Il lavoro di questa tesi consiste nell’analisi petrografica, mineralogica e minerochimica di rocce dolomitizzate e mineralizzate affioranti nel distretto di Gorno. I depositi di Gorno sono comunemente classificati come depositi Mississippi-Valley-type (MVT), ma appartenenti al sotto-gruppo Alpine-type. La mineralizzazione a Zn-Pb-Ba-F è stratabound, ospitata in una successione sedimentaria di piattaforma carbonatica del Triassico superiore, specificamente nel Calcare Metallifero Bergamasco e nella Formazione di Gorno, entrambe datati al Carnico inferiore. Il campionamento è avvenuto presso la cava di Ardesio (rocce non mineralizzate), Costa Jels (Zn), Oltre il Colle (Zn-Pb) e il Monte Ortighera (Ba-F-Zn). La mineralizzazione è stratiforme, lungo livelli di black shales alla base della Formazione di Gorno, oppure discordante con la stratificazione, come riempimento di cavità da dissoluzione e cemento di brecce da idrofratturazione all’interno del Calcare Metallifero Bergamasco. Lo studio petrografico delle sezioni sottili in luce trasmessa e luce riflessa mostra che la mineralizzazione è formata da sfalerite, galena (non presente in tutti i siti), pirite (talvolta framboidale) e subordinati solfosali e calcopirite. Unicamente sul M. Ortighera è presente la mineralizzazione a barite e fluorite, con minore sfalerite. La catodoluminescenza mostra che sono presenti almeno tre fasi di dolomitizzazione, una precoce e due idrotermali, spesso rappresentate da dolomite a sella. Le analisi al microscopio elettronico in modalità WDS e le mappe chimiche mostrano che la sfalerite non ha significativi arricchimenti in metalli accessori o zonature composizionali. Generalmente la sfalerite è piuttosto pura. Le analisi WDS e Micro-Raman hanno permesso di identificare solfosali quali bournonite, tetraedrite e jordanite. In base alle osservazioni di terreno e petrografiche, e dai dati preliminari di ricerche in corso (Giorno, 2021), si può concludere che il distretto di Gorno è interessato da una complessa serie di processi diagenetici che includono dolomitizzazione, mineralizzazione e silicizzazione. Questi processi sono avvenuti in un ambiente di basso seppellimento, durante il Carnico, in un contesto tettonico estensionale. I depositi di Gorno sono quindi classificabili come epigenetici.

Analisi petrografica, mineralogica e minerochimica dei depositi a solfuri del distretto minerario di Gorno (BG)

MUNAFÒ, CHIARA
2019/2020

Abstract

Il lavoro di questa tesi consiste nell’analisi petrografica, mineralogica e minerochimica di rocce dolomitizzate e mineralizzate affioranti nel distretto di Gorno. I depositi di Gorno sono comunemente classificati come depositi Mississippi-Valley-type (MVT), ma appartenenti al sotto-gruppo Alpine-type. La mineralizzazione a Zn-Pb-Ba-F è stratabound, ospitata in una successione sedimentaria di piattaforma carbonatica del Triassico superiore, specificamente nel Calcare Metallifero Bergamasco e nella Formazione di Gorno, entrambe datati al Carnico inferiore. Il campionamento è avvenuto presso la cava di Ardesio (rocce non mineralizzate), Costa Jels (Zn), Oltre il Colle (Zn-Pb) e il Monte Ortighera (Ba-F-Zn). La mineralizzazione è stratiforme, lungo livelli di black shales alla base della Formazione di Gorno, oppure discordante con la stratificazione, come riempimento di cavità da dissoluzione e cemento di brecce da idrofratturazione all’interno del Calcare Metallifero Bergamasco. Lo studio petrografico delle sezioni sottili in luce trasmessa e luce riflessa mostra che la mineralizzazione è formata da sfalerite, galena (non presente in tutti i siti), pirite (talvolta framboidale) e subordinati solfosali e calcopirite. Unicamente sul M. Ortighera è presente la mineralizzazione a barite e fluorite, con minore sfalerite. La catodoluminescenza mostra che sono presenti almeno tre fasi di dolomitizzazione, una precoce e due idrotermali, spesso rappresentate da dolomite a sella. Le analisi al microscopio elettronico in modalità WDS e le mappe chimiche mostrano che la sfalerite non ha significativi arricchimenti in metalli accessori o zonature composizionali. Generalmente la sfalerite è piuttosto pura. Le analisi WDS e Micro-Raman hanno permesso di identificare solfosali quali bournonite, tetraedrite e jordanite. In base alle osservazioni di terreno e petrografiche, e dai dati preliminari di ricerche in corso (Giorno, 2021), si può concludere che il distretto di Gorno è interessato da una complessa serie di processi diagenetici che includono dolomitizzazione, mineralizzazione e silicizzazione. Questi processi sono avvenuti in un ambiente di basso seppellimento, durante il Carnico, in un contesto tettonico estensionale. I depositi di Gorno sono quindi classificabili come epigenetici.
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