Oggetto della ricerca sono i contesti di formazione e la cultura figurativa di Corrado Giaquinto (1703-1766) tra Molfetta, Napoli, Roma e Torino nella prima fase di attività, circoscritta tra 1721 e 1736, anni qualificati dallo stesso pittore come il «principio dei suoi avanzamenti». La ricerca è quindi nata dall’esigenza di ricostruire, in un quadro unitario, la fase della formazione napoletana e della prima affermazione sulla scena romana e torinese documentandone il percorso artistico e la proposta individuale sul piano stilistico attraverso l’uso integrato di fonti visive e testuali. Il primo capitolo è dedicato agli anni di Giaquinto tra Molfetta e Napoli (1721-1727), con la schedatura dei disegni della collezione Piepoli-Spadavecchia del Museo Diocesano di Molfetta, il secondo affronta l’approdo a Roma del pittore a partire dal 1727, il terzo prende in considerazione il cantiere decorativo della chiesa di San Nicola dei Lorenesi (1730-1733) e, infine, il quarto l’attività del pittore tra 1733 e 1736, con la chiamata a Torino (giugno 1733-gennaio 1734), il passaggio a Firenze e il ritorno a Roma, dove porta a termine le ultime opere per la capitale sabauda.
Corrado Giaquinto «il principio dei suoi avanzamenti». Contesti di formazione e cultura figurativa (1721-1736)
VERONESE, CECILIA
2019/2020
Abstract
Oggetto della ricerca sono i contesti di formazione e la cultura figurativa di Corrado Giaquinto (1703-1766) tra Molfetta, Napoli, Roma e Torino nella prima fase di attività, circoscritta tra 1721 e 1736, anni qualificati dallo stesso pittore come il «principio dei suoi avanzamenti». La ricerca è quindi nata dall’esigenza di ricostruire, in un quadro unitario, la fase della formazione napoletana e della prima affermazione sulla scena romana e torinese documentandone il percorso artistico e la proposta individuale sul piano stilistico attraverso l’uso integrato di fonti visive e testuali. Il primo capitolo è dedicato agli anni di Giaquinto tra Molfetta e Napoli (1721-1727), con la schedatura dei disegni della collezione Piepoli-Spadavecchia del Museo Diocesano di Molfetta, il secondo affronta l’approdo a Roma del pittore a partire dal 1727, il terzo prende in considerazione il cantiere decorativo della chiesa di San Nicola dei Lorenesi (1730-1733) e, infine, il quarto l’attività del pittore tra 1733 e 1736, con la chiamata a Torino (giugno 1733-gennaio 1734), il passaggio a Firenze e il ritorno a Roma, dove porta a termine le ultime opere per la capitale sabauda.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/153441