Sin dalla sua nascita, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha rappresentato un elemento portante del sistema di soccorso italiano. L'obiettivo principe è sempre stato quello di salvaguardare l'incolumità della popolazione, assicurando una capacità di risposta tale da poter far fronte a qualsiasi evento. Tuttavia, nel corso degli anni, si è assistito ad una mutazione dei teatri in cui il personale VF è chiamato ad operare. L'emergere di nuovi pericoli e, di scenari più complessi, ha messo in luce la necessità della presenza in campo di squadre altamente specializzate, che fossero in grado di garantire una risposta più adeguata possibile alla situazione emergenziale creatasi. Tra queste unità si annoverano i moduli Urban Search And Rescue (U.S.A.R.), designati alla conduzione di particolari attività di soccorso in macerie. La specifica formazione consente loro di operare negli scenari configuratisi a seguito di crolli, eventi sismici, esplosioni o dissesti statici e idrogeologici. Tali contesti richiedono il ricorso a particolari tecniche di localizzazione ed estricazione delle vittime, oltre che una preventiva valutazione della situazione e dei rischi ad essa associati. Nell'esercizio dei propri compiti, il modulo U.S.A.R. si avvale di apposite apparecchiature, quali search-cam, robot, geofoni e telecamere, riuscendo così a soddisfare un requisito fondamentale del sistema di soccorso: assicurare un intervento tempestivo, incisivo e celere. Gli interventi svolti nel corso degli anni hanno fatto emergere una correlazione tra un'efficace capacità operativa e, un apparato logistico in grado di fronteggiare tutte le esigenze del personale presente nel teatro operativo. Non solo mezzi e attrezzature, ma particolari dotazioni che siano in grado di garantire la sistemazione e il sostentamento, di tutti gli operatori VF mobilitati, fino al concludersi delle relative attività. Questo obiettivo è stato conseguito attraverso un apposito rinnovamento tecnico-operativo che ha portato all'adozione di specifici automezzi, nonché apposite strutture logistiche come M.S.L. e campi base, grazie ai quali le squadre possono godere di una piena autonomia operativa. Il loro ricorso risulta essenziale per garantire una funzionale ed agevole opera di soccorso. È proprio su tale aspetto che il presente lavoro vuole riflettere. Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nella sua organizzazione interna, si è rifatto a standard e parametri internazionali, elementi che hanno consentito un perfezionamento del meccanismo di risposta. Nello specifico, sulla base delle competenze acquisite e delle risorse a loro disposizione, le squadre U.S.A.R. vengono distinte in tre diverse categorie: Light, Medium, Heavy. È ai moduli U.S.A.R. Medium che questo lavoro ha voluto prestare particolare attenzione. Sulla base di questo aspetto, nel terzo capitolo viene preso in esame l'intervento, ad opera del team USAR-M del Piemonte, sul crollo del ponte Morandi. Più che l'attività di ricerca, si è voluto analizzare il relativo sistema logistico, focalizzando l'attenzione sulle criticità emerse nel corso delle operazioni. A seguito dell'esperienza maturata nell'intervento, il Comando provinciale VF di Torino ha avviato l'elaborazione di una serie di progetti al fine di potenziare la capacità operativa USAR-M. Tali soluzioni, alcune delle quali ancora in fase di attuazione, verranno presentate nel seguente lavoro.
Urban Search And Rescue Caso studio: il supporto logistico del modulo USAR-M PMT relativo all'intervento sul crollo del ponte Morandi
DEPALMAS, RITA
2019/2020
Abstract
Sin dalla sua nascita, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha rappresentato un elemento portante del sistema di soccorso italiano. L'obiettivo principe è sempre stato quello di salvaguardare l'incolumità della popolazione, assicurando una capacità di risposta tale da poter far fronte a qualsiasi evento. Tuttavia, nel corso degli anni, si è assistito ad una mutazione dei teatri in cui il personale VF è chiamato ad operare. L'emergere di nuovi pericoli e, di scenari più complessi, ha messo in luce la necessità della presenza in campo di squadre altamente specializzate, che fossero in grado di garantire una risposta più adeguata possibile alla situazione emergenziale creatasi. Tra queste unità si annoverano i moduli Urban Search And Rescue (U.S.A.R.), designati alla conduzione di particolari attività di soccorso in macerie. La specifica formazione consente loro di operare negli scenari configuratisi a seguito di crolli, eventi sismici, esplosioni o dissesti statici e idrogeologici. Tali contesti richiedono il ricorso a particolari tecniche di localizzazione ed estricazione delle vittime, oltre che una preventiva valutazione della situazione e dei rischi ad essa associati. Nell'esercizio dei propri compiti, il modulo U.S.A.R. si avvale di apposite apparecchiature, quali search-cam, robot, geofoni e telecamere, riuscendo così a soddisfare un requisito fondamentale del sistema di soccorso: assicurare un intervento tempestivo, incisivo e celere. Gli interventi svolti nel corso degli anni hanno fatto emergere una correlazione tra un'efficace capacità operativa e, un apparato logistico in grado di fronteggiare tutte le esigenze del personale presente nel teatro operativo. Non solo mezzi e attrezzature, ma particolari dotazioni che siano in grado di garantire la sistemazione e il sostentamento, di tutti gli operatori VF mobilitati, fino al concludersi delle relative attività. Questo obiettivo è stato conseguito attraverso un apposito rinnovamento tecnico-operativo che ha portato all'adozione di specifici automezzi, nonché apposite strutture logistiche come M.S.L. e campi base, grazie ai quali le squadre possono godere di una piena autonomia operativa. Il loro ricorso risulta essenziale per garantire una funzionale ed agevole opera di soccorso. È proprio su tale aspetto che il presente lavoro vuole riflettere. Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nella sua organizzazione interna, si è rifatto a standard e parametri internazionali, elementi che hanno consentito un perfezionamento del meccanismo di risposta. Nello specifico, sulla base delle competenze acquisite e delle risorse a loro disposizione, le squadre U.S.A.R. vengono distinte in tre diverse categorie: Light, Medium, Heavy. È ai moduli U.S.A.R. Medium che questo lavoro ha voluto prestare particolare attenzione. Sulla base di questo aspetto, nel terzo capitolo viene preso in esame l'intervento, ad opera del team USAR-M del Piemonte, sul crollo del ponte Morandi. Più che l'attività di ricerca, si è voluto analizzare il relativo sistema logistico, focalizzando l'attenzione sulle criticità emerse nel corso delle operazioni. A seguito dell'esperienza maturata nell'intervento, il Comando provinciale VF di Torino ha avviato l'elaborazione di una serie di progetti al fine di potenziare la capacità operativa USAR-M. Tali soluzioni, alcune delle quali ancora in fase di attuazione, verranno presentate nel seguente lavoro.File | Dimensione | Formato | |
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