Questo lavoro di Tesi ha affrontato il problema dell’inquinamento da Radon indoor, in particolare in ambienti di lavoro. Il Radon è un gas radioattivo di origine naturale, presente principalmente nel suolo e nelle rocce, da cui diffonde sia in acqua che in aria; andando così a costituire nella maggior parte dei Paesi, la più grande fonte di esposizione umana alle radiazioni ionizzanti. All'esterno, il Radon esalato, non raggiunge livelli elevati a causa della continua dispersione e diluizione. Tuttavia, negli ambienti chiusi, può raggiungere livelli di più due ordini di grandezza superiori ai livelli esterni medi che si aggirano intorno ai 10 Bq/m^3 rappresentando un importante rischio per la salute degli individui esposti. Livelli di concentrazione elevati di Radon indoor dipendono principalmente dalla geologia del terreno sottostante e variano in base alle condizioni atmosferiche, alle tecniche di costruzione dell'edificio in questione, ed alla mancanza o meno di un'adeguata ventilazione. Tuttavia, è possibile effettuare delle misure preventive negli edifici di nuova costruzione o misure di risanamento in edifici esistenti con lo scopo di attuare delle strategie volte alla diminuzione del livello di Radon indoor. Nel corso della storia, si è costruito il sospetto di un nesso causale tra lo sviluppo di malattie polmonari e lavori che comportavano l'inalazione di polveri o gas derivanti da attività estrattive. Verso la metà del XX secolo, si è accertato che il Radon fosse un fattore di rischio per il tumore polmonare al punto che nel 1988, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) classificò il Radon tra i gas cancerogeni per i quali vi è la massima evidenza di cancerogenicità. La pericolosità del Radon è dovuta principalmente ai suoi prodotti di decadimento. Questi, se inalati, sono in grado di depositarsi efficacemente nel tratto respiratorio e decadere, irradiando i tessuti polmonari e generando possibili danni a livello del DNA. Esistono ad oggi diversi studi riguardanti gli effetti sulla salute umana dovuti da esposizione a Radon nei luoghi di lavoro (principalmente sui minatori) e studi che mettono in evidenza l'esposizione in ambito domestico. A livello normativo, in Italia, è entrato da poco in vigore il D.Lgs 101/2020. Questo decreto stabilisce le norme di sicurezza con il fine di proteggere gli individui dai pericoli derivanti dall'esposizione a radiazioni ionizzanti; in particolare è trattata la protezione dall'esposizione al Radon nei luoghi di lavoro e, per la prima volta, viene trattata la protezione dall'esposizione al Radon nelle abitazioni. Fissando, per entrambi gli ambiti, un livello di riferimento espresso in concentrazione media annua di Radon pari a 300Bq/m^3. Il superamento o meno di questo livello, viene accertato in seguito a misurazioni; il D.Lgs 81/2008 impone al datore di lavoro di misurare la concentrazione di Radon nei luoghi di lavoro. Per evitare l'insorgere di danni a breve e lungo termine nei lavoratori è richiesto il costante monitoraggio della presenza di radiazioni ionizzanti sul luogo di lavoro. Pertanto in questo lavoro di tesi sono state effettuate misure, su brevi periodi, presso il Centro Interuniversitario Magnetismo delle Rocce, situato a Peveragno e presso il Dipartimento di Farmacia e Tecnologia del Farmaco situato a Torino. Le misurazioni su brevi periodi sono state valide per fornire una prima ed immediata indicazione sulla concentrazione di Radon negli edifici esaminati.

Valutazione della dose di radiazione ionizzante indoor: comparazione tra diverse metodologie ​

CALABRIA, ROBERTA
2019/2020

Abstract

Questo lavoro di Tesi ha affrontato il problema dell’inquinamento da Radon indoor, in particolare in ambienti di lavoro. Il Radon è un gas radioattivo di origine naturale, presente principalmente nel suolo e nelle rocce, da cui diffonde sia in acqua che in aria; andando così a costituire nella maggior parte dei Paesi, la più grande fonte di esposizione umana alle radiazioni ionizzanti. All'esterno, il Radon esalato, non raggiunge livelli elevati a causa della continua dispersione e diluizione. Tuttavia, negli ambienti chiusi, può raggiungere livelli di più due ordini di grandezza superiori ai livelli esterni medi che si aggirano intorno ai 10 Bq/m^3 rappresentando un importante rischio per la salute degli individui esposti. Livelli di concentrazione elevati di Radon indoor dipendono principalmente dalla geologia del terreno sottostante e variano in base alle condizioni atmosferiche, alle tecniche di costruzione dell'edificio in questione, ed alla mancanza o meno di un'adeguata ventilazione. Tuttavia, è possibile effettuare delle misure preventive negli edifici di nuova costruzione o misure di risanamento in edifici esistenti con lo scopo di attuare delle strategie volte alla diminuzione del livello di Radon indoor. Nel corso della storia, si è costruito il sospetto di un nesso causale tra lo sviluppo di malattie polmonari e lavori che comportavano l'inalazione di polveri o gas derivanti da attività estrattive. Verso la metà del XX secolo, si è accertato che il Radon fosse un fattore di rischio per il tumore polmonare al punto che nel 1988, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) classificò il Radon tra i gas cancerogeni per i quali vi è la massima evidenza di cancerogenicità. La pericolosità del Radon è dovuta principalmente ai suoi prodotti di decadimento. Questi, se inalati, sono in grado di depositarsi efficacemente nel tratto respiratorio e decadere, irradiando i tessuti polmonari e generando possibili danni a livello del DNA. Esistono ad oggi diversi studi riguardanti gli effetti sulla salute umana dovuti da esposizione a Radon nei luoghi di lavoro (principalmente sui minatori) e studi che mettono in evidenza l'esposizione in ambito domestico. A livello normativo, in Italia, è entrato da poco in vigore il D.Lgs 101/2020. Questo decreto stabilisce le norme di sicurezza con il fine di proteggere gli individui dai pericoli derivanti dall'esposizione a radiazioni ionizzanti; in particolare è trattata la protezione dall'esposizione al Radon nei luoghi di lavoro e, per la prima volta, viene trattata la protezione dall'esposizione al Radon nelle abitazioni. Fissando, per entrambi gli ambiti, un livello di riferimento espresso in concentrazione media annua di Radon pari a 300Bq/m^3. Il superamento o meno di questo livello, viene accertato in seguito a misurazioni; il D.Lgs 81/2008 impone al datore di lavoro di misurare la concentrazione di Radon nei luoghi di lavoro. Per evitare l'insorgere di danni a breve e lungo termine nei lavoratori è richiesto il costante monitoraggio della presenza di radiazioni ionizzanti sul luogo di lavoro. Pertanto in questo lavoro di tesi sono state effettuate misure, su brevi periodi, presso il Centro Interuniversitario Magnetismo delle Rocce, situato a Peveragno e presso il Dipartimento di Farmacia e Tecnologia del Farmaco situato a Torino. Le misurazioni su brevi periodi sono state valide per fornire una prima ed immediata indicazione sulla concentrazione di Radon negli edifici esaminati.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
740713_tesi_calabria_sign.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 12.94 MB
Formato Adobe PDF
12.94 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/152786