Hazelnut (Corylus avellana L.), thanks to its nutritional characteristics, represents one of the most produced and consumed nuts in the world. In 2019, the global hazelnut industry is estimated to have generated 1,1 million tons of hazelnuts. Italy is second only to Turkey for worldwide production and export. Hazelnut is composed of the seed and two main by-products: the shell and the perisperm. The perisperm is the thin cuticle that covers the seed inside the shell and represents about 2.5% of the total weight. Currently, it is treated as waste in industrial plants. However, according to some studies, it has valuable nutritional characteristics as high content of fiber, phenolic compounds, and natural antioxidants. Recently, the importance of reutilize by-products within a new productive life has been understood also through the flourishing of EU and national policies aimed at increasing global sustainability. Some new publications investigated the possibility of reusing perisperm in the agri-food industry as an ingredient in livestock feeds. Particularly, in dairy cows, following the intake of 1 kg of perisperm/head/day, a reduction of dry matter intake was observed, while the production yield and the main constituents of milk did not undergo alterations. Regarding lactating ewes, the diet inclusion of perisperm did not negatively affect dry matter intake nor milk production. Among ruminants, the addition of perisperm in lambs’ diet did not generate detrimental effects on animal growth, final body weight and carcass weight, moderately influencing ruminal fermentations and enriching intramuscular fat with healthy fatty acids, improving the nutritional quality of the meat. As for monogastrics, results indicate that perisperm can be used as a nutraceutical supplement in rabbits’ feeding enriched with polyunsaturated fatty acids, with beneficial effects on serum oxidative state and on the immune function. Therefore, the hazelnut perisperm possesses chemical-physical and nutritional characteristics that could contribute to make it a potentially valid element in animal nutrition to increase health, production performance and quality of the obtained animal-derived food products. Nevertheless, the researches published so far are not sufficient to validate perisperm application. For this reason, it is necessary that they continue and be expanded to more species, including beef cattle, pigs, and poultry. Concluding, hazelnut perisperm, a by-product with promising properties, represents an innovative and potentially multifunctional element. The knowledge that will be acquired regarding its future uses, if supported by scientific data, recognized by legislators, and put into practice by the sector’s industries, could lead to several positive implications both about livestock and its products and for the increase of the environmental and economic sustainability of the Italian industry.
La nocciola (Corylus avellana L.) è tra i principali frutti a guscio prodotti e consumati al mondo, anche grazie alle sue caratteristiche nutrizionali. Si stima che nell’anno 2019 il settore corilicolo mondiale abbia generato 1,1 milioni di tonnellate di nocciole. L’Italia risulta, a livello globale, seconda solo alla Turchia per produzione ed esportazione. Oltre al seme, la nocciola è composta da due principali sottoprodotti, il guscio ed il perisperma. Quest’ultimo, ossia la sottile cuticola che ricopre le nocciole all’interno del guscio, rappresenta circa il 2,5% del peso totale e, al momento, viene smaltito in impianti industriali. Tuttavia, secondo alcuni studi, possiederebbe preziose caratteristiche nutrizionali grazie all’elevato contenuto di fibra, composti fenolici e antiossidanti naturali. Di recente, anche mediante il fiorire di politiche comunitarie e nazionali volte ad aumentare la sostenibilità globale, si è compresa l’importanza del reimpiego dei sottoprodotti all’interno di una nuova vita produttiva. Alcuni studi molto recenti hanno indagato la possibilità di riutilizzare il perisperma nell’industria agroalimentare come ingrediente in mangimi destinati a specie di interesse zootecnico. In particolare, nelle bovine da latte, a seguito dell’assunzione di 1 kg di perisperma/capo/die, si è assistito ad una riduzione dell’ingestione di sostanza secca, mentre la resa produttiva e i principali costituenti del latte non hanno subito alterazioni. Per quanto riguarda gli ovini da latte, l’inserimento di perisperma nella dieta non ha influenzato negativamente l’assunzione di sostanza secca né la produzione lattea. Sempre tra i ruminanti, l’inclusione di perisperma nelle diete di alcuni agnelli da carne non ha generato effetti dannosi sulla crescita degli animali, sul peso finale e su quello della carcassa, influenzando moderatamente le fermentazioni ruminali e arricchendo il grasso intramuscolare con acidi grassi considerati salutari che potrebbero migliorare la qualità nutrizionale della carne. Quanto ai monogastrici, i risultati indicherebbero che il perisperma possa essere impiegato come integratore nutraceutico nell’alimentazione dei conigli arricchita con acidi grassi polinsaturi, con effetti benefici sullo stato ossidativo sierico e sulla funzione immunitaria. Il perisperma di nocciola possiede quindi caratteristiche chimico-fisiche e nutrizionali che potrebbero contribuire a renderlo un elemento potenzialmente valido in nutrizione animale per incrementare la salute, le prestazioni produttive e la qualità dei prodotti ottenuti. Le analisi finora pubblicate non sono tuttavia sufficienti a validarne l’impiego. Per questo motivo è necessario che queste ultime continuino e vengano ampliate a più specie e filiere d’allevamento, tra cui bovini da carne, suini e pollame. In conclusione, il perisperma di nocciola, sottoprodotto corilicolo dalle promettenti proprietà, rappresenta un elemento innovativo e potenzialmente multifunzionale. Le conoscenze che verranno acquisiste relativamente ai suoi utilizzi futuri, se sostenute da dati scientifici, riconosciute da legislatori e messe in pratica dalle imprese del settore, potrebbero portare ad una serie di risvolti positivi sia per quanto concerne la zootecnia e i prodotti di origine animale, sia per l’incremento della sostenibilità ambientale ed economica dell’industria italiana.
