La gestione del rischio clinico (Clinical Risk Management) deve essere intesa come un processo sistematico di identificazione, valutazione e trattamento dei rischi, sia attuali che potenziali, con l'obiettivo di aumentare la sicurezza degli utenti e degli operatori ed indirettamente di ridurre i costi, limitando gli eventi avversi prevenibili nella pratica clinica, e di migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie. Scopo: eseguire una rilevazione qualitativa su alcuni aspetti inerenti il rischio clinico, propri e peculiari dell'ambito di intervento riabilitativo, così come vengono percepiti dai Fisioterapisti nel corso della loro attività professionale. Materiali e metodi: è stato elaborato un ¿Questionario per la rilevazione del rischio percepito in riabilitazione¿, anonimo, inviato in 9 differenti Servizi di Recupero e Riabilitazione Funzionale di Torino. Risultati : dalle 9 sedi sono stati restituiti 76 questionari compilati che sono stati sottoposti ad analisi. Si registra una lieve prevalenza dei fattori di rischio legati al sistema che individua nella mancanza e/o inadeguatezza della comunicazione e nella scarsità degli operatori le cause principali di rischio. Nell'analisi dei fattori di rischio legati al paziente prevale la condizione di fragilità e/o di presenza di pluripatologie. I compilatori hanno riconosciuto nei carichi di lavoro eccessivi, associati a scarso lavoro di gruppo e a problemi di supervisione il 70% del rischio legato agli operatori. Le conseguenze degli eventi avversi risultano essersi concretizzate, per oltre il 50% dei casi, in un aumento della durata delle degenze e in un aumento del consumo di risorse. Discussione: Si può notare come raramente vengano identificati degli eventi avversi legati direttamente al trattamento fisioterapico, quasi ad evidenziare una sorta di atteggiamento di difesa o di autoreferenzialità dei professionisti. Ciò è confermato dalla migliore definizione con cui vengono individuate le frequenze di occorrenza percepite relative agli eventi avversi legati alla gestione integrata multiprofessionale del paziente, dove la riabilitazione si va ad inserire in un più ampio contesto clinico- assistenziale. Una più attenta analisi dei fattori di rischio legati al sistema individua la necessità dei Fisioterapisti di avere una maggiore comunicazione con gli altri professionisti dell'equipe di cura-assistenza e una maggiore informazione-formazione sui temi della sicurezza dei pazienti e propria, poiché le carenze di entrambi questi aspetti tendono ad essere vissute come possibili cause di una maggiore esposizione al rischio nel lavoro di gruppo. Carichi di lavoro eccessivi, riduzione della durata dei tempi di intervento, carente condivisione delle responsabilità con gli altri professionisti sono ulteriori aspetti emergenti di disagio che si possono riflettere sulla sicurezza delle cure. Conclusioni: La cultura della sicurezza deve allargarsi il più possibile ad un numero sempre maggiore di operatori; anche i Fisioterapisti devono migliorare le loro capacità di cogliere i segnali, anche di criticità, che provengono dai contesti di cura, ai quali devono contribuire a fornire risposte sempre più adeguate a garantire ai cittadini-utenti cure efficaci ed appropriate, ma anche sicure e protette da fattori di rischio spesso prevedibili ed eliminabili, oppure contenibili nelle loro conseguenze.
Identificazione e gestione del rischio clinico percepito in Riabilitazione
PUGLISI, GUIDO
2009/2010
Abstract
La gestione del rischio clinico (Clinical Risk Management) deve essere intesa come un processo sistematico di identificazione, valutazione e trattamento dei rischi, sia attuali che potenziali, con l'obiettivo di aumentare la sicurezza degli utenti e degli operatori ed indirettamente di ridurre i costi, limitando gli eventi avversi prevenibili nella pratica clinica, e di migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie. Scopo: eseguire una rilevazione qualitativa su alcuni aspetti inerenti il rischio clinico, propri e peculiari dell'ambito di intervento riabilitativo, così come vengono percepiti dai Fisioterapisti nel corso della loro attività professionale. Materiali e metodi: è stato elaborato un ¿Questionario per la rilevazione del rischio percepito in riabilitazione¿, anonimo, inviato in 9 differenti Servizi di Recupero e Riabilitazione Funzionale di Torino. Risultati : dalle 9 sedi sono stati restituiti 76 questionari compilati che sono stati sottoposti ad analisi. Si registra una lieve prevalenza dei fattori di rischio legati al sistema che individua nella mancanza e/o inadeguatezza della comunicazione e nella scarsità degli operatori le cause principali di rischio. Nell'analisi dei fattori di rischio legati al paziente prevale la condizione di fragilità e/o di presenza di pluripatologie. I compilatori hanno riconosciuto nei carichi di lavoro eccessivi, associati a scarso lavoro di gruppo e a problemi di supervisione il 70% del rischio legato agli operatori. Le conseguenze degli eventi avversi risultano essersi concretizzate, per oltre il 50% dei casi, in un aumento della durata delle degenze e in un aumento del consumo di risorse. Discussione: Si può notare come raramente vengano identificati degli eventi avversi legati direttamente al trattamento fisioterapico, quasi ad evidenziare una sorta di atteggiamento di difesa o di autoreferenzialità dei professionisti. Ciò è confermato dalla migliore definizione con cui vengono individuate le frequenze di occorrenza percepite relative agli eventi avversi legati alla gestione integrata multiprofessionale del paziente, dove la riabilitazione si va ad inserire in un più ampio contesto clinico- assistenziale. Una più attenta analisi dei fattori di rischio legati al sistema individua la necessità dei Fisioterapisti di avere una maggiore comunicazione con gli altri professionisti dell'equipe di cura-assistenza e una maggiore informazione-formazione sui temi della sicurezza dei pazienti e propria, poiché le carenze di entrambi questi aspetti tendono ad essere vissute come possibili cause di una maggiore esposizione al rischio nel lavoro di gruppo. Carichi di lavoro eccessivi, riduzione della durata dei tempi di intervento, carente condivisione delle responsabilità con gli altri professionisti sono ulteriori aspetti emergenti di disagio che si possono riflettere sulla sicurezza delle cure. Conclusioni: La cultura della sicurezza deve allargarsi il più possibile ad un numero sempre maggiore di operatori; anche i Fisioterapisti devono migliorare le loro capacità di cogliere i segnali, anche di criticità, che provengono dai contesti di cura, ai quali devono contribuire a fornire risposte sempre più adeguate a garantire ai cittadini-utenti cure efficaci ed appropriate, ma anche sicure e protette da fattori di rischio spesso prevedibili ed eliminabili, oppure contenibili nelle loro conseguenze.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/15335