensiero di accedere alla pienezza di senso (teologicamente fondata) del polo eterologico, obbligando così l'interprete al metodo del «durch Versenkung zu erkennen», della conoscenza attraverso lo sprofondamento verticale. Questa è infatti la sola a cui si possano manifestare quei rimandi allusivi che dal nucleo più vero e profondo del particolare giungono sino alle chine salvifiche del totalmente Altro.

Le forme della verità. Walter Benjamin e l'esperienza del particolare.

DI VIESTO, LUCA
2015/2016

Abstract

Questo lavoro tenta di analizzare le forme in cui, entro l'arco della produzione teoretica del giovane Walter Benjamin, si è declinata l'attenzione per il particolare. E ciò a partire da quel che è possibile definire come il vero e proprio punto archimedeo di tutto il suo pensiero: la platonica salvazione dei fenomeni. La struttura del testo si organizza intorno a due fuochi. Con particolare riguardo per il paradigma nominale, si è in primo luogo mostrato come in Benjamin la tradizionale opposizione tra soggetto particolare (Aristotele) e predicato universale (Platone), derivante dagli schemi del giudizio predicativo, si dissolva in favore di una prospettiva intensiva che gli consente di farne paradossalmente coincidere le istanze, di modo che il particolare non venga dissolto nell'universale, ma neanche abbandonato alla propria caducità. In secondo luogo, si è poi mostrato come la fondamentale idiosincrasia benjaminiana per ogni prospettiva sintetica e conciliante ¿ che si concretizza nel fallimento delle intenzioni sistematico-trascendentali dello scritto «Sul programma» ¿ impedisca al pensiero di accedere alla pienezza di senso (teologicamente fondata) del polo eterologico, obbligando così l'interprete al metodo del «durch Versenkung zu erkennen», della conoscenza attraverso lo sprofondamento verticale. Questa è infatti la sola a cui si possano manifestare quei rimandi allusivi che dal nucleo più vero e profondo del particolare giungono sino alle chine salvifiche del totalmente Altro.
ITA
In this work we tried to analyse how the attention for particulars takes shape within Walter Benjamin's thought. We spotted two main paradigms: the nominal one and the discontinuous one. In the former, Benjamin jumps over the classical distinction between subject (the individual - Aristotle) and predicate (the universal - Plato). In the latter, Benjamin establishes a radical difference between immanence and trascendence in order both to protect the alterity of the second one and to save the first from its caducity.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/153608