La mia esperienza in questo sport è iniziata 5 anni fa e ad ogni allenamento o gara scopro qualcosa di nuovo. Il primo aspetto legato prestazione che mi colpì fu quanto forte deve essere un atleta di triathlon per compiere alcune prestazioni. Nonostante sia uno sport di resistenza con varie tipologie di gara che spaziano da una durata di poco meno di un’ora ad una quindicina di ore. Il triathlon è uno sport giovane nato da una sfida nel 1978 alle Hawaii, USA (Knechtle et al., 2015) . Si compone di tre discipline: nuoto, ciclismo e podismo. Eseguite in quest’ordine senza soluzione di continuità (Suriano & Bishop, 2010 ; Wu et al., 2014 ) Proprio per la sua giovane natura pochi sono gli studi che prendono in esame triatleti, agonisti o amatori. Troppo spesso atleti di endurance non vogliono eseguire allenamenti con i pesi per paura di aumentare il volume della massa muscolare e conseguen-temente il proprio peso (Yamamoto et al., 2010) . Sappiamo bene quanto ne-gli sport di resistenza come il ciclismo su strada, il podismo, le corse trail, il peso sia un fattore determinante ai fini del risultato (B. R. Rønnestad et al., 2010) . Altrettanto vero, però, che questi sono sport dove si richiedono livelli di forza massima, resistente ed esplosiva molto elevati. Effettuando una ricerca bibliografica sull’allenamento con i sovraccarichi per il podismo, il ciclismo e il nuoto sport mi sono reso conto della moltitudine di protocolli di allenamento che sono stati esaminati. Alcuni simili, altri molto di-versi: per il numero di esercizi usati, la logica nella scelta degli esercizi, il vo-lume e l’intensità dell’allenamento, la durata del periodo di intervento. Ma an-che per quanto riguarda la scelta di quale tipologia di forza allenare. Per esempio, sia la corsa che il ciclismo sono due sport ciclici che impegnano maggiormente la parte inferiore del corpo. Nella corsa troviamo un momento in cui i muscoli devono vincere la caduta del corpo con una forte contrazione eccentrica, mentre nel ciclismo la contrazione è sempre concentrica. Inoltre, la maggior parte della forza durante la corsa dovrebbe derivare dalla deformazione dei tendini e non dai muscoli. Infatti, uno dei parametri che ven-gono spesso migliorati attraverso l’allenamento con sovraccarichi o della forza esplosiva nei corridori è lo Stretch – Shortening Cycle (Yamamoto et al., 2008) . Questa componente non è presente nel ciclismo. Perché non esiste mai un impatto con il pedale. Quindi è chiaro che l’allenamento con i sovraccarichi potrà avere il focus su due tipologie di forza differenti. Lo scopo che mi sono prefissato con questo elaborato è quello di stilare una linea guida per l’allenamento con i sovraccarichi per i triatleti applicabile alle distanze Sprint ed Olimpico.
L'allenamento con i sovraccarichi per il Triathlon Sprint ed Olimpico.
BAUDINO, FEDERICO
2019/2020
Abstract
La mia esperienza in questo sport è iniziata 5 anni fa e ad ogni allenamento o gara scopro qualcosa di nuovo. Il primo aspetto legato prestazione che mi colpì fu quanto forte deve essere un atleta di triathlon per compiere alcune prestazioni. Nonostante sia uno sport di resistenza con varie tipologie di gara che spaziano da una durata di poco meno di un’ora ad una quindicina di ore. Il triathlon è uno sport giovane nato da una sfida nel 1978 alle Hawaii, USA (Knechtle et al., 2015) . Si compone di tre discipline: nuoto, ciclismo e podismo. Eseguite in quest’ordine senza soluzione di continuità (Suriano & Bishop, 2010 ; Wu et al., 2014 ) Proprio per la sua giovane natura pochi sono gli studi che prendono in esame triatleti, agonisti o amatori. Troppo spesso atleti di endurance non vogliono eseguire allenamenti con i pesi per paura di aumentare il volume della massa muscolare e conseguen-temente il proprio peso (Yamamoto et al., 2010) . Sappiamo bene quanto ne-gli sport di resistenza come il ciclismo su strada, il podismo, le corse trail, il peso sia un fattore determinante ai fini del risultato (B. R. Rønnestad et al., 2010) . Altrettanto vero, però, che questi sono sport dove si richiedono livelli di forza massima, resistente ed esplosiva molto elevati. Effettuando una ricerca bibliografica sull’allenamento con i sovraccarichi per il podismo, il ciclismo e il nuoto sport mi sono reso conto della moltitudine di protocolli di allenamento che sono stati esaminati. Alcuni simili, altri molto di-versi: per il numero di esercizi usati, la logica nella scelta degli esercizi, il vo-lume e l’intensità dell’allenamento, la durata del periodo di intervento. Ma an-che per quanto riguarda la scelta di quale tipologia di forza allenare. Per esempio, sia la corsa che il ciclismo sono due sport ciclici che impegnano maggiormente la parte inferiore del corpo. Nella corsa troviamo un momento in cui i muscoli devono vincere la caduta del corpo con una forte contrazione eccentrica, mentre nel ciclismo la contrazione è sempre concentrica. Inoltre, la maggior parte della forza durante la corsa dovrebbe derivare dalla deformazione dei tendini e non dai muscoli. Infatti, uno dei parametri che ven-gono spesso migliorati attraverso l’allenamento con sovraccarichi o della forza esplosiva nei corridori è lo Stretch – Shortening Cycle (Yamamoto et al., 2008) . Questa componente non è presente nel ciclismo. Perché non esiste mai un impatto con il pedale. Quindi è chiaro che l’allenamento con i sovraccarichi potrà avere il focus su due tipologie di forza differenti. Lo scopo che mi sono prefissato con questo elaborato è quello di stilare una linea guida per l’allenamento con i sovraccarichi per i triatleti applicabile alle distanze Sprint ed Olimpico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/152853