Con il termine “Global Change” ci si riferisce ai cambiamenti biofisici e socioeconomici che stanno alterando le funzioni del sistema Terra. Tra di essi figurano l’uso e la copertu-ra del suolo, che risultano essere tra i principali fattori in grado di alterare gli ecosistemi. L’uso del suolo storicamente attribuito a una determinata area condiziona l’evoluzione della vegetazione sia in termini spaziali che temporali e questo effetto viene definito “land-use legacy”. In Italia, l’espansione delle foreste ha determinato una semplificazione del paesaggio alle quote più basse per via del riempimento dei gap generati dalle attività agricole e una maggiore frammentazione alle quote superiori. La presente tesi ha come obiettivi verificare i cambiamenti di uso e copertura del suolo avvenuti all’interno del Parco Naturale del Mont Avic e analizzare la struttura dei boschi di neoformazione per determinare l’influenza delle land-use legacy. Per analizzare i cambiamenti sono state utilizzate cinque foto aeree riferite ai periodi 1965, 1975, 1988, 2006, 2017, con cui è stato possibile analizzare quantitativamente i cambiamenti occorsi nell’area di studio tramite delle matrici di transizione e diverse metri-che del paesaggio. Entrambe le analisi sono state effettuate sia per l’intero paesaggio, sia per le sole aree situate al di sopra di 2200 m s.l.m. A scala di intero paesaggio, il processo più importante in termini di estensione risulta es-sere l’espansione del bosco denso, che ha portato a una progressiva semplificazione del paesaggio, che appare più omogeneo rispetto al passato. Con il tempo, le transizioni veri-ficatesi ad alta quota hanno assunto un’importanza sempre maggiore. La struttura dei boschi di neoformazione è stata invece analizzata per mezzo di rilievi di campo. In particolare, sono state analizzate cinque differenti transizioni: da bosco rado a bosco denso; da prato a bosco denso; da non vegetato a bosco denso; da prato a bosco rado; da non vegetato a bosco rado. Successivamente, le variabili strutturali raccolte sono state analizzate con tecniche di statistica multivariata come Cluster Analysis e Principal Component Analysis. I nuovi boschi risultano avere delle caratteristiche strutturali abbastanza variabili. In gene-rale, il pino uncinato è risultata essere la specie più rilevante sia nel piano dominante che in quello dominato e ci si aspetta quindi che in futuro esso ricopra un ruolo sempre più importante all’interno dei territori del parco. Basandosi sulle analisi effettuate, è possibile osservare alcune influenze delle passate pratiche di uso del suolo sulle strutture dei nuovi boschi. Ad esempio, nei boschi svilup-patisi su ex-prati la quantità di pino uncinato è risultata essere più contenuta rispetto alle altre aree di saggio, ma è probabile che a determinare la struttura di questi popolamenti abbiano influito anche variabili ambientali. Inoltre, l’espansione boschiva su terreno non vegetato è stata considerata strutturalmente simile, indipendentemente dalla densità di piante. In particolare, in queste aree di saggio giovani alberi e rinnovazione risultano es-sere esclusivamente di pino uncinato. Il presente studio evidenzia, integrando dati telerilevati e di campo, che le dinamiche di espansione boschiva di bassa quota sono differenti quali-quantitativamente dalle dina-miche al limite superiore del bosco o timberline.
50 anni di cambiamento nel Parco Naturale del Mont Avic: analisi della struttura dei nuovi boschi
GAGLIARDI, LUCA
2019/2020
Abstract
Con il termine “Global Change” ci si riferisce ai cambiamenti biofisici e socioeconomici che stanno alterando le funzioni del sistema Terra. Tra di essi figurano l’uso e la copertu-ra del suolo, che risultano essere tra i principali fattori in grado di alterare gli ecosistemi. L’uso del suolo storicamente attribuito a una determinata area condiziona l’evoluzione della vegetazione sia in termini spaziali che temporali e questo effetto viene definito “land-use legacy”. In Italia, l’espansione delle foreste ha determinato una semplificazione del paesaggio alle quote più basse per via del riempimento dei gap generati dalle attività agricole e una maggiore frammentazione alle quote superiori. La presente tesi ha come obiettivi verificare i cambiamenti di uso e copertura del suolo avvenuti all’interno del Parco Naturale del Mont Avic e analizzare la struttura dei boschi di neoformazione per determinare l’influenza delle land-use legacy. Per analizzare i cambiamenti sono state utilizzate cinque foto aeree riferite ai periodi 1965, 1975, 1988, 2006, 2017, con cui è stato possibile analizzare quantitativamente i cambiamenti occorsi nell’area di studio tramite delle matrici di transizione e diverse metri-che del paesaggio. Entrambe le analisi sono state effettuate sia per l’intero paesaggio, sia per le sole aree situate al di sopra di 2200 m s.l.m. A scala di intero paesaggio, il processo più importante in termini di estensione risulta es-sere l’espansione del bosco denso, che ha portato a una progressiva semplificazione del paesaggio, che appare più omogeneo rispetto al passato. Con il tempo, le transizioni veri-ficatesi ad alta quota hanno assunto un’importanza sempre maggiore. La struttura dei boschi di neoformazione è stata invece analizzata per mezzo di rilievi di campo. In particolare, sono state analizzate cinque differenti transizioni: da bosco rado a bosco denso; da prato a bosco denso; da non vegetato a bosco denso; da prato a bosco rado; da non vegetato a bosco rado. Successivamente, le variabili strutturali raccolte sono state analizzate con tecniche di statistica multivariata come Cluster Analysis e Principal Component Analysis. I nuovi boschi risultano avere delle caratteristiche strutturali abbastanza variabili. In gene-rale, il pino uncinato è risultata essere la specie più rilevante sia nel piano dominante che in quello dominato e ci si aspetta quindi che in futuro esso ricopra un ruolo sempre più importante all’interno dei territori del parco. Basandosi sulle analisi effettuate, è possibile osservare alcune influenze delle passate pratiche di uso del suolo sulle strutture dei nuovi boschi. Ad esempio, nei boschi svilup-patisi su ex-prati la quantità di pino uncinato è risultata essere più contenuta rispetto alle altre aree di saggio, ma è probabile che a determinare la struttura di questi popolamenti abbiano influito anche variabili ambientali. Inoltre, l’espansione boschiva su terreno non vegetato è stata considerata strutturalmente simile, indipendentemente dalla densità di piante. In particolare, in queste aree di saggio giovani alberi e rinnovazione risultano es-sere esclusivamente di pino uncinato. Il presente studio evidenzia, integrando dati telerilevati e di campo, che le dinamiche di espansione boschiva di bassa quota sono differenti quali-quantitativamente dalle dina-miche al limite superiore del bosco o timberline.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/153440