Perisperma di nocciola: caratteristiche principali e possibili utilizzi in zootecnia
SATRAGNO, SILVIA
2019/2020
Abstract
La nocciola (Corylus avellana L.) è tra i principali frutti a guscio prodotti e consumati al mondo, anche grazie alle sue caratteristiche nutrizionali. Si stima che nell’anno 2019 il settore corilicolo mondiale abbia generato 1,1 milioni di tonnellate di nocciole. L’Italia risulta, a livello globale, seconda solo alla Turchia per produzione ed esportazione. Oltre al seme, la nocciola è composta da due principali sottoprodotti, il guscio ed il perisperma. Quest’ultimo, ossia la sottile cuticola che ricopre le nocciole all’interno del guscio, rappresenta circa il 2,5% del peso totale e, al momento, viene smaltito in impianti industriali. Tuttavia, secondo alcuni studi, possiederebbe preziose caratteristiche nutrizionali grazie all’elevato contenuto di fibra, composti fenolici e antiossidanti naturali. Di recente, anche mediante il fiorire di politiche comunitarie e nazionali volte ad aumentare la sostenibilità globale, si è compresa l’importanza del reimpiego dei sottoprodotti all’interno di una nuova vita produttiva. Alcuni studi molto recenti hanno indagato la possibilità di riutilizzare il perisperma nell’industria agroalimentare come ingrediente in mangimi destinati a specie di interesse zootecnico. In particolare, nelle bovine da latte, a seguito dell’assunzione di 1 kg di perisperma/capo/die, si è assistito ad una riduzione dell’ingestione di sostanza secca, mentre la resa produttiva e i principali costituenti del latte non hanno subito alterazioni. Per quanto riguarda gli ovini da latte, l’inserimento di perisperma nella dieta non ha influenzato negativamente l’assunzione di sostanza secca né la produzione lattea. Sempre tra i ruminanti, l’inclusione di perisperma nelle diete di alcuni agnelli da carne non ha generato effetti dannosi sulla crescita degli animali, sul peso finale e su quello della carcassa, influenzando moderatamente le fermentazioni ruminali e arricchendo il grasso intramuscolare con acidi grassi considerati salutari che potrebbero migliorare la qualità nutrizionale della carne. Quanto ai monogastrici, i risultati indicherebbero che il perisperma possa essere impiegato come integratore nutraceutico nell’alimentazione dei conigli arricchita con acidi grassi polinsaturi, con effetti benefici sullo stato ossidativo sierico e sulla funzione immunitaria. Il perisperma di nocciola possiede quindi caratteristiche chimico-fisiche e nutrizionali che potrebbero contribuire a renderlo un elemento potenzialmente valido in nutrizione animale per incrementare la salute, le prestazioni produttive e la qualità dei prodotti ottenuti. Le analisi finora pubblicate non sono tuttavia sufficienti a validarne l’impiego. Per questo motivo è necessario che queste ultime continuino e vengano ampliate a più specie e filiere d’allevamento, tra cui bovini da carne, suini e pollame. In conclusione, il perisperma di nocciola, sottoprodotto corilicolo dalle promettenti proprietà, rappresenta un elemento innovativo e potenzialmente multifunzionale. Le conoscenze che verranno acquisiste relativamente ai suoi utilizzi futuri, se sostenute da dati scientifici, riconosciute da legislatori e messe in pratica dalle imprese del settore, potrebbero portare ad una serie di risvolti positivi sia per quanto concerne la zootecnia e i prodotti di origine animale, sia per l’incremento della sostenibilità ambientale ed economica dell’industria italiana.File | Dimensione | Formato | |
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