L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ufficiale dal 31 gennaio 2020 dopo l’esito referendario del 2016, è solo l’ultima tappa di un travagliato percorso storico, che ha affiancato per quasi cinquant’anni le due realtà in una partnership politica, ma con risvolti essenzialmente economici. Fin dai primi anni di partecipazione all’allora Comunità economica europea (CEE), certificata dall’ European Communities Act del 1972, la presenza della Gran Bretagna è stata caratterizzata da un’adesione parziale - e quasi frenante - nei confronti del progetto europeo, che ha visto il governo britannico fortemente volto a preservare gli aspetti specifici della propria economia in nome della sovranità nazionale. Il rifiuto di aderire allo Spazio Schengen (1985) e successivamente di adottare una moneta unica europea, scegliendo di non prendere parte alla terza fase dell’Unione economica e monetaria (UEM), prevista dal Trattato di Maastricht (1992), riflette la divergenza tra le volontà del Regno Unito e l’auspicata ‹‹unione sempre più stretta fra i popoli dell’Europa›› (ever closer union) sancita nei preamboli dei trattati europei. Questa tesi di laurea mira ad analizzare la specificità economica britannica precedentemente menzionata, soprattutto nelle sue variabili in contrasto con l’agire comunemente consigliabile. Seguendo proprio tale obiettivo, se ne illustrano i caratteri strutturali, partendo dagli anni ‘20 del XX secolo fino all’avvento dello United Kingdom Independence Party (UKIP) nel primo decennio del XXI secolo. In particolare, partendo da un’analisi del quadro politico-istituzionale, economico e, successivamente, delle scelte di policy, anche in merito alla questione coloniale, il primo capitolo approfondisce l’egemonia ottocentesca concentrandosi sulla scelta del governo degli anni Venti, di riportare la sterlina alla parità dell’anteguerra. Successivamente, nel secondo capitolo si trova un’analisi della situazione politica ed economica degli anni Trenta, che, partendo dalla crisi del ‘29, indaga le cause dell’abbandono, da parte della Gran Bretagna, del Gold Standard e ricostruisce gli avvenimenti principali che hanno portato al Secondo conflitto Mondiale. Nel terzo capitolo, poi, si ripercorrono le vicende che hanno portato il Regno Unito all’adesione alla Comunità economica europea, tra questi: il boom economico, la deindustrializzazione e la decolonizzazione. Infine, il quarto capitolo, descrive ed analizza gli anni che intercorrono tra l’adesione e l’ascesa dell'UKIP, ponendo particolare attenzione al decennio Thatcheriano ed al suo lascito nell’atteggiamento britannico di fronte alle istituzioni europee. Il metodo utilizzato per la stesura del presente elaborato intende offrire al lettore un’analisi dettagliata del quadro politico-istituzionale ed economico inglese, contestualizzandolo agli avvenimenti storici principali dall’Ottocento fino ai giorni nostri. Tale analisi risulta infatti fondamentale per comprendere le motivazioni storiche, e di conseguenza anche politiche ed economiche, che sono alla base dell’atteggiamento euroscettico inglese, talmente tanto forte da aver causato l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
Caratteri strutturali del “modello” economico della Gran Bretagna dal primo dopoguerra ad oggi: la Brexit era davvero imprevedibile?
MARINO, GIULIA
2020/2021
Abstract
L’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, ufficiale dal 31 gennaio 2020 dopo l’esito referendario del 2016, è solo l’ultima tappa di un travagliato percorso storico, che ha affiancato per quasi cinquant’anni le due realtà in una partnership politica, ma con risvolti essenzialmente economici. Fin dai primi anni di partecipazione all’allora Comunità economica europea (CEE), certificata dall’ European Communities Act del 1972, la presenza della Gran Bretagna è stata caratterizzata da un’adesione parziale - e quasi frenante - nei confronti del progetto europeo, che ha visto il governo britannico fortemente volto a preservare gli aspetti specifici della propria economia in nome della sovranità nazionale. Il rifiuto di aderire allo Spazio Schengen (1985) e successivamente di adottare una moneta unica europea, scegliendo di non prendere parte alla terza fase dell’Unione economica e monetaria (UEM), prevista dal Trattato di Maastricht (1992), riflette la divergenza tra le volontà del Regno Unito e l’auspicata ‹‹unione sempre più stretta fra i popoli dell’Europa›› (ever closer union) sancita nei preamboli dei trattati europei. Questa tesi di laurea mira ad analizzare la specificità economica britannica precedentemente menzionata, soprattutto nelle sue variabili in contrasto con l’agire comunemente consigliabile. Seguendo proprio tale obiettivo, se ne illustrano i caratteri strutturali, partendo dagli anni ‘20 del XX secolo fino all’avvento dello United Kingdom Independence Party (UKIP) nel primo decennio del XXI secolo. In particolare, partendo da un’analisi del quadro politico-istituzionale, economico e, successivamente, delle scelte di policy, anche in merito alla questione coloniale, il primo capitolo approfondisce l’egemonia ottocentesca concentrandosi sulla scelta del governo degli anni Venti, di riportare la sterlina alla parità dell’anteguerra. Successivamente, nel secondo capitolo si trova un’analisi della situazione politica ed economica degli anni Trenta, che, partendo dalla crisi del ‘29, indaga le cause dell’abbandono, da parte della Gran Bretagna, del Gold Standard e ricostruisce gli avvenimenti principali che hanno portato al Secondo conflitto Mondiale. Nel terzo capitolo, poi, si ripercorrono le vicende che hanno portato il Regno Unito all’adesione alla Comunità economica europea, tra questi: il boom economico, la deindustrializzazione e la decolonizzazione. Infine, il quarto capitolo, descrive ed analizza gli anni che intercorrono tra l’adesione e l’ascesa dell'UKIP, ponendo particolare attenzione al decennio Thatcheriano ed al suo lascito nell’atteggiamento britannico di fronte alle istituzioni europee. Il metodo utilizzato per la stesura del presente elaborato intende offrire al lettore un’analisi dettagliata del quadro politico-istituzionale ed economico inglese, contestualizzandolo agli avvenimenti storici principali dall’Ottocento fino ai giorni nostri. Tale analisi risulta infatti fondamentale per comprendere le motivazioni storiche, e di conseguenza anche politiche ed economiche, che sono alla base dell’atteggiamento euroscettico inglese, talmente tanto forte da aver causato l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.File | Dimensione | Formato | |
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